Capitolo 1

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In una terra lontana tra le braccia dei monti a settentrione e a oriente, a meridione il fiume Serion divide questa regione dal resto del mondo e occidente è presente il Mare delle Stelle. Questo angolo del mondo si chiama Illirium, popolato dai illiri, gente fiera, onesta e coraggiosa. Essi ricordano i bei tempi quando il loro popolo governava su innumerevoli terre, quando erano il popolo più potente e avanzato del mondo. Purtroppo quei tempi erano lontani, ma, ora dobbiamo spostare la nostra attenzione su un ragazzo, già, un ragazzo appartenente alla famiglia reale del regno del Sud dell' Illirium, detto anche regno dei Maller. Questo ragazzo si chiama Marco Maller, costui è una persona ben vista agli occhi dei cittadini di Venezium e dagli abitanti del suo regno. Venezium, una città che a dir bella è qualcosa di superfluo, direi che, l'aggettivo più corretto è magnifica. I suoi canali, le sue case con i tetti colorati che riflettono la luce del sole, col suo enorme porto che accoglie navi da ogni parte del mondo, ma, la cosa più bella è l'immensa Chiesa dedicata alla Santa Madre Illis, superata in grandezza solo dall'immenso castello reale.

Detto ciò torniamo al nostro signor Marco Maller, costui, stava leggendo un libro sulla guerra delle stelle, combattuta da suo nonno Re Odino I che governa da ben 30 anni.

Una donna di nome Maria bussò alla porta - signor principe, il vostro re richiede la vostra presenza. Il principe, il quale stava leggendo il suo libro, sollevò il capo dal libro e disse -grazie Maria ci vado subito e dopo questa frase il principe chiuse il libro e si alzò. 

Lui è un ragazzo alto, vestito con una camicia bianca con dei pantaloni neri, ma la cosa più bella, oltre al suo carattere erano i suoi occhi marroni, ma, quando il sole li colpiva si può intravvedere un altro colore, ovvero un azzurro mare.

Marco dopo aver congedato la serva , si recò verso la sala del trono, le pareti del corridoio erano decorate con quadri dei re del passato, ma il quadro che il principe era quello con lui, suo padre e suo nonno. Questo quadro è vicino all'ingresso della sala reale, quest'ultima era sorvegliata da due guardie, le quali appena videro il principe lo salutarono dicendo, buongiorno Marco. Il principe (odiava essere chiamato vostra altezza o vostra eccellenza concedeva agli altri di chiamarlo per nome) ricambiò il saluto ed entrò nella stanza.

La sala reale è semplicemente immensa , piena di colonne decorate con foglie d'oro e con capitelli d'argento, sue navate laterali c'erano delle immense vetrate raffiguranti le più grandi battaglie del passato. Ci sono tre navate dove vi sono innumerevoli quadri, divanetti d'avorio, però la cosa che faceva restare tutti senza fiato era l'immensa volta dov'è rappresentato il firmamento con un trono dove risiede la Madre Illis. Dopo aver percorso la navata principale, calpestando l'immenso mosaico dov' è rappresentato il regno, il principe disse "mi avete fatto convocare nonno" , il vecchio re stava parlando con suo fratello Thor, suo fidato consigliere da tempo immemore che da molti anni era vice re. Lo zio del principe venne congedato dal re.

Re Odino, un uomo alto quanto suo nipote, con i capelli completamente bianchi e ricci, vestito con una camicia e pantaloni grici lo fisso con i suoi grandi occhi marroni e disse

-Ah eccoti nipote ti volevo parlare di una questione importante

-Certo, mi dica mio re

Il re sospirò e ad un sol fiato rispose al principe -Tu hai 18 anni , sei ritornato dalla guerra contro i pirati di Torold, hai servito la corona dal giorno in cui ti ho nominato cavaliere, ma ora dobbiamo parlare del tuo matrimonio. Il vecchio re bevve un sorso di vino e continuò -ci sono innumerevoli pretendenti per la tua mano, però dopo una attenta riflessione ho deciso che ti sposerai con Margherita Lorin. A queste parole il principe si irrigidì. Conosceva bene quella ragazza, simpatica, bel fisico, begli occhi, ma con caratterino mica da poco e il solo pensiero di trascorrere la vita con lei, gli era sufficiente per avere la nausea. Le principe però non si trattenne e rispose -non sono d'accordo, io sono un principe e ho il diritto di amare chi voglio-dopo tali parole il re fissò il giovane negli occhi -questa è casa mia, io sono il re, comando io e tu farai come ti dico.

-Chiunque sostiene di essere superiore agli altri solo perché siede su un trono non è un re degno di governare- disse il principe e aggiunse -io mi oppongo al matrimonio in questione e non alle nostre tradizioni.

Il re batte i pugni e tuonò -non t'azzardare mai più a parlare così in mia presenza!

-nonno tu anni fa mi dissi che era un mio dovere trovare una moglie, bene io andrò al grande ballo a Castel lo del Pavone e li sceglierò la mia sposa

Il re rise e disse -non dire sciocchezze, conta la carta non la parola. Conta ciò che decido io e non quello che dici tu

-Peccato che le nostre tradizioni reputino tale evento come un momento ufficiale per trovare una moglie-ribatté il principe.

Il re stette in silenzio e disse -sposa questa ragazza e fine

In quel momento il principe rispose -io andrò a quella festa, sceglierò una moglie, perché mi rifiuto di sposare una persona che non ho scelto. Il principe si alzò e aggiunse -quando tornai dalla guerra avrei voluto passare del tempo con l'uomo che mi ha cresciuto da piccolo, avrei voluto ricevere un po' di affetto da lui come una volta e invece ho trovato un nonno che considera più importante il regno che la felicità di suo nipote

Dopo questa affermazione il re impallidì e il principe uscì dalla sala del trono con la consapevolezza di aver disobbedito al suo re e con una lacrima che dai suoi occhi marroni scendeva sulla sua bianca pelle.

Il principe si diresse giù dalle scale verso il suo immenso giardino e li incontrò suo zio Thor.

-Marco a quanto pare ne hai dette di santa ragione a tuo nonno, vi si è sentito fino a qui

-Ho dovuto, rispose il ragazzo.

I due salirono a cavallo e si recarono verso il centro della città. Thor vestito nella sua uniforme da vice re restava in silenzio e pensava a tutto quello che aveva fatto nella sua vita, a quando era giovane. Tutti quei ricordi ritornavano alla sua mente, belli come le rose, ma ora lui era anziano, con il viso pieno di rughe, con i baffi grigi come i capelli.

-Allora, ho sentito che abbiamo un ribelle in famiglia disse Thor,

-come ti sentiresti se qualcuno ti dicesse di sposare una ragazza che non ami.

Lo zio lo fissò e ripose -so come ti senti, anni fa mio padre mi impose di sposare una bellissima ragazza, si chiama Rebecca. Occhi chiari, capelli neri, simpatica, ma io mi ero perdutamente innamorato della zia Fiore

-cosa successe dopo?

-Mio padre, Re Ercole III non approvò la mia scelta, così minacciò di diseredarmi se avessi disobbedito, ma non mi importava. Alla fine scappai a Duringin, dove io e lei ci siamo conosciuti e ci siamo sposati

-bella storia zio, ma tu credi che mio nonno diventi come tuo padre?

-Tuo nonno è severo, ma nel profondo ti vuole bene, rispose l'anziano signore.

In quel preciso momento il principe diede un colpo al cavallo, ed esso aprì le sue enormi ali argentee. Questo animale fa parte di una razza che solo la famiglia reale può cavalcare, i Mundil, creature alate che scelgono il loro padrone e gli sono fedeli a vita. Il principe ridendo disse allo zio se voleva volare con lui, i vecchi occhi grigi si illuminarono e con un sorriso il vecchio soldato spiccò il volo con Ares, mentre il giovane principe al galoppo di Tuono lo inseguiva.

Gioco di cuoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora