Secondo round

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Grazie al cielo l'intervento di Brando ha posto fine al terzo grado cui ero sottoposta. Dopo un primo momento di imbarazzo, la discussione si è rianimata grazie a Gigì che è accorsa in nostro aiuto intrattenendo tutti con le follie di un cliente per il quale stava progettando la casa al mare in costa azzurra. Non ho seguito bene il dialogo, impegnata com'ero a riallineare i chakra, ma ho potuto capire che lei non lavora nella prestigiosa attività di famiglia. È invece un'interior designer di discreto successo. Altra informazione recepita grazie a questa discussione è che la famiglia del mio ragazzo ha una proprietà in costa azzurra, elegantemente i miei amabili suoceri hanno invitato le altre due coppie, e solo loro, a farvi visita quando più li aggradava. Una neanche troppo sottile mossa per ribadire quanto io invece non sarei una presenza gradita.

"Pregherei tutti i presenti di prestare attenzione per qualche minuto" un signore di mezza età ben vestito attira i nostri sguardi da una postazione sopraelevata parlando nel microfono. "Come ogni anno la nostra associazione ha monitorato l'atteggiamento delle aziende nei confronti delle attività benefiche a supporto dei progetti che più ci stanno a cuore. Grazie al contributo di tutti voi quest'anno abbiamo raggiunto importanti risultati, migliaia di persone nel mondo hanno finalmente avuto accesso a quei privilegi che noi diamo ormai per scontati, come avere un tetto sulla testa, un piatto caldo ad ogni pasto e la possibilità di istruirsi. Il ringraziamento quindi è indirizzato in equal modo a tutti voi e alle vostre aziende, che supportate il nostro impegno sul territorio. Un riconoscimento speciale però vorremmo che fosse dato a qualcuno in particolare, qualcuno che da solo ha contribuito più del cinquanta percento alle donazioni dell'ultimo anno. Vi pregherei dunque di accogliere con applauso la famiglia Lefevre!"
Tutta la sala applaude e abbiamo gli occhi puntati addosso, Brando e suo padre si alzano dalle sedie, così come gli altri rappresentati dell'attività aziendale, e si dirigono verso il piccolo palco.
Prima di lasciarmi sola, il mio uomo lascia un leggero bacio sulla mia tempia, con grande disappunto di quella megera di sua madre e enorme soddisfazione mia. Beccati questo Lucrezia Maria Colonna dei miei tacco dodici!

Giunti sul palco Balthazar prende la parola ringraziando e spiegando quali siano le attività previste per il prossimo anno a sostegno della causa benefica.
"Non vorrei annoiarvi troppo, perdendomi nella descrizione di dettagli forse troppo puntigliosi per un'occasione di piacere come questa. Concludo solo dicendo che io, come mio padre, ho sposato una gestione aziendale attenta alle persone, questo vale soprattutto nell'approccio verso i nostri preziosi dipendenti e in secondo luogo verso quelle persone meno fortunate solo per una mera questione di nascita. Ricordo sempre questo anche a mio figlio Brando che un giorno sarà al mio posto, sottolineando quanto siamo stati fortunati e come questa fortuna non debba essere sprecata, ma incanalata perché aumenti e possa essere condivisa. Per questo cerco sempre di indirizzarlo verso le scelte migliori per ottenere i giusti risultati sia nella vita professionale che in quella privata." Finisce la frase guardandomi con lo stesso sorriso con cui un predatore guarda la sua preda prima di privarla della vita. Brutto stronzo.
Sposto lo sguardo sul mio miracolo personale, che invece sorride alla sala fiducioso. Eccolo il motivo di questa piccola sofferenza. Finita questa cena ce ne andremo e saremo solo io e lui, i suoi genitori possono opporsi quanto vogliono, ma noi passeremo la notte insieme. Forse potrei mandargli una foto di noi due mentre dormiamo per vendicarmi. Sarebbe una mossa bassa quanto le loro, ma vuoi metter la soddisfazione? Ok non lo posso fare, non se spero prima o poi di esser accolta nella sua famiglia. Andrebbe bene anche il solo esser tollerata a onor del vero.
Dopo qualche stretta di mano e pacca sulle spalle, i baldi eroi riacquistano le loro sedute al tavolo in tempo per gustare il dessert.

Quando finalmente il servibile è stato servito e consumato, pregusto la fuga dalla sala in favore di una situazione più intima e decisamente più rilassata tra le braccia forti del mio uomo. Invece lo stesso signore che ha interrotto la nostra cena ci invita a spostarci in una sala attigua per la serata danzante. Non immaginavo l'avrei mai pensato, ma non ho per niente voglia di ballare, non ho l'umore giusto nemmeno per tenere il tempo con un piede. Sono stremata dal sostenere questa facciata di educata compostezza, quando dentro di me vorrei urlare i peggiori improperi verso gli amabili quasi suoceri.
"Cherie" la voce di Brando scioglie la mia negatività focalizzando tutte le mie cellule cerebrali verso di lui "immagino che tu voglia fuggire da questa situazione. Se vuoi ballare per distrarti però sono a tua disposizione. Decidi tu"
"Sei sicuro che possiamo andarcene?"
"Dovrei salutare un paio di persone prima, ma dopo possiamo andare via subito" faccio in sorriso a trentadue denti, se avessi altri denti sorriderei anche con quelli. Brando solleva le sopracciglia e lascia spazio ad un sorriso divertito "Lo considero un si questo sfoggio di smalto bianco?"
"Ti prego portami via!" ridacchia divertito dal mio tono vagamente teatrale.
"Credo di esser pesantemente in debito con te, quindi temo di dover accontentare ogni tuo desiderio." Interessante.

ELLA - terza persona femminile singolareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora