IX

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La gara in Canada si concluse con il nostro pilota Max in pole, e in questa stagione per davvero la Redbull stava dando il meglio si se.

Silverstone era sempre stata la pista preferita di mio padre, non so perché.
Era felicissimo di essere lì , ma le macchine ebbero qualche problema non facendo arrivare ne Pérez ne Max in pole.
Lo dovetti sollevare un po' di morale dopo la gara, ma credo che gli passò abbastanza velocemente.

Ora eravamo in Austria, al GP di Spielberg. Eravamo in casa nostra, alla pista del Redbull Ring.

La gara era finita con Charles nuovamente in pole, e questo mandò su tutte le furie mio padre.

In quel momento eravamo nella piscina interna dell'hotel. Dopo la gara avevamo deciso di riposarci un po' così da levare lo stress in eccesso.

Avevamo deciso di giocare ad hai mai, con una bottiglia di vodka alla pesca.

-Hai mai.. parlato nel sonno- disse Lando.
-Ma che domande sono Lan- disse Jenna.

Alcuni di noi bevvero.

-Vado io, hai mai.. baciato qualcuno di questo gruppo- disse Carlos.

Puntai gli occhi su Carlos, e poi mi girai per vedere la reazione di Charles, che ovviamente bevve insieme a Sara. Anche Jenna e Carlos bevvero, ma nessuno si aspettava che io bevessi.

-Emily? Ci devi dire qualcosa?- disse Sara.
-Tranquille, avevo solo sete- dissi.

Max non capiva, essendo il mio migliore amico avrebbe dovuto sapere tutto, e invece sì era perso qualcosa. Forse almeno a lui avrei dovuto dirlo.

-Dopo ti spiego- gli dissi all'orecchio.

-Hai mai immaginato di avere rapporti con qualcuno del gruppo- disse Jenna.

La situazione stava lentamente degenerando, e le domande diventavano sempre più personali.
Sara bevve, Carlos e Jenna bevvero. Quei due non me la contavano giusta.

Charles bevve. Guardandomi.

Qualcosa nel mio basso ventre si muoveva. Non potevo. Non volevo.

Uscii dall'acqua con la scusa di sentire freddo, e Max mi seguì. Voleva sapere.

Ci mettemmo su delle sdraio lontani dagli altri, e stette in silenzio attendendo che parlassi per prima.

-Sono rimasta chiusa in ascensore con Charles, mi é venuto un attacco di panico e mi ha baciata- dissi velocemente.
-Cosa?- chiese.
-Ha detto che lesse che in quel modo si poteva fermare un attacco di panico- dissi guardandomi le mani.
-Perchè ti é venuto un attacco di panico- chiese sedendosi accanto a me.
-Io.. non posso dirtelo. Un giorno te lo dirò, te lo prometto- gli dissi guardando gli altri in piscina.

Sara e Charles erano in un angolino a baciarsi, e a quella vista mi venne un senso del disgusto non indifferente.

-Va bene, ricorda che sono qui per te.- disse abbracciandomi. -Peró non ci credo ancora che tu abbia baciata-
-Lo so-
-Sara lo sa?- chiese. Non risposi.
-Dovresti dirglielo- continuò il ragazzo.
-Più in la, ora é meglio di no. É felice con lui, ma so che non continuerà a lungo- dissi.

Non dicemmo altro, mi stesi sul lettino, e mi addormentai sotto il sole, provando ad abbronzarmi un minimo.

How about a kiss?     Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora