Primo round

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"Merda, merda, MERDA!" Digito freneticamente l'unico numero che so a memoria e aspetto che rispondano mordendomi le unghie.
"Hey bambola che succede?"
"Tutto! Perché diavolo ho accettato di andare a questa cena? Quelli già mi odiano, non li convincerò mai che sono la ragazza giusta per lui. In effetti non lo sono nemmeno un po'. Tralasciando il fatto che quel poco che resta della mia famiglia è uno schifo, tralasciando anche il fatto che porto appresso un bagaglio emotivo non indifferente, fingiamo per un momento di dimenticarci pure cosa faccio per vivere. Togliamo tutto questo e cosa resta? Una ragazza imbranata, fredda che non ha la minima idea di come ci si debba comportare in certe situazioni. Beh, tutte le situazioni!"
"Olivia, calmati. Fai un respiro e siediti." Faccio come mi dice e cerco di ritrovare in un po' di lucidità.
"Giulia, cosa devo fare? Non posso andare, non posso."
"Una cosa per volta. Hai accettato di andare perché tieni a Brando, vuoi vederlo felice e sai che hai Gigì e nonna Tea dalla tua parte. I suoi genitori ti adoreranno, appena si concederanno l'onore di conoscerti per davvero, ma considerato ciò che è successo in passato devi aspettarti che siano ostili inizialmente. Non permetterti di pensare però che lo siano verso di te, lo sono nei confronti di quella stronzetta che ha spezzato i loro cuori."
"Quando mi conosceranno mi odieranno più di prima, un povera ragazzina orfana, stuprata che è stata abbandonata persino dalla madre e mette in mostra il proprio corpo per mantenersi. Insomma, quello che tutti i genitori vorrebbero per il proprio figlio!"
"Bambola non dire così. L'unico scoglio che vedo è quello del lavoro, ovviamente devi trovare una versione accettabile, ma di questo è meglio che ne parli con lui. Tutto il resto non è colpa tua e ti rende solo più ammirevole. Tesoro, sii te stessa, oppure sii Ella se ti aiuta. Lei è abituata a presenziare a cene ed eventi di gala, sa come comportarsi"
"Da quando sei così saggia tu?" Sento ridere attraverso il telefono, la risata senza pudore della mia amica scioglie ogni tensione.
"Da quando tu sei diventato in caso disperato credo. Una delle due deve interpretare quella assennata, se non lo fai tu immagino tocchi a me" per fortuna ha recuperato il suo solito tono impertinente, non sopporto quando mi tratta da povera vittima senza speranza. Anche se le sue parole mi sono di conforto.
"Cosa faccio se non gli piaccio?"
"Innanzitutto tu devi preoccuparti di piacere a Brando, non pensare agli altri. In merito a stasera mentirei se ti dicessi che diventerete culo e camicia, questo non perché tu non meriti la loro approvazione, ma perché non sono ancora pronti ad accogliere un nuovo membro in famiglia. Devi dar loro il tempo di scongelarsi e poi ti faranno ritrarre per appenderti sopra al camino in una delle dimore di famiglia" rido insieme a Giulia, non poteva restare seria per troppo tempo dopotutto.

Sono davanti all'armadio, fisso gli abiti indecisa su quale idossare. Fra due ore Brando verrá a prendermi per andare alla cena durante la quale la sua azienda riceverà un prestigioso premio ed io sono in preda al panico. Le note di "Save the last dance for me" riempiono improvvisamente la stanza, è la suoneria che ho associato al numero del mio nuovo ragazzo.
"Pronto" sconsolata mi butto sul letto coprendomi gli occhi con il braccio libero.
"Hey, cherie! Cosa succede?"
"Sto cercando di decidere cosa indossare stasera, ma il pensiero che ogni sforzo sarà inutile mi getta nello sconforto. Niente di ciò che potrei mettermi addosso aiuterebbe a fare buona impressione sui tuoi genitori. Forse se arrivassi vestita da monaca andrebbe bene, penserebbero che non sono una minaccia!" Sento ridacchiare all'altro capo del telefono. "Non ridere sono seria! Posso vestirmi da suora? Ti prego!!!"
"Voglio presentarti come la mia ragazza, quindi credo sarebbe sconveniente. Indossa quello che vuoi, per me sarai stupenda in ogni caso e ai miei dopo le presentazioni importerà poco di quello che indosserai perché nella loro mente ti staranno togliendo anche la pelle."
"Bene, grazie adesso sono molto più serena!"
"Tranquilla, Gigì e nonna tifano per te. Se ad un certo punto la situazione dovesse diventare troppo pressante basta che tu me lo dica e troveremo il modo di fuggire."
"Davvero?"
"Davvero cherie, so quanto possono essere snervanti i miei genitori in queste situazioni e non voglio che tu ti faccia spaventare. Però devono conoscerti per capire che sei diversa. Mi spiace costringerti in questa situazione, io avrei fatto passare più tempo prima di presentarteli ufficialmente. Se pensi che sia troppo posso trovare una scusa per non andare" ti prego, ti prego si!
"Ho promesso che sarei venuta e voglio mantenere la parola data. Però tu stammi vicino ok? Prometti che non mi lascerai mai sola con loro."
"Te lo prometto Olivia, non posso assicurarti che sarà una serata piacevole, ma posso giurare che farò di tutto per renderla quantomeno sopportabile. Grazie. Non sai quanto questo significhi per me."
"Non devi ringraziare, sono comunque in debito nei tuoi confronti. Lo faccio volentieri per te"
"Li convinceremo vedrai! Passo da te fra poco, ti lascio ai preparativi. A dopo"
"A dopo"

ELLA - terza persona femminile singolareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora