Capitolo 6

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012 stava scappando nel bosco.
Non sapeva dove stava andando e non sapeva dove fosse casa sua. Da quel punto del bosco, era impossibile riconoscere la strada giusta.
Pioveva e aveva il camice e i capelli inzuppati di pioggia.
Continuava a camminare.

Nonostante credeva di essere abbastanza lontana dal laboratorio, non riusciva a togliersi dalla testa quelle immagini raccapriccianti.

Appena si era ritrovata con le mani sull'erba, aveva iniziato a correre e correre cercando di scacciare via la bruttissima sensazione che aveva. Voleva dimenticare tutto quello che aveva visto e correre le era sembrato rigenerante in quel momento.

Ma ora vagava senza meta e con le ultime parole di suo padre in testa prima di trovarsi con il camice insanguinato.

012 doveva trovare i suoi amici.
Doveva parlare di quello che era successo. Doveva dire ogni cosa. Ma non sapeva come lo avrebbe spiegato. Aveva il dono di mostrare i ricordi o quello che le passava per la mente alle persone, ma non voleva far vedere ai suoi amici quello che aveva visto lei.

Era stanca e non aveva più forze dopo tutto quello che le era successo. Sentiva che stava per cedere... Ma non poteva. Doveva usare i poteri per trovare i suoi amici e la via giusta... Solo che non riusciva a usarli. Aveva la vista annebbiata e camminava a stento. Si poggiò a un albero e cercò di concentrarsi per usare i poteri. Ma vedeva solo immagini sfocate. Il naso le sanguinava e il respiro era sempre più irregolare. Alla fine cadde a terra, sfinita.

Al suo risveglio 012 non riuscì a credere ai suoi occhi e ancora una volta credette di star sognando.
Ma non era un sogno.
Brenner era davanti a lei.

<Ciao, 012>

012 si alzò di scatto e cercò di alzarsi dal letto per scappare, ma era legata. Se ne rese conto solo ora.

<Mi dispiace, ma era una precauzione necessaria.>

012 guardò Brenner e la rabbia prese a scorrergli nelle vene nuovamente.

<Non voglio farti del male, sono qui per te>

<Anche tutte le altre volte non volevi farmi del male> ribatté 012, spaventata e arrabbiata allo stesso tempo.

<Ti ho trovato nel bosco. Eri svenuta. Qualche altra ora e saresti morta. Ma ti ho trovato, e sei qui>

<E cosa vuole? Essere ringraziato?>

Brenner guardò la ragazzina che aveva legato. Non credeva di essersi sbagliato sul fatto che potesse essere il perfetto numero 012, ma gli stava leggermente sfuggendo il controllo.

Come aveva fatto a fuggire? Si che nel laboratorio non c'era più nessuna guardia e tutte le porte erano aperte... Ma Brenner guardò i filmati di sicurezza e vide la sua fuga, più la causa di tutto quel disastro.

<012, ho bisogno del tuo aiuto. > Iniziò.
Sapeva che avrebbe rifiutato e si sarebbe opposta, ma era l'unico numero che gli era rimasto, e doveva tenersela per bene.

<L'agnello che aiuta il lupo? Non credo che in un universo parallelo possa mai esistere una versione del genere> ribatté infastidita 012.

<Non credo che tu abbia ragione, ma ora non importa. La cosa che importa adesso è che tu mi aiuti. Ieri sera... Sono successe delle cose davvero spiacevoli in tutto il laboratorio, e ho bisogno di te per trovare dei pezzi mancanti>

A 012 vennero in mente tutte le scene che aveva vissuto la sera prima. E non volle andare oltre. Il ricordo le faceva troppo male. Non voleva continuare a rivivere quei momenti. Non avrebbe aiutato Brenner, costi quel che costi.

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