Anneliese Michel nacque in una famiglia fortemente nella città vinicola di Klingenberg am Main, una località anch'essa profondamente religiosa, nella Bassa Franconia, il 21 Settembre 1952.
Il padre di Anneliese, Josef Michel, proveniva da una vecchia famiglia borghese e artigiana di Klingenberg. Stando al desiderio di sua madre, una donna profondamente religiosa le cui tre sorelle erano suore, sarebbe dovuto diventare prete; in realtà, dopo un apprendistato di tre anni come falegname nell'attività dei suoi genitori, fu arruolato prima nel Reichsarbeitsdienst, poi nella Wehrmacht e fu infine inviato sui fronti occidentali e orientali durante la Seconda guerra mondiale. Tornato dalla nell'estate del 1945, frequentò la scuola di edilizia a Monaco e superò l'esame di maestro artigiano nel 1948, al fine di prendere le redini dell'azienda di famiglia. Le convinzioni religiose del padre furono influenzate dalle apparizioni di Fatima, dal medium bavarese Alois Irlmaier , dalla mistica Barbara Weigand e da concezioni tipiche delle correnti tradizionaliste cattoliche.
La madre di Anneliese, Anna Michel, era impiegata nell'ufficio di suo padre a Leiblfing quando incontrò Josef Michel. Il fidanzamento fu organizzato tramite la diocesi di Würzburg dalla nonna paterna di Anneliese e i due giovani si sposarono nel 1950. La madre di Anneliese portò nella relazione coniugale una figlia illegittima nata nel 1948. Ciò alimentò diverse voci nel vicinato, secondo cui il matrimonio sarebbe stato concluso in cambio di un pagamento a favore della famiglia Michel. Sembra anche che circolasse la voce che la bambina fosse in realtà figlia di un ecclesiastico cattolico. La bambina morì per via di un tumore ai reni nel 1956, ma in quanto figlia illegittima non fu sepolta nella tomba di famiglia, bensì presso il muro del cimitero, in una tomba separata.
Infanzia, giovinezza e malattia mentale
Anneliese ebbe quattro sorelle minori, nate nel 1954, 1956, 1957 e 2003.
Fin da bambina soffrì di salute precaria e mostrò poca resistenza alle malattie. Dal 1959 frequentò la scuola elementare a Klingenberg, per poi trasferirsi al ginnasio Karl Theodor von Dalberg di Aschaffenburg per la scuola secondaria. In quel periodo fu membro di un club sportivo e ricevette lezioni di pianoforte e fisarmonica. Già allora era fortemente influenzata dalla religione, andava a messa più volte la settimana, pregava regolarmente il rosario e occasionalmente dormiva sul pavimento, per espiare le colpe degli altri. Era descritta da coloro che la circondavano come amichevole e socievole, ma anche seria e introversa. Esibiva anche una persistente pietà religiosa e teneva discorsi religiosi come opera di evangelizzazione.
Nel settembre 1968, Anneliese fu colpita dal suo primo attacco epilettico. Un successivo attacco seguì nell'agosto 1969 e fu l'occasione per un esame neurologico. Dopo un elettroencefalogramma (EEG) le fu diagnosticato un disturbo epilettico celebrale. Poco tempo dopo contrasse la polmonite e la tubercolosi.
Durante il suo soggiorno di sei mesi, da marzo ad agosto 1970, in un sanatorio nella regione tedesca dell'Allgovia furono documentate diverse crisi epilettiche. Fu lì che, stando a quanto riportato da un'autrice, ebbe per la prima volta apparizioni di volti demoniaci e allucinazioni uditive. Tuttavia, nella corrispondenza di Anneliese che risale a questo periodo, non v'è traccia alcuna di queste esperienze. Inoltre sembra commentare gli attacchi epilettici in maniera molto obiettiva e senza alludere ad alcunché di soprannaturale. Al ritorno dal sanatorio, Anneliese dovette essere trasferita in una nuova classe scolastica a causa del tempo perso. Di conseguenza, si isolò visibilmente e iniziò a soffrire di depressione, mentre il suo rendimento scolastico calò significativamente.
L'adolescenza di Anneliese fu fortemente plasmata dalla rigida disciplina della casa paterna. Per ragioni di natura morale la madre proibì alla figlia sedicenne di avere contatti con il suo primo fidanzato, di partecipare a eventi di ballo e di visitare le sue amiche.