7) Amici

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Durante tutto il mese successivo, il loro rapporto è diventato sempre più forte. Se Simone pensava di non poter mai vivere una situazione del genere, Manuel pensava che mai con nessuno avrebbe trovato una complicità e una fiducia tali da farlo sentire sempre nel posto giusto, privo di ogni giudizio.

Un’amicizia fatta di piccole cose, spesso del banale tempo trascorso insieme sul bordo di quella piscina di villa Balestra, ma in tutto questo periodo c’è una sola cosa che Simone non è stato in grado di fare: confessare a Manuel quello che prova per lui.
Guardarlo in faccia e dirgli che spera di poter avere qualcosa in più, rispetto a un’amicizia.

“Manuel, ti devo parlare”
“Dimmi”
Laura ha appena deciso che è arrivato il momento di fermarlo fuori dalla classe e dirgli tutto quello che pensa di lui. Solo cose negative, ovviamente, perché dopo il coming out di Simone si sono allontanati sempre di più, anche come amici, e le sembra di non avere più nessuna importanza per lui.

“Devi lasciare in pace Simone” glielo dice così, senza troppi giri di parole.
“Oddio, davvero? Te prego, Là…”
“Sono seria. Tu sei il solito egoista”
“E per quale motivo? Sentiamo, visto che manco me conosci”
“Conosco Chicca e so quello che le hai fatto”
“E che le ho fatto? S’è fissata che stavamo insieme, non gliel’ho mai detto. Ce siamo divertiti un po’, e lei ha pensato che fosse la mia fidanzata. Si vede che sei amica sua, fai lo stesso con Simone”
“Ma che cazzo dici?”
“La verità. Lo vedono pure i muri che sei innamorata di lui, però io che te devo fa? Parla con lui, che c’entro io?”
“E visto che sei così bravo a capire chi è innamorato di chi, tu proprio non lo vedi come ti guarda lui?”

Adesso Manuel si spegne. La guarda quasi terrorizzato, perché Manuel si era interrogato tante volte su questo, nell’ultimo mese. Si era chiesto se Simone fosse innamorato di lui, se stesse sperando in qualcosa di più che andasse oltre un’amicizia. E si era interrogato anche su se stesso, perché quel tipo di rapporto lui non l’aveva mai avuto con nessuno.

“Non rispondi?”
“Come me guarda, Là? Come n’amico. Però non lo so se tu sai che vuol dire, visto che vai in giro a sputtanare i sentimenti degli altri”
“Ma che cazzo dici?”
“Dico che pure se fosse vero non sarebbero cazzi tuoi, e se il tuo scopo è quello di riprendere il posto che avevi accanto a lui prima di me, per me non c’è problema. Lo devi chiede a lui, non a me. E so due volte che te lo dico”
“Sei proprio uno stronzo. Ti approfitti di lui perché ormai ti passa tutti i compiti e sai che pende dalle tue labbra”
“Pensa quello che ti pare. Lui lo sa, che pensi ste cose di me?”
“Non lo so e non mi interessa. Ma tu dovresti lasciarlo stare, se un po’ ci tieni a lui”
“Io non lascio sta nessuno, Là. Siamo amici, gli voglio bene. E tu te dovresti fa veramente i cazzi tuoi”

Non le dà più l’opportunità di parlare. Va via, salendo sulla sua moto parcheggiata accanto a quella di Simone che lo stava aspettando.

“Che fine avevi fatto?”
“Niente, m’ero scordato un libro e so tornato indietro. Ce vediamo a casa tua?”
“Sì, certo. Se arrivi prima, aspettami” glielo dice storcendo gli occhi, perché già sa che Manuel è più veloce di lui in moto e ogni volta che Simone lo invita a pranzo dopo scuola, come oggi, lo sfotte per buoni dieci minuti.

“A bello, te potevi avvià se volevi arrivà prima. Se vedemo”
Parte, mentre Simone è ancora lì con il casco slacciato e il dito medio alzato. Tra le tante cose, anche un sorriso da ebete stampato in volto.
Quando Manuel è a pranzo da lui è sempre felice per due motivi: il primo è che la sua presenza lo rende felice sempre, il secondo è che è tranquillo sapendolo lontano da casa e da quella specie di padre.

Manuel, in quel periodo, era riuscito a dirgli tantissime cose: che gli capita di addormentarsi ogni tanto di giorno perché di notte è sempre agitato e nell’ultimo periodo soffre di paralisi del sonno; che ha paura di non riuscire mai a risolvere quella situazione; che il Natale precedente lo aveva passato da solo in camera sua, chiuso a chiave, dopo l’ennesimo litigio.
E Simone avrebbe voluto far sparire ogni ricordo dalla sua testa, perché quell’espressione ferita mentre glielo raccontava era tutto ciò che non avrebbe mai voluto vedere.

Stammi vicino [Simuel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora