Jake∿∿∿
Quel pomeriggio rimanemmo ammanettati a terra per quasi due ore, prima che una studentessa ci trovasse lì, intenti ad urlarci addosso e darci colpe che non avevamo. Che immagine penosa che si era ritrovata quella ragazza davanti, due studenti ammanettati contro una corteccia, girati di schiena e con tutti i vestiti in disordine che urlavano contro qualcuno che non era lì.
Sin dal viaggio in auto con la ragazza, fino ai primi secondi nell' edificio, qualcuno ci rimproverò per il nostro carente lavoro e per il nostro fallimento. Guardammo a terra in imbarazzo per oltre 1 ora e mezza.
UNA COSA DOVEVAMO FARE, OH!
Era passato poco tempo dal nostro ritorno e già ci trovavamo davanti all' ufficio del capo dell'associazione ,con le mani vicine ma non unite, mentre la paura per la reazione del boss ci seguiva come un fantasma. Avevamo ignorato 2 regole fondamentali dell' addestramento e ci eravamo fatti adescare come degli stupidi. Una ragazza uscì dall' ufficio e ci fece un cenno con le mani, invitandoci ad entrare a nostro rischio e pericolo.
"Sim Jaeyun e Park Sunghoon..." eccola, la dirigente di tutto ciò che avevamo attorno era davanti a noi.
Era una ragazza thailandese, con un' espressione delusa e assassina sul volto e le braccia incrociate. Arin Kanemoto. "Bene, bene, bene, sono impressionata da come due studenti senior, dentro la scuola da 14 anni possano essersi fatti minacciare dal loro stesso obiettivo. Complimenti, complimenti. JYP, applauda con me a queste cime, a questi geni." La ragazza con sarcasmo iniziò a battere le mani seguita da JYP, un misterioso uomo della Rotonda FBI. Il segretario di JYP, un uomo bellissimo dai capelli color pece, ci guardò con disgusto aggiustandosi la giacca. Si chiamava Kim Seokjin e passava metà della sua vita a giudicare con sguardi fugaci tutti gli studenti della scuola, erano quelli i benefici di essere così bello.
"Grazie a voi adesso un ragazzo instabile sta girando allegramente per la Corea del Sud, minacciando di mandare all' aria la nostra missione. Sapete cosa significa, vero?" La ragazza ci guardò per la prima volta negli occhi, congelando un unico pensiero nei nostri cervelli. Il panico. L'unica cosa che avrei voluto fare era stringere la mano di Sunghoon con forza, ma mi limitai ad afferrare il mio stesso ginocchio.
"Chi rompe paga."
"Esatto, Sunghoon, chi rompe paga." Arin si alzò in piedi, iniziando a girare in tondo dentro la stanza, contemplando tutte le armi appese al muro in silenzio tombale. Sunghoon incrociò il mio sguardo evidentemente per errore e vidi un terrore quasi equivalente al mio stampato sul suo viso.
"Jake, dimmi almeno 5 nomi di sospettati mafiosi a piede libero." la voce autoritaria della boss mi colpì come una coltellata, mentre una scarica di adrenalina mi fece tremare lo stomaco. Ero nel panico. "Kim Chaewon, Han Jisung, Jino, Min Yoongi e H.A.N.N.I."
Arin mi guardò, gelida, mentre il nostro sangue si raffreddava progressivamente per la paura che quella ragazza poco più grande scaturiva in noi. "Chi rompe paga significa che adesso Minho lo seguirete voi. Non dovrete riportarlo qui, ormai è al lavoro, sarebbe un peccato, dovrete solo assicurarvi che non faccia nessuna sciocchezza, capito? E se lui si ritira, entrerete in campo voi." Dopo un tempo che parve infinito io e Sunghoon ci toccammo leggermente, le nostre mani si chiusero in una stretta che in un' altra situazione avremmo trovato entrambi imbarazzante. Eppure la paura è più forte della vergogna.
"Adesso uscite e riparate al vostro danno."
2 ore dopo noi due ci ritrovammo di nuovo vicini, con delle valigie accanto e nel silenzio imbarazzato del corridoio. Avrei volentieri urlato 'ho paura, Sunghoon!' ma non mi sembrava il caso, d'altronde non erano neanche amici ai suoi occhi.
Okkkk! Questo capitolo è dedicato alla mia Arin Kanemoto, ovvero Plaizy Nori, la mia Regina Strana.
Bho.
Commentateeee.
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Loving you is a Crime___Minsung, Yeonbin, Jakehoon
Fanfiction|||||Μιηςυηg|Υεοηβιη|Jακεhοοη||||| Le onde del mare arretravano e avanzavano ritmicamente, creando un suono affascinante che ricordava un sospiro. La paura nascosta nel profondo della nostra psiche sembrava seguire la risacca cadenzata delle on...