“Laura, senti… io e te dobbiamo parlare”
Simone è davanti a lei, alla fine delle cinque ore di scuola del sabato che già gli erano sembrate interminabili. Con quel peso addosso, soprattutto dopo le parole di Manuel del giorno prima, gli è sembrato ancora tutto più difficile.Deve dirglielo, però, perché Laura si sta illudendo davvero e lui non sopporta vedere gli altri soffrire.
“Dimmi, Simo” il sorriso che ha sul volto si spegnerà probabilmente presto, ma lei questo non lo sa ancora.
“Ok… non è facile, per me”
“Lo sai che puoi dirmi tutto”
“Sì, lo so”
Gli sembra tutto estremamente difficile, in questo momento. Non come pochi giorni prima sul bordo della piscina accanto a Manuel, in cui è riuscito a dirlo all’improvviso sentendosi liberato di un grandissimo peso. Adesso non vorrebbe liberarsene, perché Laura non è Manuel e, soprattutto, Laura è innamorata di lui.“Sarò breve. Io non potrò mai darti quello che tu vorresti”
Come previsto, il suo sorriso si spegne tutto d’un tratto.“Che vuol dire?”
“Vuol dire che lo so, che provi certe cose per me. Però io non posso darti nient’altro che vada oltre un’amicizia”
“Hai un’altra?”
“No, non c’è un’altra”
“E allora cosa? Cosa ho che non va? Guardaci, siamo perfetti insieme. Siamo migliori amici, e saremmo perfetti anche da fidanzati. Tu perché non vedi quello che vedo io?”
“Perché io non ti guardo in quel modo, Laura… non sarà mai possibile”
“Ma perché?”Perché non lo capisce? Perché non è facile come con Manuel?
Vorrebbe mollare tutto e non dirle più niente. In questo momento gli è doloroso perfino pensare che quella che si spaccia per la sua migliore amica e che decanta la voglia di avere una relazione con lui non riesca a capirlo con un solo sguardo.
“Simo, ti prego… ok, va bene tutto. Però dimmi perché. Non ti piaccio?”
“Tu davvero non ci hai nemmeno mai pensato?”
Lei lo guarda stranita, cercando di capire qualcosa che però non riesce a capire, accecata dalla convinzione che un giorno, lei e lui, si sarebbero ritrovati ad essere la coppia più bella della scuola.“Tutto quello che mi dicono… gli insulti, i chiacchiericci…”
“No”
“Sì.”
“Non è possibile, tu non sei così”
“Così come?”
“Sei stato con tante ragazze, non è vero. Lo stai dicendo per non ferirmi”
“Ti assicuro di no. Ma poi che reazione è? Io ti sto dicendo che sono gay e che non potrai mai piacermi perché non riuscirò mai a guardarti come vorresti, e tu pensi a te?”
“Ma capiscimi, mi sta crollando il mondo addosso”
“A te? Davvero? Ma vaffanculo, Laura.”Sta per andarsene, ma lei lo ferma con le lacrime agli occhi e una confusione evidente nell’espressione.
“Scusa. Scusami, ti prego. Ho solo bisogno di metabolizzare questa cosa, ma non per te. Per me. Perché ci ho sperato tantissimo e credo di essermi innamorata di te in modo irrimediabile e non sto capendo troppe cose. Sei stato con delle ragazze, quindi ti piacciono entrambi? E in quel caso, quindi, sono proprio io il problema”
“No, fermati. Stai ferma e zitta un attimo. Respira”
Segue il consiglio.“Sono gay. Non mi piacciono anche le ragazze, non sei tu il problema. Ho evitato te per tutto questo tempo perché mi ero promesso di non farti soffrire. L’ho sempre fatto solo per far vedere agli altri che si sbagliavano…”
Si guardano, questa volta con una tenerezza negli occhi che non avevano ancora avuto fino ad ora.
“Mi dispiace. Io ti voglio bene. Tantissimo”
“Possiamo parlarne meglio tipo stasera oppure domani? Ora devo scappare perché perdo l’autobus”
Simone annuisce e sorride appena lei si lancia tra le sue braccia, stringendolo forte.
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Stammi vicino [Simuel]
FanfictionAmici, fratelli o amanti. Simone e Manuel, l'adolescenza e la crescita tra "Vaffanculo" gridati e la scoperta di qualcosa che sembra più grande di loro.