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Ashley pov:

Le settimane erano passate, quel fatidico giorno si avvicinava sempre di più, e per la prima volta nella mia vita avevo il cuore a mille in maniera costante: l'ansia cresceva senza sosta dentro il mio corpo, impedendomi di dormire in maniera serena.
Ashtray se ne era accorto, e cercava di fare il possibile per farmi stare tranquilla, ma spesso capiva che i suoi sforzi erano inutili, per cui rimaneva alzato con me, per farmi compagnia, nonostante sapesse che alla fine si sarebbe appisolato sulla mia spalla verso le quattro del mattino.

Ci eravamo tutti allenati il più possibile quel mese, in maniera tale da essere pronti per ogni scontro. James, a causa del poco tempo di preparazione, era ancora un po' rigido, ma sapevo che ce l'avrebbe fatta, o almeno ci speravo.


Ashtray: Ash...

Esordì il ragazzo con la testa sulla mia spalla.

Io: dimmi

Ashtray: non dormirai neanche sta notte?

Mi chiese sbadigliando. Era stanco morto, gli esercizi dell'ultimo mese lo avevano sfinito, e come se non bastasse quella notte saremmo dovuti partire verso il Nevada, prima che lo zio di Henry potesse riprendere i suoi spostamenti.

Io: no, o per lo meno non ora. Dormirò durante il viaggio

Dissi osservando il muro della mia stanza completamente immersa nel buio, se non fosse per quel briciolo di luce data dalla mia nuova sveglia elettronica, che in quell'istante segnava le "00:05".

Ash: dici che riusciremo a portare questa stramba missione al termine?

Io: non ti fidi?

Ash: per niente. Ho brutte sensazioni

Io: sarà solo la tua paranoia

Esordì con voce calma, sperando di convincerlo che sarebbe andato tutto per il verso giusto, senza troppe ripercussioni negative sulla nostra vita.
Infilai una mia mano tra i suoi capelli, cercando di alleviare il più possibile qualsiasi nervo teso avesse il ragazzo al mio fianco, riuscendoci. Infatti, il suo corpo si rilassò immediatamente sotto al mio tocco, che fece entrare dentro al castano quanta più calma possibile.

Ash: sta sempre dietro di me

Io: so cavarmela Ash

Ash: lo so, ma non so come si muoverà lo zio di Henry coi suoi scagnozzi, e non voglio perderti proprio alla fine di tutta questa storia

Sentì le sue dita raggiungere la mia mano, posta sul suo capo, e intrecciarsi pian piano alle mie, mentre la sua preoccupazione iniziava a scorrere attraverso le mie vene, facendomi partire un brivido lungo tutto il braccio.

Io: dovresti riposare, partiremo tra poco e ci aspettano più di nove ore di viaggio.

Esordì sperando mi si scollasse di dosso: sentirlo così vicino a me mi avrebbe semplicemente distrutta di più  in futuro in caso fosse morto durante la missione.

Ash: d'accordo

Alzò il capo, lasciandomi un bacio sulla guancia, per poi sdraiarsi pian piano alle mie spalle.
La sua mano destra non mollava il mio fianco neanche per un secondo, come se si volesse assicurare della mia continua presenza al suo fianco.
Io, al contrario, per quanto quel ragazzo nell'ultimo mese fosse stato fottutamente fondamentale per me in quel momento lo volevo solo il più distante possibile.
E se fosse morto? Non me lo sarei mai perdonato, soprattutto se i ricordi felici con lui aumentavano esponenzialmente.

Ash: forza vieni

Io: no Ash. Non riesco lo sai

Ash: dovrai pur dormire un po'

Sei Così Cambiata- Ashtray x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora