9. Fulmine

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Stiles è semrpe stato affascinato dall'espressione Fulmine a ciel sereno, ma non si è mai ritrovato ad utilizzarla. Almeno non fino a quel momento.

"Lui è...?" chiede a Derek Hale, indicando un bambino che si sta nascontendo dietro le sue gambe e che lo guarda in cagnesco. O in lupesco. Ha gli occhi verdi di Derek, il suo stesso cipiglio e lo stesso colore di capelli, anche se sono mossi e gli ricadono in ondine sugli occhi.

"Seth" è l'unica risposta che riceve e forse, vista la somiglianza, non c'è bisogno di specificare altro. E non ha nemmeno alcun diritto di chiedere altro. Conosce Derek da poco meno di un anno, ci ha parlato solo per ricevere consigli sulla trasformazione di Scott e Derek sembra palesemente odiarli tutti. Vero che loro sono diciassettenni fastidiosi e lui un tenebroso ventuduenne, ma sono solo spaventati da tutte quelle novità e un bambino che sembra essere anche un mannaro è ugualmente spaventoso.

"Dobbiamo avere paura di Seth?" è quindi la domanda che gli fa, ricevendo in risposta solo un ringhio da parlte del bambino.

"Solo se mi infastidisci. Sei fastidioso? Se sì potrei ucciderti, sai?"

Stiles lo odia.

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E Stiles lo odia anche di più dopo un mese. Da quando quel bambino è con Derek, si vedono ogni giorno e ogni giorno Stiles viene bullizzato. Sì, bullizzato da un bambino di cinque anni.

Una volta gli ha infilato delle pietre nelle scarpe, che gli hanno fatto malissimo quando le ha indossate. Un'altra volta ha cercato di farlo inciampare, riuscendoci. E un'altra volta ancora Stiles si era apposilato sul divano del loft e lui si era messo a strillare facendolo alzare con un principio di infarto.

"Derek, dobbiamo parlare di Seth."

PEr questo, ora che sa che la peste non è in casa perché è in giro con Erica, è entrato nel loft e ha esordito così.

Derek alza solo un sopracciglio.

"Mi odia ed è palese, ma vorrei mi odiasse senza bullizzarmi."

"Bullizzarti. Un bambino di cinque anni?"

Stiles alza gli occhi al cielo. "Un mannaro di cinque anni. Forse crede che anche io sia immune al dolore, ma non è così e comincia a essere un problema per me. E lo so, mi dirai che posso evitare di venire qui e tutto il resto, ma io vado dove va Scott e se lui è qui per imparare ad essere un lupetto, io sono qui. Puoi educare quel marmocchio o dirgli solo di lasciarmi in pace?"

Derek non risponde, ma si avvia verso la vetrata e Stiles lo raggiunge, in piedi al suo fianco.

"Non sono bravo con lui" confessa il mannaro. "L'unica bambina con cui abbia mai avuto a che fare è Cora, ma c'erano i miei genitori, io con lei ci giocavo e basta. Sto facendo del mio meglio, ma non so davvero cosa gli sia preso con te e perché faccia così solo con te. Ho anche provato a chiederglielo, ma l'unica risposta che ricevo è Perché sì."

Stiles rimane in silenzio, è la prima volta che sente Derek parlare così tanto e soprattutto di qualcosa che non riguardi l'essere mannaro.

"Non che tu ti stia comportando bene con lui" aggiunge.

"In che senso?" chiede Stiles.

"Sembri anche tu un bambino, a volte. Forse se lo ignorassi, prima o poi la smetterebbe?"

Stiles quasi è tentato di urlargli contro, ma forse ha ragione.

"Facciamo che ci provo e vediamo come va? E se cominciamo ad andare d'accordo, posso darti una mano con lui, se vuoi. Mi piacciono i bambini,  e quando non mi odiano senza motivo piaccio anche io a loro."

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