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Ashley Pov:

Io: levati

Ash: no

Io: sei rimasto antipatico vedo

Ash: puoi smetterla di offendermi? Almeno per ora

Sospirai rumorosamente e mi alzai di scatto lasciando il ragazzo lì, abbastanza incredulo dalla mia azione

Ash: dove vai?

Cercò di alzarsi ma il mio sguardo serio lo bloccò.

Io: stai fermo lì.

Mi avvicinai alla scrivania e aprì uno dei cassetti tirando fuori un pacchetto di sigarette. Erano l'unica cosa che poteva calmarmi in quel momento.
Ne presi una e dopo essermela messa in bocca la accesi grazie all'accendino che precedentemente avevo messo dentro al pacchetto.

Io: ne vuoi una?

Ash: no tranquilla

Le appoggiai lo stesso sul mio comodino sapendo che gli sarebbe venuta voglia di fumare in poco tempo: ormai lo conoscevo bene, infatti, appena decisi di sedermi sul letto, il ragazzo mi picchiettò la spalla facendomi girare.

Ash: Ashley...posso-

Io: tieni

Gli passai la mia, cosa che lo fece sorridere leggermente.
Quando tentò di ripassarmela rifiutai: mi era passata anche la voglia di fumare con lui vicino.
Guardai l'orologio. 00:45. Che palle.

Io: Ashtray io dormo, domani devo lavorare.

Ash: aspetta, e io che faccio?

Io: starai qui con James: Nathan non lo vuole al lavoro, dice che combinerebbe troppe cazzate.

Mi sdraiai e chiusi gli occhi.
Restai lì per un po' ma non riuscì ad addormentarmi prima delle 3: ero molto irrequieta, forse per il corpo di Ashtray quasi attaccato al mio, forse perché non ci vedevamo da anni, o semplicemente perché c'era ancora una densa tensione tra di noi.

Quando la sveglia suonò, alle 7, imprecai mentalmente e la spensi tirandole un pugno sulla parte superiore, alzandomi subito dopo già scazzata.
Lasciai Ashtray a letto mentre io presi un cambio e andai a vestirmi in bagno. Quando finì scesi in salotto trovando Nathan già pronto che scossò la testa.

Io: che?

Nathan: oggi stai qui.

Io: cosa? Per quale motivo?

Nathan: il motivo lo hai in camera tua.

Io: Nathan ti prego

Nathan: no. E poi devo anche capire come fare uscire Fez di prigione, quindi sta qui

Sbuffai rumorosamente e me ne tornai nella mia stanza.
Non sapevo sinceramente cosa fare finché il mio sguardo non si concentrò sulla finestra, dalla quale la luce filtrava dagli scuri.
Così decisi di prendere una sigaretta, accenderla e aprire la finestra. Osservai un po' il davanzale, dove poi mi sedetti, e iniziai a fumare.

Ash: mh...

Io: porca troia.

Non lo volevo sveglio. Non in quel preciso momento: avevo finalmente un po' di tempo per me e già me lo stava togliendo.

Ash: buongiorno anche a te...

Sentì un suo verso dolorante che mi fece girare verso di lui, trovandomi il ragazzo seduto sul letto che mi guardava assonnato.

Io: che fai?

Ash: sai com'è, non sono abituato ad avere un buco con dei punti sulla spalla

Io: fai poco il simpatico. Sei qui solo ed esclusivamente perché me l'ha chiesto Fez, altrimenti saresti ancora in ospedale, da solo.

Il ragazzo diventò improvvisamente serio e si alzò, iniziando a venire verso di me.

Ash: poi sono io lo stronzo.

Io: io sono realista, non stronza.

Ash: se non ce l'avessi con me saresti gentile?

Io: se non avessi fatto quegli errori quando avevamo 14 anni? Probabilmente si

Ash: si ma...ho capito i miei sbagli e-

Io: bella battuta

Tornai a guardare fuori. Non mi importava del vento gelido che usciva dalla finestra, ma a qualcun'altro si...

Ash: Ashley, posso prendere una tua felpa?

Io: ok. Sono nel cassetto sotto all'armadio.

Mentre il ragazzo si allontanava lo seguì con lo sguardo, notando che i suoi movimenti erano tutti accompagnati da piccoli brividi, sicuramente non causati solo dal freddo: sembrava un po' impaurito, scosso.

Io: sei diventato più fragile rispetto agli altri anni o sbaglio?

Non mi rispose,smise anche di cercare la felpa: semplicemente fissava i miei vestiti in silenzio senza muovere neanche un muscolo.

Io: Ashtray si può sapere che hai?

Ash: ti importa?

Restai zitta. Dirgli di "si" sarebbe stato come dargliela vinta, e ancora non volevo farlo

Ash: immaginavo

Feci roteare i miei occhi: non si poteva permettere di essere sarcastico con me. Non poteva.
Per lo meno il ragazzo in quel momento si sbloccò e scelse un indumento, che si mise subito addosso richiudendo poi il cassetto.

Ash: possiamo...parlare serenamente?

Chiese riavvicinandosi a me lentamente, con un leggero timore negli occhi.

Io: e di cosa?

Ash: di noi.

Io: sembri molto deciso Ashtray

Ash: Ashley cazzo voglio tornare...

Si fermò un attimo e mi guardò. Forse aveva colto che del suo senso di colpa non me ne importava poi così tanto.
Sospirò e riprese, ma con molta meno energia di prima.

Ash: voglio tornare a essere tuo amico

Io: dimostramelo

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Spazio autrice
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto<3
Scusatemi eventuali errori :')

Sei Così Cambiata- Ashtray x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora