Settimo canto

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<<Pape Mori, pape Mori aleppe!>>
Cominciò a dire Francis con voce stridente; e Kunikida, che era l'unico tra i due che sembrava sapere cosa stesse accadendo, mi disse per confortarmi: 

<<Non farti spaventare; perché, per quanto denaro egli abbia, non ci impedirà di scendere questo dirupo.>>

Poi si rivolse a quella faccia gonfia dall'ira, e disse: <<Taci, maledetto americano capitalista! Consuma te stesso con la tua rabbia. Non è senza una ragione il nostro viaggio per l'inferno: volle così Fukuzawa.>>
Come le vele gonfiate dal vento cadono ravvolte, dopo che si spezza l'albero, così cadde a terra l'americano capitalista.
Così scendemmo nel quarto cerchio, percorrendo un tratto in più della rupe dolorosa che contiene tutto il male dell'universo come un sacco.
Ahi giustizia di Fukuzawa! Chi può ammassare così tanti nuovi dolori e pene quante ne vidi?
E perché la nostra colpa ci rovinano in questo modo?
Come fanno le onde sopra Yokohama, che si infrangono su quelle con cui si scontrano, in questo modo qui la gente è destinata a soffrire. Qui vidi gente troppo numerosa più che altrove, e da entrambe le parti, con urli acuti, portano dei macigni spingendoli con il petto. Si scontravano incontrandosi; e poi dove si incontravano si rivolgevano all'altro, voltandosi indietro, gridando: "Perché tieni?" e "Perché butti via?". L'ultima domanda la capivo benissimo anche io, ma forse solo perché sono povero. Ad ogni modo, così giravano per quel cerchio oscuro da ogni parte, destra e sinistra, fino al punto opposto, gridandosi ancora il loro offensivo ritornello. Anche se per me, offensivo proprio non lo era. Poi ciascuno, una volta giunto, si dirigeva indietro verso l'altro punto di scontro per la metà del cerchio che gli era stata assegnata.

E io, che avevo il cuore quasi trafitto, dissi: <<Kunikida, ora fammi capire chi sono questi peccatori, e se furono tutti uomini dell'agenzia.>>

Ed egli a me: "Furono tutti quanti così ciechi nella mente durante la vita terrena, che non fecero nessuna spesa con moderazione. La loro voce lo grida assai chiaramente, quando giungono nei due punti del cerchio dove la colpa opposta li divide. Questi che non hanno i capelli furono uomini di della guild, e quindi sono dei ricchi capitalisti.>>

E io: <<Kunikida, tra questi uomini ne dovrei bene riconoscere alcuni
Che divennero brutti per questi peccati.>>
Ed egli a me: <<Questo pensiero è più inutile di Dazai nella seconda stagione: la vita non riconoscente che li fece diventare sporchi, ora li rende oscuri da qualsiasi riconoscimento. Per l'eternità si scontreranno ai due estremi: questi risorgeranno dal sepolcro
con il pugno chiuso, e quelli con i peli rasati. Pelati! Pelati che torturano le persone che hanno i capelli! Lo sperperare e il tenere in eccesso hanno tolto a questi il Paradiso, e li ha spediti in questa zuffa: per descriverla, non ci spenderò belle parole. Atsushi, ora puoi vedere il breve inganno dei beni affidati alla fortuna, per i quali l'umanità si arruffa; poiché anche tutto l'oro che sta sulla terra, presente e passato, non potrebbe dare riposo a una di queste anime stanche.>>


<<Ma Kunikida>> dissi io, <<dimmi: questa fortuna di cui tu mi parli,
che cos'è?>>


E quello a me: <<Beh, tu sei povero, quindi non capirai ciò che sto per dire. Oh creature sciocche, quanta ignoranza è quella che macchia la vostra mente! Ora vuoi che ti imbocchi della mia sapienza. Fukuzawa creò i cieli e diede loro una guida così da irraggiare con il suo splendore ogni parte del cielo, distribuendo in parti uguali la luce. Perché si sa, tutti gli uomini sono uguali, così come lo sono tutte le parti del mondo. Nello stesso modo agli splendori della terra assegnò un'intelligenza che li amministrasse e una guida che a tempo debito spostasse i beni terreni da un popolo all'altro e da una famiglia all'altra, così da superare la difesa dell'intelligenza umana, che in realtà è assai poca; per cui un popolo domina e l'altro è oppresso, seguendo il volere di costui, che è nascosto come il serpente nell'erba. Il vostro sapere non può contrastarlo: lui provvede, giudica, e adempie al suo compito come fanno gli altri angeli. Il suo andare dall'uno all'altro non ha tregua: la necessità lo fa essere veloce; perciò spesso appare chi riceve un cambiamento di condizione. Sigma è colui che è stato tanto messo in croce anche da coloro che lo dovrebbero lodare, incolpandolo e insultandolo a torto; ma lui è beato e non sente: lieto insieme agli altri angeli rigira la sua sfera e gode beato in se stesso. Ora scendiamo ormai verso un tormento che genera maggiore pietà; è già sera, e si sa che in ogni opera italo-giapponese non si può rimanere fuori dopo il tramonto. Ah, ma tanto tu non hai dei genitori che si preoccupano per te, quindi chissene.>>


Tagliammo il cerchio passando da un margine all'altro fino ad arrivare ad una sorgente che ribolle e riversa acqua lungo un fossato che deriva da essa. L'acqua era più nera che blu, per qualche strano motivo; e noi, andando nella stessa direzione della corrente, entrammo scendendo per una via aspra. Questo triste ruscello va a finire in una palude a me sconosciuta, e io, che ero intento a guardare, vidi persone in quel pantano ricoperte di fango, tutte nude, con il corpo ferito. Queste si picchiavano non solo con le mani, ma anche con la testa, con il petto e i piedi, sbranandosi con i denti morso dopo morso.


Kunikida disse: <<Novellino, ora stai guardando le anime di coloro che sono stati vinti dall'ira; e voglio anche che tu mi creda del fatto che sotto l'acqua ci sono delle persone che sospirano, e fanno ribollire quest'acqua alla superficie, come ti suggerisce il suo sguardo che osserva, dovunque tu ti giri. Sommersi nel fango dicono: "Fummo tristi nel mondo con l'aria dolce che si rallegra del sole, portando dentro di noi un fumo accidioso: ora ci rattristiamo nella fanghiglia nera." Questa cantilena gorgogliano in gola, dato che non possono parlare con parole comprensibili. D'altronde, sono solo delle stupide capre.>>


Così raggirammo la pozza lorda, percorrendo un grande arco, tra la ripa asciutta e il pantano, con gli occhi rivolti a coloro che si ingozzavano di fango.
Finalmente giungemmo ai piedi di una torre.

Come corpo morto cade || BSD x Divina CommediaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora