ventesimo canto

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Sono obbligato a comporre versi su una nuova pena e dare così materia al ventesimo capitolo di questa... cosa. Cosa dovrebbe essere, poi? Un libro, un diario, una raccolta di avventure che avrei preferito non fare? Spero tanto non diventi un testo scolastico. Non sopporterei sapere che della gente studia questa pazzia umana. Vabbè, diciamo che è uno scritto. Sì, un documento a casissimo, che è dedicato ai dannati. Io ero già totalmente pronto a guardare nel fondo della Bolgia, che era bagnato di pianto angoscioso; e vidi dei dannati che procedevano nel fossato tondo, che tacevano e piangevano, con passo lento simile a quello delle processioni. Non appena li guardai più in basso, mi sembrò che ognuno avesse il collo incredibilmente travolto tra il mento e l'inizio del petto; infatti il volto era girato dalla parte della schiena e loro erano costretti ad andare all'indietro, perché non potevano guardare in avanti. Forse qualcuno è stato sfigurato in tal modo da una paralisi, ma io non l'ho mai visto e non credo sia mai successo. E spero non succeda mai.

Possa Fukuzawa, o lettore, lasciare che tu colga il frutto di questa lezione: pensa da te stesso,  decidi da te stesso che cosa adesso tu stesso debba fare. Beh, che tu non abbia rammarichi. Non come feci io quando vidi da vicino la figura umana così stravolta, mentre i dannati bagnavano di lacrime le natiche lungo la fessura. 

Io piangevo, appoggiato a una delle sporgenze della roccia, finché Kunikida mi disse: «Anche tu fai parte degli altri schiocchi? Qui la pietà ha valore solo quando è morta del tutto; chi è più scellerato di colui che cerca di forzare il giudizio divino, prevedendo il futuro? Alza la testa, alzala, e guarda colui sotto il quale si aprì la terra davanti agli occhi dei Tebani, al quale tutti gridavano: "Dove precipiti, Tecchou? Perché lasci la guerra? Solo per cercare il tuo compagno d'armi omosessuale?" E non cessò di precipitare finché giunse a colui che afferra ogni anima dannata. Guarda come ora le spalle sono diventate per lui il petto: volle vedere troppo avanti, quindi ora guarda indietro e cammina a ritroso. E poi c'è Arishima, che influenzò la mia vita, che iniziò a Iwakuni; e adesso voglio che tu mi ascolti per qualche momento. Dopo che morì suo padre e che la sua città divenne sacra, costui vagò molto tempo per il mondo. Nella prefettura di Yamaguchi sorgono tantissime città, come ad esempio Hikari, Yanai e Shunan. Il suo clima è quasi tropicale, e la terra è bagnata da mille e più fonti.  Era una volta compresa nella prefettura di Suo, ma parliamo del periodo Sengoku. Era lo stesso periodo in cui era sotto il controllo del clan Mori, ma quei tempi sono finiti. Ora ha  un sindaco eletto direttamente e un consiglio comunale unicamerale di 30 membri. Iwakuni contribuisce con cinque membri all'Assemblea della Prefettura di Yamaguchi. In termini di politica nazionale, la città fa parte del secondo distretto di Yamaguchi della camera bassa della Dieta del Giappone. Iwakuni fa parte della zona industriale del Mare Interno di Seto. Nel suo alto corso trova un avvallamento, nel quale forma una palude; d'estate talvolta è in secca. Io sono cresciuto qui, così come Arishima. Egli, vedendo una sorta di solitudine all'interno della mia vita, decise di farmi conoscere Nobuko Sasaki, che è diventata mia moglie. Perciò ti metto in guardia, se mai tu sentissi altre versioni sull'origine della mia terra, affinché nessuna menzogna offuschi la verità». *

E io: «Kunikida, i tuoi ragionamenti sono così sicuri e conquistano la mia fiducia al punto che gli altri sarebbero per me carboni spenti. Ma non capisco come mai tu sia passato dalla conformazione geografica di Iwakuni al suo governo, per poi parlarmi di un tuo amico di vecchia data e di tua moglie. Ignorerò la cosa. Ma dimmi se vedi qualcun altro degno di nota tra i dannati che procedono; infatti la mia mente si indirizza solo a questo».

Allora mi disse: «Quello che dalle guance fa scendere la barba sulle spalle scure, quando Iwakuni conobbe il suo tasso più basso di natalità, al punto che a malapena nascevano bambini, ci fu un uomo che nelle sue creazioni decise di togliermi entrambe le mani, quel bastardo. Si fa chiamare Kafka, e tu sai bene che altre crudeltà ha fatto. D'altronde, sei tu il protagonista della storia.  Ma ormai vieni via, poiché si sta facendo buio».

Così mi parlava, e intanto non cessavamo di camminare.

...
*Nella divina commedia, in questo canto, Virgilio iniziava a raccontare le origini mitiche di Mantova. La città era stata costruita sulla tomba di Manto, una straordinaria indovina che era pure figlia di Tiresia. Tuttavia, dovendo adattare la narrazione alla vita di Kunikida e Atsushi, ho fatto in modo che il tutto coincidesse con la descrizione di Iwakuni.

Come corpo morto cade || BSD x Divina CommediaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora