Incontri inaspettati

3.6K 187 9
                                    

"Buonasera Ella" Mi sorride guardandomi con discreta complicità, alzando solo un angolo della bocca. Quella succulenta bocca su cui vorrei posare le mie labbra.
"Buonasera inaspettato Brando" Inspiro guardandolo intensamente, cercando di trasmettergli i miei pensieri: 'Siamo in territorio nemico, cerchiamo di prestare attenzione'.
"Inaspettato?" Alza un sopracciglio e mi guarda divertito.
"Non sapevo che sarebbe tornato a Milano così presto, ha già terminato di scrivere gli innumerevoli cartoncini di ringraziamento?" Cerco di mascherare il sorriso che mi sorge spontaneo, a corredo della gioia di averlo di nuovo qui, davanti ai miei occhi.
"Spero che non sia un modo carino per intimarmi a levare le tende." Mi guarda con quegli occhi magnetici, ricchi di intenzioni, divertiti dal gioco che abbiamo intavolato. Sono vagamente a disagio, non so bene come comportarmi nei suoi confronti dopo quello che c'è stato tra di noi. A Londra potevo essere Olivia, ma qui devo essere Ella. Anche se mi piacerebbe poterla mandare in camerino per un po'. Sento il nervosismo che s'impossessa del mio corpo e sono grata di questo teatrino sarcastico che stiamo mettendo in scena, mi permette di mascherare le mie reali sensazioni a beneficio di un po' di ironia. In fondo non è questo che ci ha attratti l'uno verso l'altra inizialmente? Questo delicato scambio di battute irriverenti, che ci avvicina tenendo al sicuro i nostri veri sentimenti.
"Mi assicuravo solamente che nessuno dei cospicui assegni versati per le vostre opere di beneficenza, restasse orfano della manifestazione delle buone maniere che la contraddistinguono" Vediamo dove ci porta questo giochino. Forza Papillon, tocca a te! Lo guardo con una sottile aria di sfida, in modo che lui possa coglierla ma senza attirare altri sguardi.
"Che cuore magnanimo e premuroso. Dovevo capirlo la prima volta che ci siamo incontrati, quando si è offerta di aiutarmi a scegliere dal menù delle intriganti ragazze del club la più adatta alle mie esigenze. A tal proposito, eventualmente la proposta sarebbe ancora valida, mia cara e dolce Ella?" Sottolinea un po' troppo il mio nome d'arte. Lo vedo che stai trattenendo un sorriso epocale, brutto infame! Non mi scoraggio però, sappilo. Ogni tuo affondo mi invita a scoccare un colpo ancora più decisivo.
"Ovviamente. Come le dissi tempo fa, è mia precisa responsabilità in qualità di senior qui dentro. Mi dica cosa cerca e vedremo cosa si può fare" Inumidisco appena il labbro inferiore con la lingua, un gesto minimo, quasi impercettibile. Non passa inosservato al mio interlocutore però, che inspira velocemente per poi rilasciare il fiato tutto insieme arricciando le labbra giocosamente arrabbiate. Mi fa piacere constatare la sua reazione, non sono solo io che soffro la carenza di baci allora.
"Vediamo, partiamo innanzitutto con l'escludere le more e le rosse. Mi spiace Ella, per quanto lei sia deliziosa, io preferisco di gran lunga le bionde." Infingardo!
"Non si preoccupi, i gusti sono gusti. Ho eliminato dalla lista tutte le ragazze non bionde, ma avanzano ancora parecchie candidate. Avrei bisogno di qualche altro indizio" Mi appoggio al bancone con il gomito per sorreggere la mia testa con la mano. Lo guardo con estrema dolcezza e bramosia, mi è mancato davvero tanto. Il non poterlo toccare mi sta distruggendo.
"Tra le ragazze rimaste, per caso ce n'è qualcuna che fugge alla vista di sorelle impertinenti e poco vestite?" Eddai! Non puoi guardarmi così però! Come faccio a non buttarmi tra le tue braccia? Credo che potrei bruciare per autocombustione sotto alla pressione di questo sguardo freddo e bollente. Dannazione quanto è bello, non posso credere che stia guardando così famelicamente proprio me.
"Non credo che fuggire dalle sorelle sia uno dei punti secondo i quali veniamo scelte per poter lavorare qui. Quindi purtroppo non posso dare un responso preciso a questa richiesta. Nient'altro che l'interessi oltre l'avversione per i consanguinei altrui?" Nasconde una risata abbassando lo sguardo.
"Qualcuna assetata e propensa a violazione di domicilio in notturna?"
"Credo più o meno tutte"
"Ammaliatrici acculturate di ospiti alle feste?"
"Non lo siamo per lavoro?"
"Sembra che ci siano diverse opzioni che facciano a caso mio. È davvero difficile scegliere"
"Non per niente vantiamo la migliore offerta sulla piazza"
"E mi dica allora" Si sporge leggermente verso di me, abbassa il tono della voce al livello caramello fuso, affila gli occhi intensificando la presa magnetica nei miei "Ci sono ragazze che abbiano delle labbra dolci e morbide come delle piccole fragole mature?" Bastardo! Sta usando l'artiglieria pesante. Sento il cuore che rotola veloce, inspiro per controllarmi e distolgo lo sguardo mordendomi il labbro per mascherare un sorriso. Dov'eri caro Papillon, quando ti comunicavo con lo sguardo di non giocare brutti scherzi e mantenere un profilo basso?
Torno a guardarlo di sbieco, quasi fulminandolo. Lo vedo gongolare leggermente, con gli angoli della bocca che sparano verso l'alto. Sostiene per pochi secondi il mio sguardo, per poi deviare sulle sue mani appoggiate al bancone. Accarezza distrattamente con il pollice il bracciale che gli ho regalato. Un gesto semplice, che potrebbe sembrare casuale ad eventuali occhi indiscreti, ma non lo è per me. Resto estasiata dalla devozione con cui osserva il gioiello, credo che gli piaccia e questa rivelazione mi gonfia di gioia. Mi guarda sollevando un angolo delle labbra, ha deposto lo sguardo pungente e rovente, ora vedo solo tanta dolcezza in quegli occhi di ghiaccio di cui ormai non posso fare a meno.
"Mi dispiace signor Brando, anche in questo caso non posso aiutarla, purtroppo non ho assaggiato le labbra delle ragazze di questo club" uso solo un filo di voce, perchè non voglio che altri sentano e perchè sono talmente in subbuglio dietro questa facciata di sicurezza traballante che tento di sostenere a beneficio delle persone ci circondano. È facile scordare tempi e luoghi quando sono con lui, quando mi dedica questi sguardi carichi di poesie inespresse. Devo ancorare piedi e pensieri a terra, mi guardo fugacemente intorno per controllare dove sia Gin, è lontana e non sta guardando verso di noi. Posso tornare a respirare.
"Sta forse dicendo che non riesce ad ottemperare il suo compito di senior? I casi sono due: o lei è una pessima senior o questo è un pessimo club. Quindi cambio ragazza o cambio locale?" Mi sta apertamente sfidando, non so quanto ancora potrò reggere questo gioco.
"Sembra in effetti che qui non ci sia proprio nulla che sia adatto alle sue esigenze. Non capisco infatti cosa esattamente l'abbia riportata qui altre 27 volte dopo la nostra prima chiacchierata"
"Le hai contate?" Mi guarda stupito e divertito. Merda, mi sono fatta lo sgambetto da sola.
"A dir il vero ho buttato un numero a caso"
"Hai buttato quello giusto però" Allora le ha contate anche lui! Perchè non possiamo solo baciarci? Perchè non può essere tutto più facile?
"Si vede che oggi è la mia serata fortunata" È ovvio che non mi riferisco alle mie doti indovine. "Ora però, credo sia meglio che vada a fare un giro, voglio vedere se riesco a sfruttare quest'ondata positiva" Tradotto: se sto qui un secondo di più mi metterò nei pasticci perchè il mio autocontrollo è pericolosamente in declino.
Vorrei riavvolgere il nastro dopo aver visto l'espressione causata dalla mia ritirata. Lo sguardo sgomento e lievemente addolorato che investe il volto di Brando si schianta direttamente nel mio cuore. Inoltre so bene che, abbandonandolo solo, le altre ragazze si butteranno su di lui come se fosse l'ultimo uomo avanzato sulla Terra. Devo richiamare tutta la mia forza di volontà per staccarmi da questa situazione. Gli rivolgo uno sguardo dispiaciuto, spero che lui capisca e mi possa perdonare.

ELLA - terza persona femminile singolareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora