~Rosalia Lombardo~

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E’ conosciuta come la mummia più bella del mondo: la “Bella Addormentata” si chiamava Rosalia Lombardo. “Sta dormendo” dal 6 dicembre del 1920, la piccola Rosalia. Alle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, quando ci si avvicina al suo corpicino, lo si fa in silenzio che non è ‘religioso’ ma ‘materno’, proprio come si fa quando c’è un bimbo che dorme in una culla: stando attenti che non si svegli.
Oggi avrebbe più di 96 anni, questa piccola bimba, estremamente sfortunata, nata a Palermo il 13 dicembre 1918 e morta per un’infezione ai bronchi o probabile polmonite, dopo la Prima Guerra Mondiale, unico caso di essere umano assolutamente intatto.
Riposa in una piccola bara, oggi restaurata, all’interno delle Catacombe di Palermo, il cui Convento è conosciuto in tutto il mondo per la presenza, nei suoi sotterranei, di un vasto cimitero che attira la curiosità di numerosi turisti. Lo spettacolo macabro dei cadaveri esposti è spunto di riflessione sulla caducità della vita e sull’inutilità dell’attaccamento degli uomini alle loro fattezze esteriori.
La piccola Rosalia riposa ai piedi della santa di cui porta il nome, appunto nella Cappella di Santa Rosalia, in fondo al primo corridoio, sulla sinistra, ed è stata una delle ultime persone ad essere ammesse alla sepoltura nella cripta. Viso d’angelo, capelli biondi, zigomi paffuti, uno splendido nasino all’insù, un fiocco giallo tra i capelli. Di lei si vede solo il viso, il corpo è avvolto da una coperta, e pare che dorma, o meglio, sembra una bimba pronta a svegliarsi da un momento all’altro. Ma è solo un’illusione.
Grande merito è l’aver rivolto attenzione all’aspetto estetico per dare l’impressione non di un cadavere, bensì di una persona dormiente. Nel 1918 i suoi genitori videro la sua nascita come il più bello dei doni per poi constatare che, due anni dopo, un’infezione ai bronchi l’avrebbe portata via. Il padre, distrutto dal dolore, decise di farla”vivere in eterno”, e contattò un noto imbalsamatore dell’epoca, Alfredo Salafia, che utilizzava delle tecniche all’avanguardia, uniche, la cui formula è stata scoperta da poco. Salafia, tassidermista ed imbalsamatore palermitano, avrebbe mantenuto intatto il corpicino di Rosalia. Nel 1899 ottenne il permesso di sperimentare il suo innovativo composto sui cadaveri umani nella Scuola Anatomica del professor Randaccio, che fu in seguito presentato con successo all’Eclectic Medical College di New York.
La bambina si presenta come un piccolo angelo addormentato, con riccioli dorati che le ricadono sulla fronte e sembianze talmente autentiche da farla sembrare viva, ma sprofondata in un sonno profondo. Ma come è stato possibile fermare l’istante della morte? Nel 2009 le affannose indagini diedero i loro frutti, quando, grazie alle ricerche del paleontologo Dario Piombino Mascali, alcuni interrogativi, rimasti irrisolti per lungo tempo, trovarono finalmente risposta.
La nipote di Salafia, Anna, infatti ha consegnato un manoscritto conservato in una carpetta blu, dove era contenuta la misteriosa formula, scomparsa con la morte per ictus del Salafia nel 1933. Una miscela di formalina, glicerina, sali di zinco, alcool e acido salicilico. Quasi tutti questi ingredienti si usano ancora oggi, e ad essi si poteva aggiungere un trattamento del volto con paraffina disciolta in etere, giusto per mantenere un aspetto vivo e tondeggiante. Il Salafia con questa formula rivoluzionava le tecniche per immersione adoperate fino ad allora, che tutto davano alla mummia, tranne un aspetto naturale. Questa tecnica rappresenta uno dei primi esempi dell’uso della formaldeide per l’imbalsamazione umana.

Nel giugno del 2014, la mummia Rosalia, ha fatto di nuovo parlare di sé.
Gli occhi della Bella addormentata sono stati fotografati a distanza di un minuto nell’arco della giornata, rilevando l’incredibile sorpresa: si aprono e si chiudono a più riprese e nelle foto scattate sembra quasi che ci sia ancora della vita. Le foto sulle palpebre della mummia Rosalia sono state scattate con una sequenza di un minuto (60 secondi) creando un vero e proprio filmato in cui gli occhi, le palpebre della piccola si aprono e si chiudono in un breve movimento. La scoperta ha destato scalpore nella città di Palermo: alcuni hanno gridato al miracolo.
Ma gli studiosi, nell’osservare le differenti foto scattate a più riprese sul volto della mummia Rosalia, hanno evidenziato il fatto che, in effetti l’apertura e la chiusura degli occhi è evidente, ma che il fenomento riguarda una particolare reazione tra l’umidità e le luci dell’apparecchio fotografico, che nella procedura di “scatto” generano una foto-decomposizione. Sarebbe proprio il processo fotografico a creare il movimento di apertura e chiusura delle palpebre visibile in tutte le foto scattate con la tempistica di un minuto.
Il corpo è stato radiografato con difficoltà perché la bara è circondata dal piombo, e sono ben visibili il fegato, il cervello e un polmone. In seguito, il corpo di Rosalia ha iniziato a manifestare alcuni segni di deterioramento, tanto che si è deciso di porla dentro ad una culla di vetro e acciaio, una capsula satura di azoto per distruggere i microrganismi, brevettata per mantenere al suo interno venti gradi di temperatura e il 65 per cento di umidità: il secondo «lettino eterno» realizzato al mondo per una mummia umida (cioè ancora piena di liquidi) dopo quella di Otzi, l’uomo preistorico di Bolzano.
Rosalia Lombardo, che ha lo stesso nome della piccola morta, aveva accusato gli studiosi di avere deteriorato la salma imbalsamata. La procura aveva chiesto l’archiviazione e l’anziana si era opposta. Il gip, tuttavia, non ha ravvisato reati.

Sia la sorella omonima che la nipote Rosanna La Ferla, hanno annunciato battaglia. “Mi pregio, con questa mia, di porre alla vostra attenzione alcuni fatti” scrive la signora Rosalia Lombardo”che hanno dell’incredibile e che hanno toccato profondamente la mia sensibilità di sorella della compianta…L’ultima volta che ho visto mia sorella, nel 2007, questa aveva un aspetto meraviglioso, con un colorito roseo e degno della fama che l’ha resa famosa in tutto il mondo, paragonandola alla bella addormentata. Purtroppo ho dovuto verificare che quella creatura che sembrava addormentata, oggi sembra un’altra persona: ha i capelli diversi, gli occhi semi aperti e il colorito, il suo meraviglioso colorito roseo è diventato di un colore strano .. sembra ossidata!”.


Ma c’è dell’altro. I parenti denunciano anche che Rosalia “aveva un abito blu, ciuffetti raccolti in due fiocchi azzurri, i calzettoni bianchi, la vestì mia nonna in persona. Poi l’abbiamo vista con un vestitino rosa pesca, poi di nuovo blu, con un fiocco giallo e senza alcun fiocco. Ma quante volte è stata aperta la sua bara?“. I registri sostengono, tuttavia, che solo una volta si è rotto il vetro e gli anziani dicono che non è mai cambiata. Il gip ha dunque archiviato il caso, giustificando il fatto che era necessario intervenire sul corpo, al fine di preservarlo e che quindi non lo si poteva lasciare inalterato. Forse la battaglia dei familiari avrà un seguito, fino a quando essi non riusciranno ad ottenere per Rosalia quella giustizia che merita.

Ma che dire di lei, Rosalia?
Non si sveglierà come le principesse delle favole all’arrivo del principe azzurro. Era solo una bambina, con i suoi riccioli biondi sulla fronte come quando la madre la pettinò per l’ultima volta, con il colorito roseo del volto e l’espressione di quel sonno beato, che rende tutto misterioso e innaturale pensando al secolo trascorso dal suo ultimo respiro.

 Era solo una bambina, con i suoi riccioli biondi sulla fronte come quando la madre la pettinò per l’ultima volta, con il colorito roseo del volto e l’espressione di quel sonno beato, che rende tutto misterioso e innaturale pensando al secolo tras...

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