La sicurezza con cui Manuel si muove all’interno dell’aeroporto di Valencia lo fa sembrare quasi un Manuel diverso da quello di un anno prima.
Da un lato è così, perché in tutto questo tempo ha imparato tantissime cose: ha visto un po’ il mondo fuori da Roma, ha imparato una nuova lingua, ha respirato un’aria talmente diversa da quella a cui è stato abituato per diciotto anni, che è riuscito a sentirsi se stesso come non aveva mai fatto.Quella famiglia italiana in Spagna lo ha accolto come un figlio, mano a mano: una famiglia formata da un padre, una madre e due figli di dieci e diciassette anni. Il più piccolo, Oscar, lo ha trattato da subito come un fratello maggiore; il più grande, Matias, è stato fondamentale nella sua permanenza in un’altra nazione.
La sua sensibilità, che gli ha ricordato fin da subito quella di Simone, gli ha permesso di aprirsi tanto. Probabilmente non ci sarebbe mai riuscito, se prima non ci fosse stato Simone nella sua vita a fare da apripista.
Sono diventati amici, nonostante la differenza (seppur minima) di età. Matias lo ha portato spesso con i suoi amici, gli ha mostrato una realtà che lui non conosceva. Una realtà fatta di persone non giudicanti, a volte -secondo Manuel- fin troppo con la filosofia del “Vivi e lascia vivere”. Però gli è servito tutto, perché quel ragazzino di quasi diciannove anni che è partito con il solo scopo di dimenticare tutto e ricominciare da capo, adesso è pronto per tornare dove ha lasciato tutto ciò che c’era di importante nella sua vita.
Più sicuro di sé, senza tutte quelle paure e con il coraggio di mostrare a chiunque chi è.Anche questo viaggio al contrario gli provoca tristezza. Lasciare quella famiglia, i nuovi amici, gli ha fatto pensare di non poter mai essere felice al 100% perché c’è sempre qualcuno che deve lasciare andare. Il dolore che ha provato un anno prima salutando Simone, però, non è minimamente paragonabile.
E allora torna, con tutte le intenzioni di ricominciare ancora. Ma questa volta a Roma, a casa sua.Ha saputo tramite i social che oggi parte della sua vecchia classe avrebbe affrontato l’esame orale della maturità. In particolar modo Simone, e il pensiero lo fa sorridere immaginandolo in ansia nonostante tutti i libri imparati a memoria.
Per trovarsi lì, a due passi dal Liceo Scientifico Da Vinci a un orario decente, ha preso il primo aereo della mattina e ha attraversato tutta Roma con una valigia pesantissima e un borsone.Aspetta fuori, tra una sigaretta e un caffè comprato al bar accanto. Poi lo vede uscire da quella porta, più bello di come se lo ricordava.
Sorride perché lo immaginava proprio vestito così: mocassini ai piedi, un jeans scuro, una camicia chiara con il colletto ben sistemato e i bottoni chiusi fino all'ultimo, perché la sensazione di fuoco sulla pelle che ti dà Roma a fine giugno non gli avrebbe mai impedito di fare la solita figura da perfettone.
Il magone gli si ferma in gola, perché l’unica cosa che vorrebbe fare è mollare quella valigia e quel borsone e corrergli incontro, investirlo con il suo corpo e tornare ad annusare quel profumo che gli è mancato tantissimo, nonostante la boccetta rubata prima della partenza. Senza la sua pelle, quel profumo non ha più avuto l’effetto desiderato.
Non riesce a fare niente di tutto questo, perché la scena che si trova davanti è tutto quello che non avrebbe mai immaginato. Vede un ragazzo fare quello che avrebbe voluto fare lui, e dopo nemmeno due secondi riconosce quella faccia che aveva visto un anno prima sul telefono di Simone.
Luca de Vitis, che gli aveva scritto per conoscerlo.
Potrebbe farsi vedere, dentro di sé ha quasi la presunzione di pensare che Simone rimarrebbe immobile a fissarlo con il cuore in gola. Ma non lo fa, perché è da troppo tempo che le loro vite si sono divise.
Durante le prime settimane, forse anche il primo mese e mezzo, nessuno dei due aveva resistito e avevano continuato a sentirsi almeno ogni tanto.
Poi più nulla, perché Manuel aveva deciso che così era troppo doloroso per entrambi. E così le conversazioni erano diminuite sempre di più, fino a sparire nella freddezza più assoluta.
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Stammi vicino [Simuel]
FanfictionAmici, fratelli o amanti. Simone e Manuel, l'adolescenza e la crescita tra "Vaffanculo" gridati e la scoperta di qualcosa che sembra più grande di loro.