Jisung∿∿∿
Come ti sentiresti se ti svegliassi in un' esistenza dorata? Magari ancora più esagerata di quella in cui già vivi. Immagina di scendere le scale e trovare tutta la tua famiglia a sorriderti, di avere tutto quello che vorresti e di essere così sicurx di te stessx da sentirti invincibile. Ogni giorno di più. Come reagiresti se la tua idea di felicità costasse solo una manciata di favori alla tua famiglia? Staresti bene, vero? Probabilmente ti sentiresti la persona più fortunata del mondo, esattamente come Han Jisung.
Ecco cosa scrisse un bambino della mia scuola elementare sotto il mio banco. Sembrava una minaccia, quindi mia madre decise che quel bambino doveva morire. Ad essere sinceri la mia famiglia non mi è mai piaciuta, ovviamente amo i miei parenti, ma ho sempre provato molto imbarazzo nei confronti delle loro decisioni un po' esagerate. Fecero uccidere un bambino solo perchè aveva coltivato il sospetto che io non fossi un bambino normale e perchè forse aveva capito il mio alter ego un po' al di sopra della legge. E aveva pure ragione, quel bambino. Io non fui mai un bambino normale, un ragazzo normale o un adulto normale. Ero sempre stato sopra le righe grazie a chi ero. Ed ero il nipote di uno degli uomini più ricchi e ricercati di sempre. La mia famiglia era esattamente come quelle famiglie malavitose dei film, solo che faceva più paura. Quando avevo cinque anni, però, non mi facevo troppe domande, vivevo in pace con i miei genitori e i miei cugini nella nostra casa di campagna, non avevo tempo per occuparmi del fatto che la mia famiglia rischiava di finire in galera ogni giorno.
Ero semplicemente Han Jisung, un bambino ingenuo e troppo chiacchierone che giocava a pallavolo con le bambine di prima elementare. Poi ci fu un cambiamento radicale, così lento da passare inosservato agli occhi di tutti. Fu un mutamento quasi invisibile. Diventai cattivo.
Bhe in realtà sarebbe un SI MA NO. Perchè fui costretto a diventarlo, a non fidarmi più di nessuno, a tradire le persone. I miei genitori mi trovavano troppo sensibile e troppo debole, ecco perchè iniziarono a darmi lavoro nell' organizzazione di famiglia alla giovane età di soli 9 anni. Pensare ad un bambino così piccolo che si trova tra le mani droga e armi ti da i brividi, no? Pensa a quanto fossi spaventato io, mentre tutti gli altri compagni di classe vivevano vite tranquille, io ero obbligato a fingermi qualcuno che non ero.
Sul fondo del mio cuore, però, c'era sempre quel piccolo dolce e ingenuo che tutti avevano amato. Ero solo. Lo ero sempre stato ed ero destinato ad esserlo per tutta la vita, era ciò che essere parte della mia famiglia comportava. A volte avrei voluto essere un bambino normale e scappare da tutto, avrei preferito avere meno soldi e meno attenzioni ma essere solamente me stesso, Han Jisung.
Mi ricordo ancora il mio primo incarico traumatico. Avevo circa 12 anni e mia madre mi mise in mano un coltello. Iniziò a raccontarmi di come brutta e cattiva fosse quella persona che volevano morta. Mi fecero il lavaggio del cervello. Ovvio, avrebbero potuto mandare uno qualunque dei loro dipendenti, eppure scelsero me, ero ancora troppo dolce per i loro gusti. Mi lasciò davanti casa di quell' uomo e io entrai. Sembrava una casa normale. Era pieno di foto carine di vacanze al mare e feste di compleanno, come una casa qualunque. Certo, era molto più modesta della mia, c'erano crepe lungo i muri e il pavimento era di una strana plastica che formava un motivo legnoso, eppure mi sentivo attratto. Quando trovai l'uomo lo colpii all' addome con forza, accecato dall' odio di seconda mano. Avrei potuto ucciderlo, eppure la presenza di un bambino nella stanza mi fermò dal finire il mio incarico. Iniziò a piangere e a chiedermi perchè avessi ucciso suo padre.
La mia famiglia mi vide distrutto, sotto shock. Decisero di farmi trasportare solo la loro merce illegale, l'omicidio non era fatto per me, aveva lasciato una cicatrice irrimarginabile. A 18 anni, quando fui finalmente libero, quando la società mi potè etichettare come 'adulto' mi trasferii a Seoul. Ero stanco di quella vita di illegalità. Volevo essere soltanto un numero per la prima volta, volevo essere come qualunque altro ragazzo.
Mi iscrissi all' università, dove cercai di ritrovarmi il più possibile nella media. Spendevo anche io tutti i miei soldi nel cibo scadente della mensa, rifiutavo l'aiuto economico dei miei genitori e compravo vestiti fuori moda online.
Fino a quando un giorno...
"Oh...scusa!"
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Loving you is a Crime___Minsung, Yeonbin, Jakehoon
أدب الهواة|||||Μιηςυηg|Υεοηβιη|Jακεhοοη||||| Le onde del mare arretravano e avanzavano ritmicamente, creando un suono affascinante che ricordava un sospiro. La paura nascosta nel profondo della nostra psiche sembrava seguire la risacca cadenzata delle on...