Chaewon∿∿∿
"Forza, Chaewon, stai andando bene! Ok... è il tuo momento!"
Scivolai rapidamente nel centro della palestra, iniziando il mio center coordinato con le altre 5 ragazze nella stanza. Ogni movimento sembrava perfetto, veloce e grazioso, caratteristiche ideali per una buona esibizione. Durante le ultime note del verse feci un improvvisato giro su me stessa battendo il cinque alla ragazza accanto a me, mentre le passavo il center.
La canzone era bellissima e le nostre voci legavano perfettamente con la base, ma mi stava torturando da più di 3 ore. Stavo Impazzendo.
Quando finalmente la musica si fermò mi buttai per terra, con gli occhi spalancati e la frangetta disordinata. Avevo ballato con più energia del solito, guidata da uno strano senso di rabbia mista a malinconia. Il pavimento freddo si appiccicava alla mia maglietta bagnata, mi sentivo come un bagnante appena salvato dall'annegamento. "Forza, tirati su, è ora di cena, ci farai tardare." Una mano toccò la mia, pronta ad issarmi su. Sorrisi come non mi capitava di fare da mesi. "Kazuuuu, non voglio mangiare quella sbobba anche stasera!" I miei occhi incontrarono la figura snella di Kazuha, la quale mi osservava con un sorriso sulle labbra.
Avanzai pigramente tenendo stretto il braccio della giapponese. "Bhe, ti toccherà anche oggi..."
Mangiai fin troppo velocemente, nella mia testa riuscivo a vedere soltanto l'immagine del mio letto, non ero mai stata così stanca. Kazuha mi stava parlando ma, onestamente, non sapevo dire di che cosa. "In camera ti mostrerò una cosa..." concluse in modo misterioso, risvegliando la mia curiosità . Gli altri membri del gruppo ci guardavano dall' altra parte del tavolo, abituate alle nostre conversazioni ambigue, strane e un po' misteriose. Sorrisi, capendo a ciò che si riferiva. Le feci un piccolo gesto con le mani sotto il tavolo. Lei mi rispose annuendo e ripetendo il gesto accanto alle mie dita. Piegò l'anulare e il mignolo, lasciando il pollice puntare verso l'alto.
"It's the love shot, nananana nananana..." canticchiai sorridendo, mentre Kazuha mi intimava silenziosamente di smetterla, per non dare indizi alle altre ragazze.
La ascoltai? No. Ovviamente. Sempre citare gli EXO, quando possibile.
〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰〰
"Questa è la Walther PP/PPK, mai visto qualcosa di più fantastico..." Kazuha mi mostrò con circospezione l'arma. La porta della nostra camera da letto era chiusa a chiave, ma la cautela non era mai troppa, avevamo rischiato di venir scoperte più di 3 volte in un anno. La mia attenzione era solo sull' arma, spalancai la bocca, sconvolta. "Ma sembra potentissima!" Kazuha annuì, con entusiasmo crescente, riponendo il suo 'giocattolo' di nuovo nell' armadio.
L'armadio era pieno di pistole simili, dopo il debutto nessuno controllava più le nostre camere quindi Kazuha si sentiva abbastanza sicura da lasciarle lì. Le amava. Le chiamava per nome, sembrava una psicopatica a volte per la riverenza con la quale trattava le sue pistole. Erano sempre state un' ossessione per lei sin da quando era piccola. "2 domande. 1 Ma come hai fatto a farle entrare? 2 Come hai fatto a comprarle?" lei sorrise, mentre spingeva l'oggetto più a fondo tra le tute da ginnastica. Mi guardò in modo divertito e si sedette comodamente sul letto. "Me l'ha fatta passare tuo fratello dalla finestra del bagno."
"Quale dei tanti? Heeseung?"
"Bingo."
"Heeseung dovrebbe cercare nostro fratello, e tu mi dici che lo hai spedito in Europa a comprarti delle pistole da collezione?"
Il mio cuore smise di ticchettare, come se un coltello mi avesse squarciato i polmoni e il cuore. Parlai con voce strozzata, pensando al difficile compito che avevo lasciato ai miei fratelli.
"Chaewon, lo devi capire, nè tu nè Heeseung nè Taehyun lo riuscirete a ritrovare... lo avete cercato per 4 anni e ancora non lo avete trovato... se ne è andato. Devi accettarlo. Mi dispiace."
La salutai con voce flebile e mi andai a coricare sul mio letto, dandole le spalle. Buio. Buio nella stanza, ma anche dentro la mia mente. Senso di colpa, odio, tante emozioni bruciavano nella mia psiche. Avevo lasciato ai 2 piccoli della famiglia un incarico mastodontico mentre io mi assentavo spendendo il mio tempo nelle sale da ballo di tutto il paese. Avrei potuto salvare il terzo dei miei fratelli se solo ci avessi pensato, se solo non fossi stata così concentrata su me stessa. Avrei potuto fare di più. Sapevo che i due ragazzi non sarebbero mai riusciti a ritrovare il fratello mancante, ma non sapevo che altro fare. Era scomparso da ormai quasi 4 anni, non potevamo fare altro che sperare. Eppure lo avrei ritrovato. Glie lo dovevo.
Tirai il lenzuolo più in alto, con le lacrime agli occhi.
"Binnie."
STAI LEGGENDO
Loving you is a Crime___Minsung, Yeonbin, Jakehoon
Fanfiction|||||Μιηςυηg|Υεοηβιη|Jακεhοοη||||| Le onde del mare arretravano e avanzavano ritmicamente, creando un suono affascinante che ricordava un sospiro. La paura nascosta nel profondo della nostra psiche sembrava seguire la risacca cadenzata delle on...