25. Via Lattea

711 97 7
                                    

Stiles entra a casa di Derek come ogni pomeriggio, trovando la porta aperta e va verso il salotto. Solo che, a differenza degli altri giorni, non c'è la solita calma: un pianto disperato gli fa tremare i timpani e la voce di Derek che cerca di essere rassicurante ma è invece agitata, gli fa accelerare il passo. 

"Perché fai così?" 

Derek lo sta dicendo a un piccolo fagotto che stringe tra le braccia, mentre ai suoi piedi è riverso un biberon, che ha sporcato di latte tutto il tappeto davanti al divano. 

"Cosa succede qui?" chiede Stiles, sedendosi di fianco a lui. Eli piange, ha il visino rosso e gli occhi strizzati. Derek lo sta cullando, ma ha l'espressione di chi vorrebbe solo correre via mettendosi a piangere. 

"Gli stavo dando il latte, ma ha cominciato a piangere in questo modo e non capisco perché. In tre mesi non  mai successo." 

Eli è arrivato nelle loro vite tre mesi prima, anche se ne ha quattro. Qualcuno l'ha lasciato sul portico di villa Hale con una scatola di pannolini e un biglietto: è tuo figlio, io non sono in grado di prendermene cura. 

Derek, grazie al suo odore, non aveva impiegato tanto a capire chi fosse la mamma, una ragazza incontrata dieci mesi prima in un locale una sera e che non aveva più rivisto. La sua unica notizia era stata quel bambino minuscolo, senza un nome, con solo una tutina gialla e un cappellino rosso. 

Tutto il branco si era stretto ancora di più intorno all'alpha e avevano fatto in modo di non lasciarlo mai solo. Stiles è lì ogni pomeriggio da tre mesi, appena finisce il lavoro li raggiunge e non ha mai trovato Derek così agitato, nemmeno i primi giorni. 

"Posso?" chiede, allungando le braccia. Derek gli passa Eli, ma rimane lì seduto, mentre Stiles cerca di girarlo lentamente a pancia in giù sul suo braccio e gli fa piccole carezze sulla schiena. E il pianto cessa subito. 

"Come hai fatto?" 

Stiles sorride, senza smettere con le carezze. "Ho pensato potesse avere mal di pancia. Ho letto che i bambini hanno le colichette ogni tanto. In questa posizione potrebbe andare meglio." 

"Hai letto?" è la domanda di Derek, stupito. 

"Beh, ci stiamo occupando di un bambino e nessuno di noi ha mai avuto figli, mi sembrava il minimo informarmi." 

Derek non risponde, ma Stiles che ormai lo conosce bene lo vede adombrarsi, mentre ha lo sguardo basso su Eli, passandogli un polpastrello sul viso in una leggera carezza. 

"Sei bravo con lui" gli dice. "Non sapevi che esistessero le colichette, ma ti prendi cura di lui da tre mesi, ogni giorno. Non mi sembra poco ed Eli è in ottima salute e felice." 

"Pensi sia felice?" 

"Mangia, dorme, sta con noi tutto il giorno, sorride. Perché non dovrebbe esserlo?" 

Derek non risponde, ancora un'ombra sul viso, ma Stiles non insiste. 

--------------

Derek lascia per la prima volta Eli da solo di notte, un mese dopo, quando Scott gli chiede un aiuto nel perlustrare la zona perché ha sentito un odore strano. Per fortuna, l'odore si rivela essere solo una nuova pianta rara creciuta nella riserva e, dopo essersi accertati del fatto che sia innocua, Derek torna a casa. Sono ormai le quattro del mattino e Eli dovrebbe essersi riaddormentato dopo il biberon delle tre, ma quando entra in casa sente chiaramente che è sveglio. Così come è sveglio Stiles, che è rimasto col bambino tutta la notte. 

Derek cammina piano, senza far rumore, anche se sa che Stiles ha sentito la porta richiudersi, fino a raggiungere la cameretta di Eli. L'hanno arredata tutti insieme, ognuno ci ha messo qualcosa di suo ed è davvero perfetta. 

Si ferma sull'uscio della porta quando vede la scena che ha davanti: le luci sono spente, c'è solo una falce di luna ad illuminare la stanza, mentre Stiles è seduto sulla vecchia sedia a dondolo della nonna di Lydia e sta cullando Eli che beve tranquillamente il suo latte. Dev'essersi svegliato più tardi del solito. 

Stiles ha gli occhi assonnati, un pigiama di chissà quale cartone animato e i capelli tutti arruffati, ma sta sorridendo in direzione di Eli, che stringe le il biberon tra le manine, mentre a sua volta guarda Stiles. 

Quando Eli comincia a socchiudere gli occhi e Stiles gli sfila il biberon poggiandolo sul davanzale, il ragazzo si rivolge a Derek che nemmeno si era reso conto di essersi incantato. 

"State tuti bene?" chiede e Derek annuisce, entrando nella stanza e abbassandosi per prendergli Eli e permettergli di alzarsi. 

"Sì, nessun pericolo. Sei distrutto, torna a dormire, lo rimetto io a letto." 

Stiles sorride, sbadigliando, ma poi annuisce. 

"Io continuo a dire che ti darà filo da torcere, già a quattor mesi è una piccola peste" risponde, per poi abbassarsi e sfiorare la fronte di Eli con le labbra. 

"Buonanotte, Hale." 

Derek rimane lì, in piedi, con suo figlio tra le braccia e un sorriso che gli scalda il cuore. 

--------------------------------------------

"Fate quello che vi pare, io vado a dormire che sono stanco morto. Ho messo il latte con i biscotti in cucina, Scott, sto parlando con te, non mangiarli!" 

Stiles punta il dito contro il petto di Scott, con lo sguardo risoluto. 

"Stiles, hai trent'uno anni, sul serio hai preparato il latte con i biscotti per Babbo Natale?" 

Stiles nemmeno si disturba a rispondergli. Si limita a puntargli di nuovo l'indice contro il petto, cercando anche di fargli male. "Non toccare, brutto lupo!" 

Scott lo spinge, ridendo, poi torna a chiacchierare con gli altri. 

Stiles, prima di chiudersi in quella che ormai è camera sua, pur essendo casa di Derek, passa per la cameretta di Eli. Sta dormendo già da un'ora, ha il suo pigiamino rosso che Lydia gli ha regalato quando ha compiuto sei mesi e si sta ciucciando il pollice. Stieles gli sfiora leggero il ciuffetto di capelli castani, sussurrandogli "Stanotte arriverà Babbo Natale", poi va a mettersi a letto. 

Sete. Sta morendo di sete. Forse non avrebbe dovuto mangiare tutti quei pistacchi salati che Peter ha portato dall'Italia, ma erano troppo buoni. Controlla l'ora, sono le quattro, quindi ha ancora un bel po' per poter dormire. Si alza per andare in cucina, cercando di non sbattere con le dita dei piedi contro nessuno spigolo, ma per fortuna un leggero bagliore che viene proprio dalla cucina lo guida. 

Derek è seduto al tavolo, Eli è tra le sue braccia addormentato e Stiles entra giusto in tempo per vederlo mentre dà un morso a uno dei suoi biscotti. 

"Così sbricioli su tuo figlio, sai?" gli chiede, sorridendo, incrociando le braccia al petto. Derek gli lancia uno dei suoi sguardi omicida che ormai non gli fanno più effetto, mentre si alza e gli si avvicina. 

"Qualcuno doveva pur mangiarli." 

"Doveva mangiarli Babbo Natale" sussurra Stiles. 

"Babbo Natale non esist-"

"Shhh!" lo interrompe, mettendo le mani delicatamente sulle orecchie di Eli. "Fortuna che dorme e non ti ha sentito. Non si dicono queste cose brutte, brutto Sourwol-" 

Stiles avrebbe anche continuato a insultarlo, avrebbe dato vita a colorite espressioni tutte per lui, ma non può dal momento in cui le sue labbra sono state messe a tacere da quelle di Derek che, goffamente con Eli tra le braccia, lo sta baciando. 

Writober 2023Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora