II

2.8K 62 1
                                    

-Emily siamo arrivati- mi diceva mio padre.

Mi risvegliai e notai che l'aereo era atterrato. Presi la mia borsa e sorrisi a mio padre.

Ad attenderci fuori dall'aereo c'era un uomo sulla quarantina, che scoprii dopo essere l'assistente di mio padre.

Scorsi qualche flash durante la nostra camminata aereo-auto ma era prevedibile. I paparazzi cercano sempre scoop allettanti per i solo fan.

-Eccoci all'auto- disse l'assistente.

Entrammo e ci accomodammo, mentre un uomo sistemava le nostre valigie nel retro dell'auto.

-A cosa pensi- chiese mio padre, risvegliandomi da una specie di trance.
-A niente-
-Ti conosco, so cosa hai, voglio solo sentirtelo dire- disse mio padre.
-Pensavo a mamma-
-Lo so, ma non farlo, ti fa solo male. Ora sei qui con me, ti divertirai te lo prometto. É una nuova esperienza, un nuovo capitolo della tua vita, goditelo finché puoi-

Sorrisi e appoggiai la testa sulla spalla di mio padre. Il viaggio sembrava infinito.

Arrivammo davanti un lussuoso hotel, un hotel a cinque stelle lessi. Un cameriere ci venne incontro e prese le nostre valigie per portarle nella hall.

Rimasi ferma ad osservare il palazzo, era bellissimo.

Mio padre mi aveva spiegato che l'hotel era stato riservato ai vari team per la gara, quindi ci saremmo stati solo noi.

-Ti piace?- chiese mio padre.
-Cavolo se mi piace- dissi sorridendo.

Entrammo nell'hotel e ci dirigemmo alla hall, dove avremmo fatto il check-in.

-Emily c'è una riunione in corso, devo andare. Ci vediamo dopo, va bene?-
-Si papà tranquillo- dissi.

Mi avvicinai alla signorina della reception, e diedi i miei documenti. Mi diede le chiavi della mia stanza, e ringraziai.

Grazie alle sue indicazioni, arrivai nel corridoio della mia camera, la 345, al terzo piano.
Non appena poggiai la chiave magnetica sulla porta, una porta dietro di me si chiuse.

Mi voltai e vidi un ragazzo biondo con occhi azzurri, era poco più alto di me e aveva un bel fisico da quel che sembrava.

-Maglia Redbull, sei un pilota?- chiesi.
-Si, e tu saresti?- chiese.
-Emily, la figlia di Christian-
-Ci avevano detto che sarebbe venuta la figlia di Horner, piacere Max- disse rendendomi la mano.
-Sono felice di averti conosciuto, pensavo di rimanere sola per tutta la stagione-
-Rimarrai con noi per tutta la stagione?- chiese
-Si, diciamo che é stata una cosa all'ultimo minuto ma ne sono felice-
-Perfetto allora, io ora devo andare peró ci si vede in giro, ciao Emily- disse sorridendo per poi andare via.

Lo salutai e entrai nella mia camera, riposi le valigie nell'armadio e osservai la stanza. Era ampia e luminosa, era tutto molto chic come dire. Anche il bagno era meraviglioso, c'era una grande vasca , cosa che adoro. C'era anche un bellissimo balcone con un tavolino e due sedie.

Avevo una matrimoniale, supposi che mio padre mi avesse preso una stanza solo per me per avere un po' di comfort.

Mi poggiai sul letto, era morbidissimo. Chiusi gli occhi e pensai quanto in 24h la mia vita fosse cambiata.

Mi alzai e decisi di farmi un bagno caldo, per levare la stanchezza del jet lag. Aprii il rubinetto, mi spogliai e entrai.

Non so quanto tempo passò ma da pomeriggio era diventata sera, quindi decisi di uscire e asciugarmi, per poi prepararmi per la cena.

Qualcuno bussò alla porta e andai ad aprire, era mio padre.

-Emily andiamo a cenare? Sai sono le nove e la fame si fa sentire- disse mio padre sulla soglia della porta sorridendo.
-Certo, scusami avevo perso la cognizione del tempo-

Presi il telefono e la chiave e uscii dalla stanza. Con mio padre parlai del fatto di aver conosciuto il suo pilota Max, e che sembrava un bravo ragazzo

Arrivammo alla sala da cena, e guardai i vari tavoli e una mano colse la mia attenzione. Max mi stava facendo segno di andare a sedermi lì vicino a lui.

-Vai Emily- mi spronò mio padre.

Gli sorrisi e mi diressi al tavolo.

-Ragazzi lei é Emily, la figlia di Horner- disse presentandomi.

Mi sedetti affianco a lui e osservai i ragazzi presenti al tavolo, erano tutti sulla ventina.

-Qui abbiamo una selezione di piloti, ma il migliore sono io ovviamente- disse Max ridendo.
-Max se io avessi la tua macchina sicuramente ti batterei- rispose un ragazzo.
-Carlos sii modesto dai- rispose Max- Lui é Carlos, affianco c'è Charles, poi Lando, Lewis, Daniel- disse indicandomi i vari ragazzi per presentarmeli.
-Io sono Emily come già vi ha detto Max- dissi sorridendo.

La cena andò bene, conobbi meglio i ragazzi, erano davvero simpatici soprattutto Carlos e Daniel. Quel Charles era silenzioso, timido pensai.

-Roscoe!- disse Lewis prendendo in braccio un cagnolino.
-Oddio che carino- dissi. Avevo sempre amato i cani, sin da quando ero piccola.
-Lui é la mascotte della Mercedes- disse Lewis accarezzandolo.

Roscoe sei il mio cane preferito da oggi, pensai.

Finita la cena ci salutammo e mi diressi in camera mia, dovevo riposare, ne avevo bisogno. Mi misi il pigiama, però appena poggiai la testa sul cuscino qualcuno bussò.

-Chi é- dissi quasi urlando.
-Max- rispose la persona al di là della porta.

Mi alzai sbuffando e aprii la porta

-Io e i ragazzi usciamo per fare un giro, ti unisci a noi?- chiese.
-No grazie Max, sono stanca. Peró ci vediamo domani- dissi.
-Va bene allora- disse per poi andarsene sorridendo.

Richiusi la porta e finalmente mi poggiai sul letto, cadendo tra le braccia di Morfeo.

How about a kiss?     Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora