~Veronica (2017)~

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Estefanía Gutiérrez Lázaro soffrì di allucinazioni e convulsioni dopo aver svolto una seduta spiritica con una sua amica in una scuola di Madrid per tentare di contattare il defunto fidanzato, morto sei mesi prima in un incidente stradale.

Il caso prende il nome dal quartiere di Madrid in cui si svolse la vicenda, più precisamente in un appartamento situato al numero 8 di Calle Luis Marin. Subito dopo la seduta spiritica Estefania iniziò a soffrire di attacchi epilettici e allucinazioni: diceva di vedere delle figure umane senza volto, coperte da un mantello, che di notte venivano a farle visita e le chiedevano di seguirla.

I genitori chiesero aiuto ai medici, ma nessuno di loro riuscì a trovare qualcosa di anomalo nella ragazza, che morì il 14 luglio 1991, in seguito ad un grave attacco di catalessi. L'autopsia parla di una "morte improvvisa e sospetta" senza però indicare delle ragioni valide al decesso.

Dopo la morte di Estefania la madre della ragazza raccontò episodi agghiaccianti, le era capitato di sentire le urla della figlia ma anche delle risate sinistre che sembravano provenire dalle pareti. Il 27 novembre 1992 la famiglia Lazaro si decise a chiamare la polizia: gli agenti li trovarono fuori casa, sotto la pioggia, terrorizzati e quando entrarono nella casa si ritrovarono davanti ad uno scenario terrificante.

Il rapporto trascritto dall'ispettore parlava di rumori provenienti dal balcone, dove non c'era nulla, di armadi le cui ante si spalancarono all'improvviso e soprattutto di un crocifisso letteralmente strappato dalla base di legno su cui era montato e gettato a terra. In bagno poi, che secondo i Lazaro era la stanza più problematica, gli agenti avvertirono un drastico calo di temperatura. Qualche anno dopo i Lazaro decisero di vendere la casa e i fenomeni cessarono, sia per loro che per i nuovi proprietari dell'abitazione.

La rivista americana Newsweek, pur riconoscendo che il caso è reale, paragona l'evento a quello che ispirò The Amityville Horror. Nella stessa rivista Plaza, il regista, dice che non si sentiva in dovere di ritrarre i fatti reali chiarendo che "... l'intera storia di Veronica, le sorelle e Antonio, questo piccolo Marlon Brando con gli occhiali, è tutta una visione".

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