Il sole filtrava attraverso le tende, Dus disteso accanto a me dormiva beatamente. Mi incantai a guardare i lineamenti del suo viso. Sembrava un bambino. Oggi non aveva allenamento, così decisi di non svegliarlo. Mi alzai con la massima discrezione possibile e mi diressi in cucina per preparare la colazione.Le parole di Dus, pronunciate a bassa voce, risuonarono nell'aria, avvolgendomi in un abbraccio improvviso. "Buongiorno, piccola."
"Ehi, bomber, potevi riposare ancora un po'," suggerii con un sorriso, cercando di preservare la quiete di quel momento.
"Il letto è troppo vuoto senza di te," sussurrò.
Mi voltai;Presi il suo viso tra le mani e gli regalai un bacio tenero sulle labbra.
"Vado un secondo in bagno," disse.
Mentre versavo il caffè nelle tazze, sentii un telefono squillare. Pensando fosse il mio, guardai sullo schermo illuminato e solo allora mi accorsi che era quello di Dusan. Rimasi spiazzata quando lessi il nome. Carolina. La sua ex. Doveva esserci per forza una spiegazione.
"Eccomi."
"Dus, il tuo telefono ha squillato", dissi cercando di mantenere un tono di voce tranquillo.
Vidi la sua espressione mutare.
"Oh, è solo mia mamma; la richiamerò dopo."
Sentì una fitta allo stomaco. Non potevo ignorare il timore che qualcosa potesse non essere come sembrava.
Il telefono squillò di nuovo, e questa volta Dus rispose. Si allontanò verso il salotto, e quando tornò in cucina era diverso.
"Devo andare, Ary." La sua voce portava un'urgenza sottile.
"Ma Dus, la colazione, non hai mangiato nulla!" cercai di rimanere leggera, ignorando la tensione che cominciava a insinuarsi nell'aria.
"Buongiorno amoriii, come state," annunciò G, facendo il suo ingresso.
"Devo andare."
"Salutami Carolina allora."
"Non è come sembra, ti giuro." Disse lanciando uno sguardo ad Andrea e uno a me come se fosse in allerta.
"È cosa sembra, Dus?" chiesi, cercando di nascondere l'ombra di preoccupazione dietro un sorriso forzato.
"Devo andare."
"Bene, vai, è la terza volta che lo dici, ma sei ancora qui."
Il suo sguardo si fece torvo. "Ah sì? Vado?"
"Scusami? Perché sei infastidito? Non ti sto dicendo nulla."
"Appunto." Disse con tono accusatorio
"Appunto?" sospirai.
"Ti sei svegliato nel mio letto, e ora, dopo una chiamata dalla tua ex, stai andando via facendomi sentire piccola così. Non riesci a fare un discorso di senso compiuto e fai pure quello infastidito?" Risposi bruscamente.
Ero una furia. Non riuscivo a tenere a bada la lingua.
"Ary, mi devi ascoltare."Osservò deciso.
"Sono tutta orecchi."
Il suo sguardo era fisso su di me.
"Dus, spiegami, che sta succedendo..." dissi con comprensione.
Ancora nulla. Il nulla cosmico.
"Bene, è chiaro che tu abbia ancora delle questioni irrisolte.Non mi permetto di giudicarti, e tantomeno devo essere io a dirti ciò che devi fare. Ma posso parlare per me: io e te non stiamo insieme, e non ho neanche il diritto di arrabbiarmi se vuoi correre dalla tua ex, ma non ci sto. Mi tiro fuori da qualsiasi cosa essa sia."Dissi indicando prima me e poi lui
"Cosa? Sei fuori strada, non puoi mandare tutto a puttane."
"E allora spiegami cazzo! Spiegami la tua reazione eccessiva, spiegami perché hai detto che era tua madre ad averti chiamato. Spiegami questa smania di dover andare via così in fretta.Che cosa dovrei pensare?" Dissi con le lacrime agli occhi.
Ancora nessuna risposta.
"Dus, ascolta, ci sono cose per cui non sono disposta a scendere a compromessi. Io non ci riesco proprio, il solo pensiero che ci possa essere un'altra persona in mezzo... sai già che in passato... non ce la faccio." Dissi muovendo le mani in aria.
"Stai esagerando, davvero."
"Sto esagerando? Ti rendi conto del tuo cambio repentino d'umore dopo questa cazzo di chiamata?"
"Io ti voglio bene, prima di ogni cosa siamo amici, e questo non cambierà mai sia chiaro."
Non so con qualche coraggio riuscì a pronunciare quelle parole. Perché ero veramente a pezzi.Ma ciò che pensavo era vero. Preferivo avere Dus affianco in veste di amico piuttosto che non averlo proprio. Eravamo ancora in tempo per salvare il salvabile.
"Ary, io no..." farfugliò aprendo la porta.
"Devo andare, tu devi solo fidarti...ti chiamo dopo, promesso."
"Certo, Dus, buona giornata."
Avevo la mente annebbiata. Appoggiai le braccia sul tavolo respirando profondamente. G e A tornati in cucina,mi guardarono con comprensione, forse aspettandosi lacrime o un altro sfogo.
"Ary," disse G.
"No, G, ti prego," le dissi con la voce rotta.
Mi ricomposi, asciugai gli occhi, e presi parola.
"Va tutto bene, è stato solo un momento."
Fortunatamente, il telefono squillò, trascinandomi fuori dall'imbarazzo di quella conversazione che non avrei voluto affrontare. Tornai in camera e mi sedetti, fissando il panorama fuori dalla finestra, con un turbinio di pensieri che si agitavano nella mia mente. Mi fidavo di Dusan, ma perché se ne era andato così? Perché Carolina aveva suscitato un impatto emotivo così intenso in lui? Avevamo già affrontato l'argomento, ma forse aveva omesso qualcosa? Ci eravamo promessi di condividere tutto ciò che potesse turbarci e discuterne come due persone mature... eppure...
La giornata, inizialmente così promettente, aveva preso una piega inaspettata, e ora mi ritrovavo al centro di un vortice, desolata e senza risposte.—————————————————————————
Zaaaam zammm!
Ciao a tutti, avete passato un buon Natale?✨🫀Piccola crisi tra i due protagonisti. (Non odiatami)
Il prossimo capitolo è quasi pronto.
Tornerà il sereno tra Dusan e Arya? Fatemi sapere che cosa pensate🙈Grazie come sempre per il supporto.
Alla prossima.
Un bacio
Eli 🫂🫀
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Dušan Vlahović -Altamente Mia-
FanfictionIl talentuoso numero nove della Juventus, immerso nel mondo calcistico, si incrocia con Arya, una ragazza dal carattere determinato. Nonostante condividano amicizie in comune, i due non si sono mai presentati ufficialmente. Un giorno, sotto il sole...