Loving you is a Crime___Minsung, Yeonbin, Jakehoon

You & Me

Soobin∿∿∿

Flashback, 9 anni prima

Fa caldo, la maglietta si è appiccicata alla mia pelle, esattamente come i miei capelli sulla fronte. Ma io non so dove sono. è tutto scuro, così tanto che non riesco a vedere le mie stesse gambe, a giudicare dall'odore di umido che si insinua nelle mie narici mi trovo in una cantina. Mi sono semplicemente svegliato qui, e la cosa mi inquieta... i miei occhi cercano qualcosa di familiare in quel buio, ma sicuramente non sono a casa mia. 

"Chaewon? sei qui?" Mi guardo attorno, disperso, senza distinguere alcun oggetto, la mia voce rimbomba in modo spettrale per la stanza. Non c'è dubbio, non sono a casa mia. Il pavimento di piastrelle é freddo contro la mia guancia, dandomi una sensazione di nausea, cerco di trattenere il fiato. 

Ma non è solo un brutto sogno. 

Da quanto tempo sono chiuso qui? Non c'é anima viva, nella piccola stanza si sente soltanto il mio sordo pianto e il fruscio dei miei vestiti contro il pavimento.

Sono passate 4 ore, sto iniziando ad impazzire... Sento lo stridio di oggetti di metallo e il tonfo di passi... Sto impazzendo senza alcun dubbio. Lo penso fino a quando delle voci non mi riscuotono, provengono da dietro un muro. 

"é qui dentro, facciamo veloce:" 

Che mi vogliano uccidere? Indietreggio velocemente, ma finisco inevitabilmente per sbattere contro il muro. Sono in trappola ancora una volta. Una chiave gira nella serratura con un sordo click, pochi secondi dopo un' ondata di luce mi investe. 

Gli occhi si chiudono di riflesso, non abituati a quel fascio dorato da tempo bramato, ma forse anche per la paura. Due sagome appaiono a pochi metri da me, alte e minacciose. "perchè sono qui? chi siete?" i due sconosciuti ignorano la domanda e mi fanno cenno di seguirli. Lo dovrei fare? Dovrei seguirli? E se fossero cattivi? Bhe, i punti interrogativi sono solo uno spreco di carta, nonchè di tempo, per questo non esito nel seguirli.

 Le mie gambe sono ancora addormentate, ma cerco lo stesso di tenere il passo veloce e silenzioso dei due intrusi. Li guardo meglio e con un groppo in gola capisco che sono due ragazzini più o meno della mia età, sebbene molto più alti di me. Sembrano pericolosi... uno ha una pistola in mano, mentre il suo compagno regge in mano un pugnale. I due mi fanno cenno di nascondermi dietro un muro, e da quel nascondiglio faccio che guardarmi intorno: sono in un edificio enorme costruito in pietra grigia, cupo ed impersonale esattamente come casa mia. 

Poi un improvviso rumore di spari mi fa ritrarre urlando, il trambusto proviene dal corridoio che abbiamo appena attraversato. Il ragazzo più alto mi strattona, trascinandomi in una stanza poco illuminata. I due intrusi si guardano, preoccupati, e io intuisco il perchè: non ci sono vie di fuga.  Siamo in trappola, e ciò che è peggio sta nel fatto che la colpa è nostra.  

Intanto sento dei passi avvicinarsi al nostro nascondiglio. "la finestra..." esordisce quello con il pugnale, mentre l'altro fa cenno di si, poi mi guarda. "Choi Soobin, dovremo saltare di li, ok? è basso, non ci faremo nulla, subito dopo dovrai correre verso la macchina nera." Annuisco, nel panico e in modo frenetico, mi sporgo dalla finestra aperta e mi faccio coraggio. 

Mi costringo a pensare che sono solamente un paio di metri. Salto. l'aria mi soffia nelle orecchie mentre mi abbandono al vuoto, ma dopo meno di quanto mi aspettassi il mio corpo fuori controllo cade su un mucchio di foglie. Vedo i due ragazzi apprestarsi a loro volta al salto e per questo inizio a correre verso la macchina nera che mi hanno indicato. Corro come mai prima d'ora, le gambe scivolano veloci sull' asfalto vecchio e dissestato della strada. Mentre salgo sulla berlina, il rombo di altri spari riempie l'aria. Fa paura, quel suono pesa sul mio cuore, mi fa desiderare di accasciarmi al suolo tenendomi stretto il cuore. In men che non si dica, i due ragazzi entrano nella vettura e ordinano all' autista di portarli al 'luogo'.