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Ashley pov:

Io: dimostramelo

Ash: come?

Io: devi trovarlo tu il modo, non io

Il ragazzo sospirò mettendosi a osservare il paesaggio, se così si poteva definire: la mia finestra era in mezzo ad altri 2 palazzi, completamente abbandonati, la cui vernice esterna si stava pian piano sgretolando sempre di più.
Ashtray sbuffò e si sedette sul termo sotto la finestra.
Continuai a ignorarlo nonostante dovessi ammettere che era abbastanza complicato... soprattutto quando appoggiò la mano sul mio fianco destro.
Quel contatto mi fece rabbrividire, quasi più del vento gelido che continuava a scontrarsi col mio corpo.

Ash: ti prego dai... possiamo parlare come 2 persone normali?

Io: ma noi non siamo normali

Risi involontariamente, quasi come se mi fosse venuto spontaneo, nonostante non volessi farlo.
Buttai la sigaretta, ormai finita e spenta, nel vicolo sotto la finestra e mi misi a guardare il cielo, sperando fosse più interessante dei palazzi.

Ash: vero

Risentire la sua risata era qualcosa di meraviglioso. Mi mancava un po', ma non l'avrei mai ammesso apertamente.
Tornai seria il più velocemente possibile e osservando il ragazzo con la coda dell'occhio notai che anche lui si era rattristito.
Sbuffai, non credendo a quello che stavo per chiedergli.

Io: Ash

Ash: mh?

Ashtray pov:

Ashley: Ash

Wow. Non mi aveva quasi mai chiamato Ash: lo faceva solo in certi momenti, più precisamente quelli in cui avevamo un momento relativamente intimo, di relax.
Beh, stavamo fecendo dei passi avanti.

Io: mh?

Ashley: che hai?

Io💭: ho sentito bene?

Io: cosa?

Ashley: smettila...hai sentito benissimo

Sorrisi divertito dal fatto che continuasse a cercare di nascondere la sua dolcezza, ma allo stesso tempo ero felice di vedere che il suo tipico lato continuasse a battere quello stronzo che, a quanto pare, utilizzava negli ultimi anni come copertura.

Io: sono un po' in ansia per Fez

La ragazza sospirò. Restò ferma per qualche secondo a fissare il vuoto, come se stesse pensando, probabilmente, a cosa dire, o fare.
Si spostò appoggiando la schiena alla mia e, mettendo le gambe a penzoloni fuori dal davanzale, disse con voce tranquilla e sicura

Ashley: starà bene tranquillo. Lo andremmo a prendere tra poco

Distese la testa sulla mia spalla e, osservandola con la coda dell'occhio, notai che chiuse gli occhi tornando a dormire. Considerando le occhiaie che aveva non doveva essersi rilassata da un po'.
Pensai che quella fosse una posizione relativamente inusuale per dormire, ma nonostante ciò passarono probabilmente più di 2 ore: mi ero infatti addormentato anch'io, praticamente subito dopo la ragazza.
Quando riaprì gli occhi lei era ancora appoggiata a me, così decisi di girarmi vedendola sempre più vicina alla fine del davanzale: si sorreggeva con le mani mentre metà del suo corpo era sospeso.
Mi avvicinai un po' a lei e le strinsi la vita per paura che potesse cadere.

Ashley: Ashtray...non cadrò

Io: non si sa mai

Sentì il suo corpo irrigidirsi quando pronunciai quella frase, nonostante per me non avesse niente di male.
La tirai verso la mia figura malgrado le sue continue lamentele sul fatto di "lasciarla andare".
A un tratto la porta della stanza si aprì, facendo girare entrambi, rivelando la figura di James. Era abbastanza assonnato, segno che probabilmente era stato sveglio fino a tardi, e ci guardava confuso, forse a causa della posizione nella quale ci aveva trovato.

Ashley Pov:

Vedere mio fratello in quelle condizioni mi fece sorridere istintivamente, anche se da un po' di tempo non era raro vederlo così.
Era molto tenero coi capelli spettinati e gli occhi semichiusi.

James: non ridere stronza...

Io: scusa fratellino

Mi liberai dalla presa di Ash e, dopo averlo spostato leggermente a sinistra, in maniera tale da riuscire a scendere dal davanzale, andai ad abbracciare mio fratello.
Lui appoggiò le mani sul retro delle mie spalle e girò la testa dall'altro lato, il tutto per farmi capire che non aveva voglia di darmi attenzioni, tanto meno di riceverle.

James: perché sei qui?

Mi chiese in uno sbadiglio mentre io mi staccai da lui abbastanza offesa dal fatto che non avesse ricambiato la stretta.

Io: Nathan non voleva portarmi a lavoro

Feci per sorpassarlo con l'intento di andare al piano inferiore a fargli un caffè: di quel passo sarebbe durato davvero poco in piedi.
Perciò andai verso la macchinetta che accesi e scelsi una delle cialde presenti in un contenitore lì vicino.

James: fin lì c'ero, ma perché ti ha lasciata qui?

Presi una tazzina, la misi sotto alla boccuccia della macchina per far poi sgorgare il caffè finché esso non arrivò fino all'orlo.
Stavo per prenderla in mano quando mio fratello decise di precedermi mettendomi anche un braccio sulle spalle.

James: pensavi di rispondermi?

Io: Nathan voleva che badassi a Ashtray

Ash: non sono un bambino

Disse raggiungendoci e sedendosi su uno degli sgabelli presenti di fronte al balcone della penisola.

Io & James: dillo a Nathan

Ash ci guardo sorpreso, e anche un po' confuso, forse per il fatto che avessimo parlato all'unisono.

James: telepatia gemellare

Io: ma esiste?

James: Ashley, ti sembrano domande da farmi alle 9 del mattino?

(Giustamente)

Sorseggiò il suo caffè, imprecando come al solito per il fatto che esso fosse troppo caldo, e si andò a sedere di fianco a Ash.
Iniziarono a parlare di cose a caso, forse per riprendersi dalla tipica stanchezza mattutina, ma io non gli diedi troppa importanza e me ne andai semplicemente sul divano col telefono mettendomi a cazzeggiare un po'.

-Skip-

Passammo un paio di ore nella completa tranquillità, finché da dietro la porta non si iniziarono a sentire delle voci sempre più vicine.

James: merda. Voi 2 di sopra, ora.

Io: hai invitato quei tuoi amichetti del cazzo?

James ogni tanto usciva con un gruppetto che pareva una gang, peccato che quelli che la componevano si limitassero semplicemente a rompere i coglioni e a commettere piccoli furti che più che preoccupare la gente gli faceva semplicemente perdere tempo e pazienza.

James: credevi davvero che passassi tutto il tempo qui da solo?

Spensi il telefono e mi tirai su di scatto correndo poi verso Ashtray che mi aspettava ai piedi delle scale.

Io: vieni, e non fare alcun tipo di rumore

Ash: se no mi ammazzi vero?

Chiese iniziando a salire le scale assieme a me.
Quando entrammo nella mia stanza osservai per un ultima volta la porta d'entrata: odiavo gli amici di mio fratello, e più andavo avanti più non capivo come lui potesse stare con loro.

Io: non lo farò io...ma loro se ci trovano.

Ash: COS-

Chiusi la porta all'istante girando la chiave un paio di volte nella serratura e mi girai verso il ragazzo.

Io: vuoi vivere? Bene, allora non urlare

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Spazio autrice
Come state? :)) <33
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto (eventuali errori a parte) <3

Sei Così Cambiata- Ashtray x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora