Capitolo lungo perchè siiiiiiii
Minho∿∿∿
Il primo giorno di università da alla testa un po' a tutti, è l'inizio di una nuova tortura, si ritorna alle lezioni estenuanti e alla socialità forzata. Tutti hanno un po' di ansia prima di ricominciare, io stavo letteralmente esplodendo. Non succedeva da un po', quel' emozione di ansia mista ad eccitazione era decisamente estranea, quasi allarmante. Sentivo una specie di ancora sul fondo del mio petto, mi portava in basso e si mescolava con l'adrenalina.
Ero sveglio dalle 3, mi era impossibile chiudere occhio, passai circa un paio d'ore a leggere e rileggere il fascicolo su Han Jisung. Le 5 pagine di materiale erano come stampate sulle mie retine in modo indelebile. Un po' di stalking su instagram dalle 6 in poi... Alle 7 e mezza avevo inquadrato tutta la giornata, ogni azione che avrei dovuto fare, ogni comportamento che avrei dovuto adottare. Era un ragazzino entusiasta e un po' appiccicoso, apparire misteriosi ma dolci avrebbe permesso che lui si interessasse a me, favorendo il mio piano. Mi ritengo come un camaleonte sempre pronto a mutare forma in base alla necessità. Quando riuscirò a entrarci più in contatto diventerò più aperto e simpatico, per estorcergli ogni segreto fino all' ultima goccia.
Suonò il telefono, e il nome sullo schermo mi fece quasi tremare.
"Pronto?"
"Lee Minho. Hai fatto un buon viaggio?"
"Ehm... si Arin..."
"Bene, bene... Ormai sei arrivato, la preside me lo ha scritto, sarebbe uno spreco di tempo riportarti in Australia. Ma, Minho, bada bene che questa sarà l'ultima volta che ti permetto qualcosa del genere. Ti rendi conto di cosa hai fatto? Sei fuggito con la missione di un' altra allieva in un paese dove non sei il benvenuto. Ormai che sei operativo tieni gli occhi aperti, perchè non ti tirerò più fuori come l'ultima volta. Per la prima volta nella tua carriera non avrai carta bianca sui metodi per estorcergli i segreti, per la sicurezza del soggetto e per la tua. Non avrai il permesso di stargli vicino per troppo tempo e alla prima red flag ritorni qui alla base..."
"Si, tranquilla, ho già elaborato tutto, se la situazione seguirà i miei piani, per novembre dovrei aver finito."
"Lo spero Minho, lo spero davvero..."
Lei riattaccò senza dire altro, portandosi dietro parte dell' elettricità che mi pervadeva fino a pochi minuti prima. Mi sentivo in un corpo vuoto e freddo, come se qualcuno mi avesse lanciato addosso un catino di acqua ghiacciata. Tutto il coraggio era evaporato, ma lo attirai a forza verso di me. Ne avevo decisamente bisogno per completare la mia missione.
Che schifo.
Mi girai e mi accorsi che Chan era in piedi e mi guardava in modo eloquente, seguiva ogni mio movimento e scatto involontario mentre preparavo lo zaino, lo potevo sentire quasi nella mia mente mentre mi ripetevo assiduamente di non dimenticare nulla.
Era abbastanza inquietante, per la prima volta riuscii a sentire l'effetto del mio lavoro sulla mia stessa pelle. Chan se ne stava fermo a braccia incrociate, mentre si godeva il patetico spettacolo consistente in me mentre cercavo di infilare un enorme confezione di evidenziatori in un piccolo zaino.
"Minho... Sicuro di farcela da solo? Sicuro di riuscire a trovare Jisung entro la giornata? Questa università é enorme..."
Lo ignorai a causa della domanda irritante ed infantile.
'Sicuro di farcela da solo' si trova in seconda posizione nella mia classifica di domande indesiderate, seconda solo a "quella è una pistola vera?"
"dove vuoi andare a parare?" Chan si stringe nelle spalle enormi e arrossisce leggermente, l'imbarazzo che sta provando raggiunge persino me e la mia empatia pressoché inesistente.
"bhe... Avrai pure bisogno di aiuto, e si da il caso che il sottoscritto abbia decine di ganci nella scuola" ormai Chan sapeva della mia identità, perché dirgli di no? Sembrava un ragazzo normale alla fine, uno dei quali ti puoi fidare...
"va bene, ma dovrai aiutarmi fino alla fine della mia missione." Chan non rispose, mi fece solo un ironico saluto militare che io fulminai immediatamente con uno sguardo.
~~~~~~~
Jake~~~
Sunghoon e io eravamo seduti al bar dell' università.
Non una parola, non un fiato.
Minho non ci aveva visti, seduto a testa bassa su una sedia orientata verso una porta. Stava aspettando Han Jisung, probabilmente, con un cappello calato in testa per non farsi riconoscere. Poi un ragazzino entrò, saltellando in solitudine. Rimbalzò verso il bancone della cassa, ordinando un cappuccino con i biscotti ai frutti di bosco. Sunghoon tutto d'un tratto sbiancò.
"Jake... quello è Jisung..."
Mi girai rapidamente verse Minho. I suoi occhi erano incollati al ragazzino sorridente, scrutandolo in ogni singolo dettaglio, come annotando a mente ogni sua abitudine, il solito Minho. Poi si alzò e se ne andò.
Sunghoon mi fece un cenno e dopo qualche secondo ci affacciammo alla porta dell' uscita. Minho camminava velocemente verso un' aula, probabilmente per essere sicuro di avere un posto. L'ultima cosa che riuscimmo a vedere fu il suo viso, mentre con circospezione si accertava che nessuno lo seguisse.
Jisung~~~
E come al solito, come ogni inizio anno, ero già distrutto alla prima ora. 5 cappuccini, 10 biscotti, eppure ero ancora moribondo. Le prime lezioni per fortuna fungevano soltanto da introduzione e ciò mi permise di fare un riposino alla prima ora, allungando le gambe su uno zaino lasciato come segna posto su una sedia.
Che pace... vedevo gli unicorni rincorrersi tra i miei sogni stravolti dalla caffeina... vedevo il buio e la luce allo stesso momento...
"Ehm... scusami..." un ragazzo apparve davanti a me, stretto in una giacca nera. Capii al volo che lo zaino sopra il quale mi stavo riposando è suo.
"Oh scusami." Lui scosse la testa in modo dolce e si sedette accanto a me, tirando fuori una scatola di evidenziatori. Gli sorrisi goffamente e lui risponde facendo altrettanto, seppur molto timidamente. Il professore parlava, ma non ero molto interessato. Guardai ancora il ragazzo timido, cercava di farsi piccolo dentro la giacca nera e colorava il suo orario con gli evidenziatori. Il suo aspetto burbero e minaccioso faceva a pugni con la sua supposta personalità. In un battibaleno mi persi nei film mentali.
Forse voleva sembrare forte in quanto studente nuovo....
Quasi sicuramente era timido...
awwww...
"Ehy."
"Ehy!"
scossi la testa, stava parlando proprio con me!
"V-vuoi un evidenziatore?"
Esultai dentro di me (e forse anche fuori), super eccitato, prendendo in mano quello che mi porgeva. Giallo, come la mia felpa. Lo ringraziai ma, neanche il tempo di aprirlo, che notai un numero di telefono scritto su un lato.
Sorrisi ancora di più al ragazzo.
Già mi intrigava.
scusate l'inattività, gurlx, ho avuto tanti tanti problemi...
spero che questo capitolo vi sia piaciuto<3
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Loving you is a Crime___Minsung, Yeonbin, Jakehoon
Fanfiction|||||Μιηςυηg|Υεοηβιη|Jακεhοοη||||| Le onde del mare arretravano e avanzavano ritmicamente, creando un suono affascinante che ricordava un sospiro. La paura nascosta nel profondo della nostra psiche sembrava seguire la risacca cadenzata delle on...