Nel mezzo del cammin di nostra vita, che a quanto pare deve essere molto breve visto che ho diciotto anni, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahimè, quanto è difficile descrivere l'aspetto di questa foresta inospitale, intricata e difficile da attraversare, a tal punto che al solo pensiero si rinnova in me la paura. Questa selva è tanto angosciante che la morte lo è giusto poco di più; ma per descrivere il bene che io trovai in essa, parlerò prima delle altre cose che vi ho visto. Non so descrivere il modo in cui io vi entrai, tanto ero affamato nel momento in cui venni cacciato dal mio orfanotrofio. Ma dopo che giunsi sulle sponde di un fiume, nel luogo in cui venni abbandonato da quell'uomo che aveva turbato di paura il mio cuore, guardai verso l'alto e vidi che non avevo nessuna speranza di derubare nessuno. Né un tizio in moto, né degli agenti di polizia, né un uomo che stava morendo affogato. E come costui che con respiro affaticato, uscito dal mare e giunto a riva,si volta verso le acque pericolose e le guarda, così il mio animo, che ancora era in fuga, si voltò indietro a guardare quel luogo in cui nessun bambino sopravviveva. Il direttore del mio orfanotrofio era proprio cattivo. Dopo che mi arresi nell'impresa di cercare del cibo, ripresi il cammino accanto a quel fiume. Ed ecco apparire, quando mi sentì quasi svenire, un uomo anziano molto agile, con i capelli grigi; e non si scansava da davanti al mio viso, anzi bloccava a tal punto il mio cammino che più volte mi girai per tornare indietro. Era il principio del mattino. Così le stelle erano motivo di speranza per me contro quell'uomo anziano dalla pelle rugosa; ma non al punto che non mi incutesse paura la visione che mi apparve di un rosso con un cerotto sul naso. Questo sembrava procedere contro di me con la testa alta e con una fame rabbiosa, al punto che sembrava far tremare l'aria. Ed una ragazza dai capelli lunghi e neri, che di tutti i desideri sembrava piena pur nella sua magrezza, e che già aveva costretto molti uomini a vivere nella miseria. Questa mi procurò un tale angoscia per la paura che si sprigionava dal suo aspetto, che io persi la speranza di raggiungere la fine del fiume. O semplicemente qualsiasi altro luogo in cui avessi potuto prendere da mangiare. E come colui che avidamente accumula denaro, e poi arriva il momento che gli fa perdere tutto, al punto che nell'animo si rattrista e piange. Piango perché io i soldi non li ho mai avuti e quindi non capisco nemmeno cosa dico. Ho troppa fame; così mi ridusse la ragazza insaziabile e irrequieta, che, venendomi incontro, a poco a poco mi spingeva nell'acqua del fiume. Mentre precipitavo verso il basso, vidi un tizio che, per via di un lungo silenzio, mi sembrava fosse senza voce. Quando lo vidi in quel luogo deserto e solitario.
«Abbi pietà di me», gli gridai, «chiunque tu sia, fantasma o uomo reale!»
Mi rispose: «Non sono un uomo vivo, lo sono già stato, e i miei genitori furono giapponesi, entrambi della prefettura di Chiba per nascita. Nacqui nel periodo Meiji, e vissi a Tokyo sotto l'impero del buon Mutsuhito, al tempo degli dèi falsi e ingannatori. Fui uno scrittore, e sono capace di materializzare qualsiasi oggetto il cui nome sia scritto sulla mia agenda, a patto che non superi le dimensioni di una pagina. Ma tu, perché sei qui al fiume? Perché non ei a casa tua, orfanello?
«Sei dunque tu quel Kunikida, il collega di quello che si stava suicidando nel fiume?», gli risposi con il capo umilmente chinato. «Oh, gloria e luminosa guida per gli altri scrittori, per favore, aiutami, sono disperato! Guarda la ragazza a causa della quale mi voltai indietro; dammi il tuo aiuto contro di lei, famoso sapiente, poiché essa mi fa tremare le vene e i polsi»
«Ti conviene intraprendere una strada diversa», rispose, dopo che mi vide piangere dalla disperazione e dalla fame. Ho troppa fame, aiuto. «se vuoi uscire salvo da questo luogo selvaggio. Perché queste persone, a causa della quale tu gridi, non permettono a nessuno di sopravvivere una volta varcata questa soglia, e ostacolano tutti al punto tale da ucciderli; e hanno una natura così malvagia e colpevole, che non sono mai sazie. Non per niente, il loro gruppo viene chiamato "lucertola nera". Sono molti gli uomini a cui si legano e su cui comandano, e saranno sempre più numerosi, finché arriverà qualcuno, che li farà morire con dolore. Costui non si nutrirà di possedimenti, né di ricchezze, ma di sapienza, amore e virtù, e la sua origine sarà umile. Sarà la salvezza di quel misero Giappone per il quale morirono Sakamoto Ryoma, Okita Souji, Hijikata Toshizou e Takasugi Shinsaku, per via delle ferite riportate in battaglia. Costui le darà la caccia di città in città finché non l'avrà ricacciata nell'Inferno, il luogo da cui in principio l'invidia di Mori Ougai la fece uscire. Perciò io, per il tuo bene, penso e giudico che tu debba seguirmi, e io sarò la tua guida, e ti porterò da qui fino all'Inferno; dove ascolterai le urla disperate, osserverai le anime sofferenti degli antichi, che gridano per la morte definitiva, Non mi sembra una bella cosa, ma non è che tu abbia molta scelta. Poi, se preferisici morire di fame vicino a un fiume, vedi tu; e vedrai coloro che appaiono contenti nel fuoco del Purgatorio, perché sperano di giungere a tempo debito tra le anime beate del Paradiso. Alle quali poi, se tu vorrai salire, ti condurrà un'anima più degna di me: ti lascerò a lui quando me ne andrò; poiché il mio presidente che regna lassù, per via del fatto che fui ribelle alla sua legge, non vuole che io entri nella sua città. Egli regna in ogni luogo e qui nell'Empireo dimora; questa è la sua città e il suo trono: felice è colui che Fukuzawa vi destina».
Ed io gli dissi: «Kunikida, io ti chiedo in nome di Fukuzawa, affinché io mi allontani da questa fame infinita e dalla morte, che tu mi conduca là dove dicesti, affinché io veda la porta di un posto in cui non verrò malamente menato e coloro i quali tu descrivi tanto tristi».
Kunikida allora si mise in cammino, ed io lo seguii.
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Come corpo morto cade || BSD x Divina Commedia
HumorNel mezzo del cammin di sua vita, Atsushi si ritrovò per una selva oscura ove la retta via era smarrita. Questo è il crossover che tutti noi volevamo vedere, non prendiamoci in giro.