XXXV

1.2K 38 0
                                    

-Fa male?-
-Un po'-

Eravamo ad Abu Dhabi, quella città era meravigliosa. Tra due giorni ci sarebbe stata la gara e in base alle mie capacità fisiche avrebbero dovuto capire se potessi gareggiare o no.

Eravamo in una palestra e stavo facendo pesi, dovevo ancora riprendermi del tutto.

Ma pensandoci avrei dovuto gareggiare comunque, dato che non c'era né Perez né il pilota sostitutivo.

-Va bene, basta così- disse l'allenatore.
-Come va secondo te?- chiesi.
-Fisicamente stai bene Emily, il problema é quando ti metterai in quell'auto-

E aveva ragione.

Quel pomeriggio avremmo dovuto fare le prove libere in vista della gara, e quando mi misi in macchina mi ritornarono in mente tutti i momenti in quell'auto a fuoco.

-Emily tutto ok?-
-Si..-

Non era ok. Ma nonostante tutto dovevo correre, e dovevo mettere da parte quell'ormai trauma.

Arrivai quarta alle prove libere 1, quinta alle prove libere 2 e prima nelle prove libere 3.

Ero andata benissimo tutto sommato, ma era stato difficile mantenere la calma e non farmi prendere dal panico durante le curve.

-Sta sera c'è una festa privata, andiamo?- mi chiese Sara.

Ero tornata nel box dopo le prove libere, e ero seduta su dei divanetti a vedere il telefono.

-Buona idea- rispose Jenna.
-Va bene, ci sto. Ho bisogno di levarmi dalla testa un po' di cose-

...
-Stasera c'è la festa, ci sei vero?- chiesi a Charles.

Ero nella mia camera d'hotel ed ero in chiamata con lui, che si trovava ancora alla pista.

-Credo di sì-
-Perfetto-
-Come sei stata oggi in auto?-
-Mh-
-Che significa mh-
-Potevo stare meglio-
-É normale, é la prima volta dopo...-
-Lo so-
-Va bene, ti lascio riposati, alle 20.30 fuori da camera tua-
-Sicuramente- dissi ridendo.

Lo salutai e decisi di farmi una doccia calda, per levarmi il sudore e la stanchezza di dosso.

Accesi la mia playlist e cominciai a cantare sotto la doccia.

Quando uscii, erano le sette e mezza più o meno, mi asciugai  i capelli tipo flash, e mi truccai più o meno osando.

Il problema era il vestito. Non avevo nulla di ne troppo caldo, né troppo freddo.

-Oh andiamo- imprecai non sapendo cosa indossare.

Alla fine ebbi un illuminazione.

Indossai una gonna nera e da sopra un body a maniche lunghe classico, color verde.

Misi dei tacchi non troppo alti con i lacci che allacciai all'altezza del ginocchio.

Ci abbinai un giacchetto di pelle, così da non sentire freddo.

-Pronta!- mi dissi guardandomi allo specchio.
Si parlavo da sola ogni tanto.

Mi guardai le gambe e vidi i segni di "guerra". Delle piccole bruciature si facevano strada sulle mie gambe, erano rossiccie.

Le osservai per un po' e decisi di tastarle con il polpastrello dell'indice. Erano leggermente ruvide, ma non facevano malissimo. Stavo guarendo, pensai.

Guardai l'orario ed erano le nove meno dieci, ero in ritardo.

Presi la borsa e uscii velocemente dalla stanza ritrovandomi addosso al mio ragazzo.

How about a kiss?     Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora