Jisung∿∿∿
Lee Minho.
Accesi una sigaretta mentre lo osservavo allontanarsi dal parco, verso una strada trafficata. Si guardava intorno con fare sospettoso e si faceva piccolo piccolo nella sua giacca nera.
Che fosse molto carino, mi era già noto, ma il fatto che fosse freddo e misterioso non faceva che stuzzicare la mia immaginazione. Sapevo riconoscere quando un ragazzo fingeva di essere qualcuno che non era per proteggere il suo cuore tenero, e quello pareva esattamente il caso.
E poi era bello... e gentile... e...
OH NO
Sentii quell'urgenza, quel bisogno di doverlo seguire per scoprire di più su cosa si celasse dietro quelle parole ghiacciate.
Volevo conoscerlo.
Era da tempo che non mi sentivo così, e sapevo che fosse un problema, che mi stessi mettendo in pericolo. La cosa brutta di essere nati in una certa famiglia (come la mia) era il fatto di doversi domandare perchè le persone ti rivolgessero la parola, dal momento che tutti potevano essere delle spie.
Intanto guardai il pacchetto tra le mie mani.
"Ehy Jisung." una mano colpì gentilmente la mia spalla, facendomi nascondere di riflesso il pacchetto. Mi girai verso un bel ragazzo dai capelli color pece e le fossette, che mi guardava dall' alto.
"Ciao... Choi Soobin, vero?" il ragazzo annuì, porgendomi la mano. "Esatto, ci siamo incontrati alle superiori, non ricordi?" Un vortice di ricordi mi colse alla sprovvista, ricordavo quei due occhi scuri e quella voce gentile, ma alla mia mente tornavano anche le voci sul suo conto. Erano tante le persone che sostenevano che quel ragazzo fosse un agente della mafia rapito da piccolo.
"Oh si... vuoi un caffè?"
Soobin∿∿∿
Entrammo in un bar poco lontano dal parchetto, mentre nella mia testa ripetevo il copione precedentemente concordato con Yeonjun. Ricordavo le sue parole velate dall' odio e l'impazienza: "Soobin, NON rivelargli la tua identità, di che hai sentito delle voci sul conto di Lee Minho, ok? Quel ragazzo è sospetto..."
Mi sedetti accanto all' obiettivo, mentre soppesavo le parole migliori.
"Macchiato?"
Annuii, guardando Han Jisung negli occhi. La CHOILEE aveva avuto numerosi contatti con l'associazione del ragazzo davanti a me, la HAN, ero sicuro che i miei genitori mi avessero mostrato una sua foto almeno una volta...
Mi dispiaceva non potergli dire direttamente del pericolo che Minho comportava...
ma non avevo scelta, Yeonjun mi aveva fatto promettere di non rivelargli che anche io facevo parte di quella triste realtà.
Odiavo quel tipo di compito, insinuare dubbi e insicurezze nei subconsci altrui... un compito da miserabili...
"Jisung... prima ti ho visto al parco con un ragazzo... Lee Minho, vero?"
Lui annuì, sorridendo dal nulla come sempre.
"Ecco, mi è sembrato un po'sospetto, tutto qui, ti ha fatto una foto e ti guardava in modo strano...
"Jisung... prima ti ho visto al parco con un ragazzo... Lee Minho, vero?"
Lui annuì, sorridendo dal nulla come sempre.
"Ecco, mi è sembrato un po'sospetto, tutto qui, ti ha fatto una foto e ti guardava in modo strano..." Jisung sorrise, non disse nulla, la sua espressione non fu assolutamente intaccata dalle mie insinuazioni. Nemmeno un' ombra passò tra i suoi occhi bruni.
"ahahaha, ma lo hai almeno mai visto? È un cucciolo! Ha gli occhi dolci e buoni, la voce morbida, lo sguardo timido..."
Guardai l'interlocutore dall' alto, mentre pianificavo la mia prossima mossa. Vedevo chiaramente l'espressione sognante che gli increspava il viso.
Minho lo aveva già messo nel sacco.
Dovevo fare qualcosa.
"Fai come vuoi, a me è sembrato un po' strano... come sta andando la prima settimana?"
Sviai il discorso, osservando il ragazzo, ogni suo movimento parlava meglio di qualsiasi altra cosa. Alla fine stavo giocando allo stesso gioco di Minho.
Notai alle spalle del ragazzo due presenze, quei ragazzi ci stavano guardando, qualcosa mi diceva che facevano parte della scacchiera dell' FBI.
STAI LEGGENDO
Loving you is a Crime___Minsung, Yeonbin, Jakehoon
Fanfiction|||||Μιηςυηg|Υεοηβιη|Jακεhοοη||||| Le onde del mare arretravano e avanzavano ritmicamente, creando un suono affascinante che ricordava un sospiro. La paura nascosta nel profondo della nostra psiche sembrava seguire la risacca cadenzata delle on...