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Camminare mano nella mano con Dusan nel centro di Torino era sicuramente una delle cose più belle del mondo. Era presto pomeriggio, Piazza San Carlo non era piena di gente come al solito e si stava magnificamente. Il tempo sembrava rallentare, concedendoci così la possibilità di assaporare ogni istante di quel momento così prezioso.

Sentivo il tepore del sole sulla pelle.

"Ti va di fermarci a prendere qualcosa?" mi domandò Dusan.

"Sì, amore," risposi, ammirando il suo viso sorridente.

"Gran Caffè?" suggerì lui, con un'occhiata complice.

Era il posto in cui ci eravamo ritrovati quel meraviglioso nove settembre.

"Assolutamente sì," risposi, stringendomi a lui.

Ci sedemmo al tavolino all'aperto, immersi nell'atmosfera elegante e rilassata del luogo. Il cameriere ci accolse con un sorriso cordiale, portando il menu e chiedendo cosa desiderassimo bere.

Mi guardò con tenerezza e poi rivolse il suo sguardo verso il cameriere. "Due caffè, per favore, e potrebbe portare cortesemente i biscotti al burro?" domandò con gentilezza.

Dus indicò un tavolino poco distante dal nostro.
"Eri seduta proprio lì, quando ti ho visto per la prima volta."

Un brivido di emozione mi attraversò mentre ricordava il nostro primo incontro in quel luogo incantevole.

"Oh, lo ricordo bene," risposi ridendo.

"Credi che ci saremmo conosciuti lo stesso? Se non fosse stato per Jimmy, Andrea, Giorgia e tutto il resto?" Chiese con una nota di curiosità nella voce.

"Ne sono certa Dus, io credo che alcune cose siano semplicemente destinate ad essere..." Sorrisi imbarazzata. "La prima volta che ti ho visto...indossavi una maglia bianconera, ma non era quella della Juve."

Mi sentivo sopraffatta dall'idea del destino mentre riflettevo sulle nostre esperienze condivise e sul legame profondo che avevamo costruito.

Alzò un sopracciglio. "In che senso?"

"Questa cosa mi imbarazza parecchio."

"Sul serio? Ti metto in imbarazzo?" chiese perplesso.

La sua confusione mi fece sorridere.

"Non tu, scemo, ma la cosa che sto per dirti..."

"Arya Toma, la prego mi incanti con il suo racconto, anche perché sono abbastanza curioso ora." Mise il mento sulla mano con fare teatrale.

"Come dicevo, la prima volta che ti ho visto è stata in Serbia... ad una partita del Partizan."

Un sorriso di complicità si diffuse tra di noi mentre ripensavamo a quel momento.

"Che cosa?" chiese stupito.

"Sì, era il 2017, ero a Belgrado, da un'amica conosciuta durante un viaggio studio, e mi ha portato a vedere la sua squadra del cuore, spoiler era la tua squadra..."

Guardandolo negli occhi, mi sentii travolta dai ricordi di quella partita memorabile e dalla fortuna di averlo incontrato proprio in quel momento.

Scosse il capo. "Non è vero, non ci credo"

"Era iniziato da poco il secondo tempo, ed eravate sotto di tre goal. Avevamo una visione perfetta della panchina, poiché eravamo nei posti dietro, vidi il mister chiamarti e darti le ultime indicazioni, ti sei voltato nella nostra direzione, ci siamo fissati per un frangente di secondo, il tuo viso era così concentrato, eri impassibile." Continuai. "Così chiesi a Nina chi fossi e lei mi rispose che eri un fenomeno di 17 anni, che era impossibile che non sapessi chi fossi, era certa che avresti conquistato il mondo calcistico, allora risi, perché era veramente assurdo il modo in cui ti aveva descritto. Ma solo dopo capì le sue parole, per quanto la partita finì 3-2 tu avevi dato una nuova speranza alla squadra, vista la tua doppietta, hai trascinato tutti, caricavi i tuoi compagni nonostante fossi il più piccolo, rimasi sbalordita dalla tua determinazione."

Una risata calda mi scappò mentre tornavo con la mente a quei momenti emozionanti.

Dusan rimase senza parole per un momento. "Quel giorno ho segnato la mia prima doppietta, e tu eri lì, assurdo."

Sorrisi. "Si amore, è assurdo, ma è vero. Dovrei avere anche qualche foto di quella partita," risposi con un sorriso complice.

Il nostro legame era così forte che sembrava quasi scritto nelle stelle.

"Devi assolutamente cercarle." Disse ridendo. "Per questo prima hai detto che eri certa che ci saremmo incontrati lo stesso?"

"Anche per questo, poi in seguito,si sono create una serie di coincidenze che a quanto pare non erano solo coincidenze, vedendoci adesso."

La nostra storia sembrava così straordinaria che quasi non potevo crederci.

"È incredibile, ed è proprio vero che succede tutto per una ragione, Nico è da settembre che me lo ripete." Mi attirò a se e mi bacio. "L'ho sempre detto che sei l'amore della mia vita." Aggiunse, scuotendo la testa con un sorriso che gli illuminava il volto.

"Lo so...abbiamo provato in tutti modi ad allontanarci, e invece..." risposi ricambiando il bacio.

Mi sentivo grata per ogni momento trascorso con lui.

"Un giorno poi mi spiegherai il motivo per il quale hai aspettato così tanto per dirmelo."

"Calma bomber, una cosa per volta." Dissi prendendolo in giro.

"Domani a che ora devi andare in ambulatorio?" Chiese accarezzandomi il viso.

Sentì un brivido di preoccupazione mentre pensavo all'appuntamento medico del giorno seguente.

"Alle 09, spero riescano a trovare una soluzione, anche perché le mestruazioni sono arrivate, quindi non capisco questi sintomi da che cosa siano causati." Risposi preoccupata.

Il pensiero di un possibile ritardo mi aveva tormentato per giorni, ma non lo avevo confessato a Dusan per paura di deluderlo. Ritenevo che fosse una scelta saggia, poiché mi resi conto che 'il problema' non sussisteva veramente, in quanto il ritardo era solo causato dallo stress dell'ultimo periodo.

"Andrà tutto bene, probabilmente hai qualche carenza di vitamine,qualunque cosa succeda io sono qui." disse cercando di rassicurarmi.

Sorrisi flebilmente

"Mi dispiace non poter venire con te, ma come ben sai il mister è un po' arrabbiato per il giallo e non accetterebbe questa mia richiesta." Pronunciò con un pizzico di delusione.

"Amore non preoccuparti, ti aggiorno appena finisco, e poi ti aspetto a casa." Gli strinsi la mano.

"Ti amo tanto," sussurrò accarezzandomi i capelli.

Avvicinai ancora di più la sedia e mise un braccio dietro la mia schiena, appoggiai la testa sulla sua spalla lasciandomi trasportare da quella bellissima sensazione.

Mi sentivo avvolta dall'amore.

"Anche io ti amo,da impazzire." Risposi baciandolo dolcemente.

***

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Buonasera a tutti come va?
Orario poco consono lo so🥲

Spero che il capitolo vi piaccia 💘
Alla prossima
Eli🫂💘

Dušan Vlahović -Altamente Mia-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora