Ho deciso.

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"Olivia tutto bene?" No, Aleandro. Niente va bene.

"Certo." Sorrido, cercando di rassicurarlo.

Mi dirigo verso le scale, ho bisogno di stare sola e calmarmi. Voglio solo raggiungere il camerino, cambiarmi e dimenticare questa serata.

Noto che la mia amica ha ormai ceduto alle pressioni di Brando, che è riuscito finalmente a liberarsi dalla sua presa e si dirige velocemente verso di me. Non adesso Mr. Papillon, non ho voglia di affrontarti ora.

Arrivo alla scalinata che porta ai piani superiori e comincio a salirla decisa, senza cedere ai richiami del meraviglioso uomo che mi sta marcando stretta e non si arrende alla mia indifferenza.

"OLIVIA!" il mio nome tuona per tutto il club.

Il mio vero nome.

Mi raggelo a metà tra due gradini stringendo i pugni e le palpebre. Inspiro lentamente e mi giro, fulminando Brando con lo sguardo.

Il suo sguardo è intenso e trasmette la sua volontà di fermarmi per affrontare la situazione.

"Mi dispiace, Brando. Credo che questa storia sia giunta al capolinea. Addio"

Mi giro e continuo a salire le scale, lui tenta di seguirmi, ma la sua ultima mossa ha attirato su di noi gli sguardi di tutti e un ragazzo della sicurezza gli si posiziona davanti garbatamente facendogli capire che non ha nessuna speranza di proseguire il tragitto.

Arrivo finalmente in camerino e comincio a spogliarmi dei panni Ella con rabbia. Getto la parrucca a terra, tento di slacciare la camicia, ma i bottoni sono troppo impegnativi per le mie dita tremanti. Frustrata urlo strappando i bottoni, lanciando poi quel che resta del capo verso la porta.

Sus entra correndo proprio nello stesso istante e viene colpita dalla mia furia.

"Hulk, esci dal corpo della mia amica!"

Lo sguardo preoccupato di Giulia contrasta con la sua battuta. Mi guarda con apprensione e non posso darle torto. Mi lascio scivolare a terra, piena di sconforto. Lei mi raggiunge subito e si accomoda accanto a me sul pavimento.

"Vuoi parlarne?"

Scuoto la testa in segno negativo.

"Vuoi andare a casa?"

Mimo nuovamente un no.

"Vuoi ubriacarti?"

La guardo di traverso con aria interrogativa.

"Lo devo prendere come un si?"

"No!"

"Peccato, un paio di drink li avrei bevuti volentieri"

"Aleandro sarebbe ben lieto di farti compagnia"

"E tu che ne sai di Aleandro?"

"Molto meno di quello che lui sa di me"

"Olivia, non essere arrabbiata con me. Avevo bisogno di parlarne con qualcuno e di lui possiamo fidarci"

"Non sono arrabbiata con te. Però non avrei mai voluto che altri sapessero tutta la storia. Non voglio che le persone mi guardino in modo diverso perché faccio loro pena"

"Ti sembra che io, Aleandro o Brando ti guardiamo con occhi diversi per questo?"

"No..."

"Esatto. Perché noi ti conosciamo e non ci importa del tuo passato. Noi ti amiamo per quello che sei adesso e non saranno certo le tue esperienze a farci cambiare idea"

ELLA - terza persona femminile singolareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora