"Ciao straniera! Dimmi che hai svaligiato Tiffany per me e ti concederò ancora l'onore della mia amicizia" Quanto mi sei mancata Giulia. Sono appena atterrata in Italia dopo una splendida settimana a New York insieme a Brando e chiamare la mia migliore amica non poteva essere che la prima cosa da fare.
"Ciao amica per niente opportunista e sfacciata! Anche a me fa piacere sapere che sono atterrata sana e salva dopo un volo di quasi dieci ore"
"Non fare la melodrammatica, le tue chiappe in prima classe saranno state benissimo, soprattutto dato che erano posizionate di fianco a quel bel fondoschiena che appartiene al tuo ragazzo."
"Giù le mani da quel fondoschiena! Giù anche gli occhi!"
"Siamo gelose vedo! Devo dedurre che la settimana sia andata bene?"
"A meraviglia! Brando ha dovuto lavorare, ma quando non poteva stare con me mi parcheggiava in qualche museo in compagnia di una guida. Nei momenti liberi invece abbiamo girato la città come una vera coppia di innamorati"
"Suona molto come una prova generale per una luna di miele"
"Quale prova generale? Siamo molto lontani da quel passo. Però credo di esser pronta per un altro passo..."
"Oddio Oliv, sei sicura? Non lo fai perché Brando ti ha fatto pressioni? Guarda che se ti forza a fare qualcosa basta che me lo dici che gli tiro un bel pugno sul naso!"
"Ma cosa hai capito?"
"Non stai per affrontare le gioie carnali di avere un bell'uomo tutto per te?"
"Decisamente no! Non sono ancora pronta per questo. Anche se temo che lui possa stufarsi di aspettare, inoltre mentre eravamo a New York mi è sembrato che lui fosse in difficoltà in certi momenti, non so se mi spiego"
"È normale bambola, sei un bel bocconcino e lui non sarà certo rimasto indifferente avendoti vicino per tutto quel tempo"
"Cosa dovrei fare secondo te? Non voglio perderlo, mi piace. Mi piace per davvero Giulia"
"Non avere fretta di anticipare i tempi se non ti senti pronta, però credo che dovresti parlarne con lui, ci sono altri modo per avvicinarsi senza arrivare ad avere rapporti completi. Se gli fai capire che è una questione a cui dai importanza lui di certo rispetterà i tuoi tempi. Se invece non li rispetta: pugno sul naso!"
"Non ti preoccupare, Brando già ti teme! Ha capito sin da subito che sei un mastino come guardia del corpo"
"Bello e intelligente. Bravo Papillon! Comunque se la tua decisione non riguarda la tua vita sessuale cosa stai tramando?"
"Ho deciso di tornare al Club" lo dico tutto d'un fiato, prima di avere ripensamenti.
"Oliv. Sei sicura? Puoi prenderti altro tempo se vuoi, lo sai."
"Lo so, ma lì c'è tutta la mia vita degli ultimi anni. Mi sento a casa."
"Come vuoi bambola, hai già avvisato Gin?"
"No, sarebbe stata la seconda telefonata appena rientrata in patria"
"Ok bambola avvisala così non le prende un colpo"
"D'accordo, lo faccio subito. Ora ti saluto Giuly, stanno per arrivare i nostri bagagli sul nastro. Ci vediamo in camerino."
"A dopo! Porta tutti i miei regali o ti chiudo fuori dalla porta del camerino e ti costringo a condividerlo con le pivelle"
"Ho dovuto comprare un trolley solo per i tuoi regali, quindi apri bene quella porta altrimenti non riesco a farli entrare!"
"La faccio levare dai cardini dai ragazzi così non avrai problemi. Baci!"
"Baci, pazza!""Tutto bene cherie?" La mano leggera di Brando si posiziona sulla mia schiena con fare protettivo, mi volto per sorridergli e lasciargli un veloce bacio sulle labbra.
"Certo." Devo dirgli che voglio già tornare al Club, spero che la prenda bene. Forse dopo questa settimana insieme si aspetta che lasci perdere tutto. Ma cosa farei tutto il giorno? Se mi odiasse dopo questa rivelazione? Se mi mettesse alle strette, intimandomi di scegliere o lui o il Club, cosa dovrei fare?
"Sei pensierosa o è solo la stanchezza del viaggio?"
"Un po' di entrambe le cose credo"
"Un cioccolatino per i tuoi pensieri?" Dalla tasca estrae un cioccolatino perfettamente incartato e me lo porge fiducioso. Faccio un bel respiro e mentre scarto il dolcetto confesso a mezza voce.
"Vorrei riprendere a lavorare al Club da stasera" lo sento respirare e sbuffare lievemente, merda. L'ho fatto arrabbiare.
"Vorrei dire che sono contento, ma mentirei. Tuttavia se è quello che vuoi non posso impedirti di farlo. Posso però almeno chiederti perché proprio adesso? Non vuoi almeno riprenderti un po' dal viaggio, da..." So cosa sta pensando, mi guarda con gli occhi da cucciolo bastonato e preoccupato. Alzo la mano per sfiorargli la guancia.
"Hey, sto bene. Questo viaggio mi ha fatto dimenticare tutto l'accaduto e sono pronta a tornare in pista. Quel posto è la mia casa, la mia famiglia. Inoltre non voglio stare a casa a non far nulla, preferisco tenermi occupata e rimettermi in marcia ora che sono riposata e carica di energie. Non voglio perdere questa ondata di positività isolandomi in casa."
"Va bene cherie, se senti che è la cosa giusta da fare sono più tranquillo nel vederti andare. Credo che verrò a riscuotere i miei diritti di socio allora, devo solo sistemare delle cose in ufficio per cui arriverò a spettacolo già iniziato."
"Non devi sentirti in obbligo di venire"
"Mi farebbe sentire meglio essere lì e assicurarmi che tu sia davvero convinta della tua scelta"
"Va bene signor controllo tutto io, rispolvera il tuo papillon e vieni a goderti una bella serata al Club"
"Me la godrei di più se fossimo soli nel mio appartamento davanti al camino, con una calice di vino, fragole e cioccolato"
"Chi dice che dobbiamo rinunciarci?" Le nostre labbra si incontrano piene di promesse per la serata. Dopo qualche scambio l'intensità del bacio cresce, finché Brando non si stacca da me senza aprire gli occhi. L'espressione è visibilmente sofferente. So che lui vorrebbe di più e mi sento in colpa nel doverglielo negare.
"Tutto ok?"
"Certo cherie" le parole dicono si, ma il corpo dice l'esatto contrario.
Recuperiamo le valigie e ci dirigiamo verso un taxi. Il tragitto verso il suo appartamento è silenzioso.
"Ho pensato che potevi cominciare a lasciare le tue cose qui da me, almeno avrai già tutto quello che ti serve per stasera. Poi se lo vorrai domani potrai riportare con calma tutto a casa tua. O al piano di sotto"
"Ancora non voglio venire ad abitare qui, ma grazie per il pensiero. Stanotte starò da te molto volentieri."
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ELLA - terza persona femminile singolare
ChickLitElla è una ragazza nel pieno del suoi vent'anni, che crede di non avere nulla da perdere e ancora meno da guadagnare. Si esibisce in un club per soli uomini nel cuore di Milano, un club segreto e molto esclusivo destinato solo a uomini facoltosi che...