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Ashley pov:

Nathan: avete fatto un patto? Davvero?

Io: eh beh? Noi siamo fuori e loro dentro, meglio di così non può andare

Dissi tirando fuori una mazzetta di soldi dalla tasca.

Jennifer: in realtà mi sono divertita Ashley: era da tanto che non provavo il brivido del pericolo sulla mia pelle, puoi anche smezzare

Sorrisi a tale richiesta e feci come detto, consegnandole solo la metà del denaro che avevamo accordato.

Jennifer: non una parola di questo in giro

Io: assolutamente

La ragazza mi scompigliò i capelli, lanciò uno sguardo a Nathan e se ne tornò in caserma.

James: e ora?

Nathan & io: andiamo a casa

Ashtray mi passò le chiavi dell'auto, nella quale poi entrarono tutti.

Nathan: ragazzi comunque...potrebbe esserci un problemino

Esordì non appena partimmo. Dovevano sempre esserci dei problemi?

Io: ovvero?

Nathan: non sento la voce della mia ragazza che mi chiede cibo o altro da un po'

Io: e quindi?

Nathan: penso che papà l'abbia uccisa

Sgranai gli occhi, e se non fosse stato per le auto che avevo dietro di me probabilmente avrei frenato sul colpo.

Io: che cazzo dici

Nathan: non ne sono sicuro. Solo che Jennifer non mi ha chiesto niente in base a una ragazza legata nella nostra...piccola palestra

James: porca puttana

Io: sai che dovremmo sbarazzarcene noi vero?

Nathan: lo so Ashley, lo so. Ma non è la mia più grande preoccupazione

Iniziava a infastidirsi, probabilmente per smascherare o reprimere la tristezza che provava in quel momento.

In meno di 10 minuti fummo a casa, e quando entrammo ci ritrovammo Fezco sul divano, pronto ad aspettarci.
Appena ci vide ci abbracciò uno a uno, contento di vedere che stavamo tutti bene.

Fezco: bentornati

Nathan: più o meno

Fezco: perché?

James: diciamo che potremmo avere un cadavere in casa

Fezco: che?!

Mi avviai velocemente verso la stanza nella quale avevamo rinchiuso la ragazza, pronta a ritrovarmi davanti il peggio.

Io: io apro

Ashtray mi affiancò velocemente, appoggiandomi una mano sulla spalla, pronto anche lui a uno scenario orribile.
Sospirai per poi spalancare la porta, tenendo lo sguardo basso sperando di non pentirmene.

Io: oh cazzo

Per la prima volta in vita mia rabbrividì alla vista del sangue.

Nathan: cosa?

Ashtray: non vuoi vedere fidati

Disse col lo sguardo già innalzato, a differenza del mio che iniziava pain piano a salire, iniziando a notare varie ferite presenti sul corpo della riccia.
Quando arrivai al collo la rabbia iniziò a pervadere il mio corpo, a causa della vista del coltello che mio padre le aveva conficcato al suo interno, lasciandolo lì come "marchio" del suo passaggio.

Sei Così Cambiata- Ashtray x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora