How about a kiss? Charles Leclerc

VII

Sono passate circa 3 settimane dall "avventura" in ascensore, e ora eravamo a Imola in Italia.

Avevo sempre amato viaggiare, ma l'Italia aveva qualcosa di speciale, aveva un posto riservato nel mio cuore.

Dopo la gara in Arabia conclusa con Max in pole, e quindi una vittoria per la Redbull, eravamo stati in Australia, a Melbourne, dove in pole ci finì Charles.

Approposito di Charles.. dopo l'accaduto in ascensore nessuno di noi due parlò, era come se non fosse mai successo.

Era tornato acido come prima, e ogni volta che apriva bocca era per dire qualche stupidata delle sue contro Max, da prendere a schiaffi in faccia.

Continuava a "stare" con Sara ma sapevo che qualcosa non andava, quel ragazzo non era da relazione seria.

-Emily, la gara sta per finire vieni- mi disse mio padre. Ero nel box della Redbull, ad osservare la gara dalle televisioni.

Ormai mancavano pochi giri al termine della gara e in pista si vedeva un Max in testa, ormai la vittoria era sua.

-Max Verstappen vince il Gran Premio di Imola- si senti urlare dalle casse e dagli autoparlanti.

Il team della Redbull stava esultando e Max uscì dalla sua auto e corse ai box. Salto su alcuni meccanici dalla felicità e poi corse ad abbracciarmi.

-Per te, questa é per te- mi disse all'orecchio.

Mi aveva dedicato la vittoria, ormai ci tenevo sempre di più, era come un fratello per me.

...

La sera come di consuetudine c'era un party di festeggiamento, ma questa volta sullo yatch di uno dei piloti.

Ci dirigemmo al porto io, Max, e le ragazze. Lo yatch era gigantesco, ma soprattutto era bellissimo.

Si prevedeva alcol e divertimento vario.

Mi persi nella folla ma trovai il tavolo dei drink, quello che cercavo.

-Sei un coglione- si sentii in lontananza.
-Che cazzo fai eh?-

Mi avvicinai alle voci e trovai Max e Charles a discutere, come sempre.

-Oggi nella curva 8 stavi per farmi finire fritto- urlò Max.
-E tu? Tu non lo hai mai fatto? Quante volte ho rischiato di rimanere io fritto-

Erano sempre così, cane e gatto. Ma io mi chiedevo cosa fosse tutta questa rivalità.

-Charles basta- disse Sara avvicinandosi al ragazzo.
-Spostati-
-Charles per favore-
-Zitta troia- disse il ragazzo.

Un silenzio caló sul piano dello yatch, tutti osservavano Sara e poi Charles.

-Cosa cazzo hai detto- dissi avvicinandomi al ragazzo.
-Oh no é arrivata la paladina della giustizia-
-Leclerc ma che problema hai, fai sempre lo sbruffone e fai sempre il ragazzo col cuore di ghiaccio, che succede? Papà non ti portava alle partite? Mamma pensava più al fratellino o alla sorellina?- dissi.

Qualcosa negli occhi di Charles si smosse, avevo toccato un punto debole.

Mi diede una spallata e se ne andó via, il più lontano possibile da me.

-Emily.. suo padre é morto- mi disse Jenna a bassa voce. Ma ormai gli occhi dei presenti erano su di me.
-Cazzo- imprecai.

Me ne andai dal cerchio che si era creato intorno a noi, e corsi a cercare il ragazzo. Avevo dannanente esagerato.

Lo cercai sopra, sotto e poi lo cercai anche dentro, scesi giù nel cabinato e lo trovai un una delle stanzette.

-Charles..-
-Vattene-
-Charles mi dispiace- dissi avvicinandomi.
-Vattene cazzo!- urlò voltandosi. Aveva gli occhi semilucidi, non avrei mai dovuto lasciarmi andare così.
-Charles mi dispiace! Non lo sapevo. Se lo avessi saputo non avrei mai detto una cosa del genere- dicevo giustificandomi.

Il ragazzo si avvicinó pericolosamente a me e mi prese il viso tra le mani.

-Devi stare lontana da me- mi disse, e poi mi lasciò andare.

Era così Charles. Scappava dai suoi problemi.

Avevo esagerato, ammetto che mi dispiaceva nonostante i vari battibecchi.

Tornai di sopra ma ormai la serata era rovinata, quindi decisi di chiamare un taxi e farmi portare in hotel.

Ero stanca, avevo bisogno solo di dormire.

Corsi in camera e mi cambiai velocemente, mi gettai sul letto e presi il telefono.

Decisi di scrivergli, nonostante il farmi vedere sempre forte c mi dispiaceva troppo.

                                    Leclerc

Mi dispiace.
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