Sorpresa.

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5/1/2024

Appena scesa a Porta Nuova, la maestosità di Torino mi avvolse come in un abbraccio. La mia amata Torino, quanto mi era mancata, nonostante fossero passati solo dieci giorni. Ero impaziente di vedere tutti. Nessuno sapeva del mio arrivo, così la prima cosa che feci fu quella di scrivere sul gruppo delle ragazze, come di consueto e senza destare sospetto.

Le risposte al mio "che fate" non tardarono ad arrivare. G mi disse che era a casa e stava aspettando che Andrea rientrasse dagli allenamenti. Stava andando tutto per il verso giusto. Erano le prime persone con le quali avrei voluto parlare prima di compiere l'ultimo passo verso Dusan.

Uscii dall'ascensore e mi ritrovai difronte all'appartamento 10, suonai e nell'attesa che G mi aprisse respirai profondamente.

Quando aprì la porta, non poteva credere ai suoi occhi.

"O MAMMA, ARY che ci fai qui, pensavo arrivassi il 9, ragazzeeee guardate chi c'è!"

"Mi siete mancate tantissimo, pensavo fossi sola in casa."

G guardò le ragazze con preoccupazione.

"Veramente stiamo aspettando i ragazzi... e ci sarà anche Dusan."

"No ragazze zero compassione, non mi importa, via il dente via il dolore," dissi sicura di me.

"Allora come state?" chiesi.

"Noi stiamo bene! Tu piuttosto..." rispose Lucy.

"Devo andare urgentemente in bagno, torno subito e vi spiego tutto," ribattei velocemente.

Appoggiata al lavandino, guardai il mio riflesso pallido allo specchio. Dusan sarebbe arrivato da lì a poco, e l'ansia iniziava a farsi sentire. L'impatto emotivo sarebbe stato devastante, ma non potevo tirarmi indietro. Mi ricomposi, indossai la mia maschera di indifferenza e tornai in soggiorno.

"Eccomi," esordii spalancando le braccia.

"Brujaaaa, sei tornata finalmente!" esclamò Andrea alle mie spalle.

"Brutto deficiente, mi hai fatto prendere un colpo," dissi, tirandogli un pugno sul braccio.

Non pensavo che arrivassero così velocemente.
Mi voltai per salutare gli altri e rimasi pietrificata quando Dus si bloccò davanti a me. Sentì un nodo in gola e le gambe tremare. Era impeccabile come al solito.

"Ehi..." riuscii a dire, cercando di rompere il ghiaccio.

"Bimba..." rispose lui, con voce quasi sommessa.

Sorrisi cercando di gestire l'ansia che cresceva dentro di me. Fortunatamente Fede chiese che pizza volessimo, ponendo fine a quel momento carico di tensione. Ci spostammo sul divano e Nico prese la parola.

"Allora squad, il 12 si parte alle 7:00; Non sono ammessi ritardi! Per quanto riguarda i posti in auto come ci organizziamo?"

"Non dobbiamo tenere in considerazione Dani perché tra passeggino, bagagli e giochini di Tommy, non ha spazio, noi siamo otto potremmo scendere solo con due auto oppure... non saprei ditemi voi," sottolineò Andrea.

"Ma si non cambia nulla, magari io, tu Lucy e Giorgina in una macchina e Dus, Nico, Giulia e Ary nell'altra, alla fine sono solo due orette da qui! Disse Fede.

"Per me è uguale ragazzi, mal che vada posso prendere l'auto di G," risposi con naturalezza.

"Se non portate un'intera casa, due macchine bastano e avanzano," rispose Nico.

"Macché, stai tranquillo amore... allora rimaniamo così!" prese parola Giulia.

"Comunque ho prenotato una seratina sushi, siamo tutti d'accordo si?"

"Quando?" disse Dus. Era la prima parola che pronunciava da quando eravamo in soggiorno.

"Il giorno del nostro arrivo."

"Io non ci sono, Michi e Dani vanno fuori a cena per il loro anniversario e devo badare a Tommy."

"No ma come Ary, devi rilassarti anche tu."

"Ma io amo passare del tempo con Tommy, guarderemo un bel film e mangeremo schifezze! Meglio di così." Dissi scrollando le spalle.

Il tempo passò tra una chiacchiera e l'altra e non potei non notare la tristezza sul viso di Dus. Forse era stato male tanto quanto me e avevo sottovalutato la cosa. Ero intenta a sistemare la cucina quando G si avvicinò: " Ho sentito la mamma, siete due testoni, finisco io vai a parlargli."

La guardai in cagnesco: "Mi fa piacere sapere che la mia vita sentimentale sia diventata una questione di stato."

"Da quando avete discusso siete più insopportabili del solito."

Le alzai il dito medio e andai. Per quanto mi infastidisse il fatto che avessero parlato di questa cosa, aveva ragione.

"Ehi ti disturbo?" chiesi flebilmente.

"Speravo venissi qui, è da tutta la sera che cerco un modo per avvicinarmi ma sono un coglione."

"Beh, su questo sono d'accordo, andiamo di là?" chiesi ridendo.

Fece un cenno con il capo e mi seguì in camera.

"Allora..." dissi.

"No, ti prego, lascia che cominci io. Sono consapevole di aver agito in modo sbagliato e di averti deluso profondamente. Mi rendo conto di essere stato insensibile, e vorrei chiederti scusa sinceramente. Tra me e Carolina non c'è nulla, voleva solo chiudere definitivamente la nostra situazione passata, che per me era già conclusa da tempo. Ammetto di aver reagito male, e avrei dovuto gestire la situazione meglio. Ero spaventato, incapace di affrontare questa cosa, e mi vergognavo a tal punto da sentirmi uno stupido. Avrei dovuto chiamarti subito e spiegarti tutto. Spero che tu possa comprendere e accettare le mie scuse..."

Il mio sguardo si intrecciò con il suo mentre cercavo di elaborare le sue parole. "Perché pensavi che non ti avrei creduto, Dus?" chiesi sorpresa.

"Non lo so..." aggiunse, e nel suo tono triste, potevo percepire un rimorso profondo.

"Ho passato dieci giorni a pensarti costantemente, ho cercato in tutti i modi di farti capire che volevo sentirti indipendente da questa situazione, e sai quanto sia difficile per me aprirmi con le persone. Hai alzato un muro, mi hai evitata e ferita..." sussurrai, sentendo il peso delle parole mentre abbassavo il capo.

Le sue mani afferrarono le mie, come se volesse annullare la distanza. "Ho sbagliato, non smetterò mai di ripetermi quanto sia stato coglione, ma ti prego di credermi...non rovinerei mai una cosa così bella..."

Scossi il capo in segno di disappunto: "Dus, io non pos.."

"Sono innamorato di te. Cazzo, l'ho detto...si!Sono dannatamente e profondamente innamorato di te." Le sue parole affiorarono con una potenza inaspettata.

"Non riesco a immaginare la mia vita senza di te. Ho bisogno di te; della tua risata contagiosa, dei tuoi occasionali malumori, che poi sono un po' anche i miei. Ho bisogno della tua testardaggine, del tuo sostegno costante, di vedere il tuo sorriso risplendere ogni giorno. Adoro quando indossi le mie felpe, quando sei lì in tribuna a darmi forza. I tuoi occhi, il modo in cui affronti la vita, le tue strane ossessioni... e questa è solo una piccola parte delle cose che amo di te," disse tutto d'un fiato.

Rimasi in silenzio, colta alla sprovvista dalla sua dichiarazione.Quel "sono innamorato di te" risuonava nelle mie orecchie. Guardai Dusan, cercando di decifrare ogni sfumatura nei suoi occhi. Il suo sguardo, carico di speranza e timore, attendeva una mia reazione.

Gli occhi iniziarono a pizzicare, e il mio cuore sembrò fermarsi per un attimo.

"Anche io, Dus..." sussurrai con un filo di voce, lasciando che la mia risposta si perdesse in quel momento carico di significato.

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Helloooo!
Come state? Finalmente il confronto tanto atteso è arrivatooo!

Spero che il capitolo vi piaccia.
Grazie come sempre per il supporto.
Alla prossima
Eli🫂🫀✨

Dušan Vlahović -Altamente Mia-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora