XI

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Dopo l'Austria ci sarebbero state circa due settimane di pausa, dove io e un gruppo "ristretto" decidemmo di partire per la Grecia, a Mykonos.

Precisamente eravamo io, Sara e Jenna, Carlos, Lando, Lewis, Max, Pierre e George e infine Charles. Pochi no?

Eravamo in aereoporto, dove attendevamo il jet privato che i ragazzi avevano avuto l'accortezza di prenotare.

Salimmo sull'aereo dopo circa 15 minuti e decollammo.
Il volo fu tranquillo, dormimmo per la maggior parte del tempo, e io cercai di riposare, dato che la sera precedente non ero riuscita a dormire, quando un numero sconosciuto mi chiamò.

-Pronto?- chiesi. Nessuno parlava.
Si sentivano solo respiri.
-Chi é- chiesi.
-Tesoro non ti ricordi di me?-
-Come hai avuto il mio numero- chiesi diventando rigida.
-Ho i miei metodi tesoro-
-Cosa vuoi da me-
-Niente, volevo solo ricordarti, che sono tornato- detto questo la chiamata si chiuse.

Non poteva essere. Era in carcere. Non è possibile.
Incrociai degli occhi che avevano uno sguardo interrogativo.

Incrociai degli occhi che avevano uno sguardo interrogativo

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Ricambiai lo sguardo, ma con della preoccupazione nel mio.
Non poteva essere tornato.

...

Il posto che avevamo prenotato era bellissimo, era una villa con abbastanza stanze per tutti, era immensa, con un giardino e persino una piscina.

-Ragazzi dovete assolutamente vedere le stanze. Peró c'è ne sono solo 5, dovremmo organizzarci- disse Pierre.
-Io con Charles- disse subito Sara, e non facendosi vedere Charles sbuffò. Che problemi aveva, stava con Sara.
-Allora facciamo così, Jenna e Carlos, Sara e Charles, Lando e Max, George e Pierre, e io da sola- dissi sorridendo.
-Gasly russa- disse George.
-Problemi tuoi bello mio- dissi alzando le mani e andando in una delle stanze.

Le ispezionai per bene e scelsi una molto bella, al piano superiore, con affaccio al giardino e alla piscina.

C'era un letto matrimoniale e persino una cabina armadio. Nemmeno a casa mia la camera era così spaziosa.

-Emily vieni, andiamo in piscina- disse Max entrando in camera. Forse era ancora infastidito dalla sera precendente, sembrava che l'avessero costretto a venire a chiamarmi.
-Si arrivo, però Max. Vieni-

Entrò in camera e chiuse la porta dietro di se e si sedette su una poltroncina presente nella camera.

-Ieri sera, ho litigato con mia madre al telefono, mentre ero in giardino. Ad un certo punto é sbucato Charles, e mi ha dato la sua felpa e abbiamo parlato- dissi sinceramente.
-Va bene- disse.
-Solo va bene?-
-Si va bene, che dovrei dirti-
-Max ma perché fai così- chiesi.
-Ti piace Leclerc?- chiese.
-Ma cosa dici Max-
-Emily, ti piace Leclerc?-

Una domanda a cui nemmeno io sapevo dare risposta, mi piaceva Charles?

-Certo che no Max- dissi.
-Sai che tra me e lui non scorre buon sangue, o meglio, c'è della rivalità- disse.
-Lo so Max, lo so-
-Sta con Sara- disse e lo guardai.

Aveva capito tutto.

-Lo so Max- dissi.

Mi sorrise malinconico e andò via lasciandomi ai miei pensieri. Forse Max mi aveva aiutata a schiarirmi le idee, o a peggiorare i miei pensieri.

Mi cambiai, indossando il costume e scesi di sotto, e mi avvisi in piscina, sotto lo sguardo attento del monegasco.

-Si vede da un miglio- disse Lando sedendosi affianco a me.
-Di che parli-
-Te e Charles-
-Che intendi, non c'è nulla tra di noi- dissi.
-Emily, so cosa sono quegli sguardi- disse guardando il ragazzo, che ci stava osservando da lontano.
-Sta con Sara- dissi.
-Teoricamente, ma la sua testa punta te- disse.

Rimasi in silenzio. Non potevo, non volevo. Sarebbe successo di nuovo, ci sarei di nuovo caduta e sarei stata illusa.

Decisi di farmi un bagno, immersi i piedi nell'acqua che era molto fresca e mi immersi completamente, rimanendo in apnea qualche secondo.

-Ragazzi stasera so che c'è una festa- disse Lewis.
-Vogliamo essere gli ospiti d'onore?- chiese Carlos.
-Perchè no- disse Lando.

Bene, la vacanza cominciava già in quarta. Io e le ragazze ci guardammo, ciò significava che ci saremmo dovute preparare insieme, per dare il meglio di noi.

Volevo divertirmi quella sera, ma soprattutto bere fino a non capire più niente, per alleggerire la testa, ma senza far crollare le mie barriere.

Praticamente la vacanza sarebbe stata il riassunto di alcol, feste, piscina, casa.
E farfalle nello stomaco.

How about a kiss?     Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora