Capitolo 11 (Claire Gallo)

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Ed eccomi qui. Un'altra giornata è iniziata. Sono nel mio freddo e buio laboratorio. In molti pensano che faccia più freddo qui dentro che fuori all'aperto. Beh! Hanno ragione.

Inizio la mia giornata, come tutte le mattine prendo il mio caffè che preparo e porto da casa. Quello che c'è qui...chiamarlo orribile è un complimento. È davvero bruto e soprattutto sa di bruciato. Non so proprio come facciano a berlo.

Ci voleva proprio una cosa calda da mandar giù. Bene era arrivato il momento di iniziare. L'incontro con uno sfortunato ragazzo non poteva più essere rimandato.

Indosso il mio camice  bianco da lavoro. Lui è già sul tavolo che mi sta aspettando. Ma tanto non può più andare da nessuna parte.

Prendo il mio bisturi. È uno dei tanti strumenti del mestiere. Come dite? Se sono un medico? Beh! Non proprio. Ho una laurea un medicina. Ma mi sono specializzata in medicina legale. Si avete capito bene. Sono un medico legale come dice appunto la parola mi occupo di autopsie. I miei pazienti sono già tutti morti. Non posso curarli ne riportarli indietro. Ma...posso dare loro una voce quando la voce non c'è l'hanno più. Attraverso vari esami posso stabilire quando e come sono morti. E Posso stabilire se tutto ciò è avvenuto per cause naturali o meno. Spesso i miei pazienti sono stati uccisi e il mio compito è scoprire come è avvenuto l'omicidio. Insomma la così detta causa della morte. Quest'ultima è molto importante per i detective che vengono da me in cerca di risposte. È una parte importante per il loro lavoro. Per trovare l'assassino. E farne parte mi rende orgogliosa.

In molti si staranno chiedendo cosa spinge una bella ragazza come me a stare tutto il giorno con dei cadaveri invece che con persone vive. Non datemi della pazza, ma trovo le persone morte molto più interessanti di quelle vive. Loro almeno non posso mentire o tradirti. No. Un corpo dice sempre la verità.

Inizio ad incidere il cadavere del ragazzo. Era giovane. Aveva tutta la vita davanti eppure era finito sul mio tavolo. L'incisione a V era completa e l'esame degli organi interni procedeva. Aveva appena estratto il cuore che aveva con cura risposto nella scatola. Quel cuore era destinato all'ospedale dove avrebbe salvato un'altra vita. Si il ragazzo aveva dato l'ok per la donazione degli organi. Era sul suo documento. Una vita spezzata per via di un incidente in moto. Beh! L'alcol test era risultato negativo. E anche quello di sostenze stupefacenti. È non era stato neanche un malore improvviso. Quindi l'incidente non dipendeva da questo. Sicuramente avrà avuto una distrazione di altro genere.

Di solito ripeto ad alta voce tutti i passaggi del mio lavoro che registro nel mio registratore portatile e poi prendo nota scritta di tutto. In modo che anche gli altri possano leggere il mio operato.

Dopo aver finito mi accingo a richiudere con ago e filo.

Come poteva un ragazzo così giovane a non esserci più. La vita era un soffio. Era una cosa delicata che poteva essere spezzata con niente. Un momento sei vivo e in un secondo tutto ciò che eri cessa di esistere. Rimane solo un guscio vuoto. Spento.

Rimasi un po' a guardare quel corpo così giovane. Fa sempre un certo effetto quando mi portano un ragazzo invece di un adulto. Sospirai e riposi il cadavere nella cella. Diedi l'ok tramite email. La famiglia poteva fare il funerale. Scrissi il mio rapporto. E presi un'altro caffè.

Ripulí tutto e misi a posto ogni attrezzo.

Pronta per ricominciare d'accapo. Con un altro cadavere e un'altra autopsia.

Una parte importante del mio lavoro era non farsi trascinare dalle emozioni. Dovevi andare avanti. Un cadavere dietro l'altro a catena di montaggio. Evitava di esporsi e affezionarsi ad una persona che non c'era più. Ti affezzionavi alla sua storia e ti facevi trascinare da ciò che le era successo. Questo un buon medico non lo permetteva. M un bravo medico ci cascava sempre. Con ognuno di loro. E indovinate un po' io faccio parte della seconda categoria. Ebbene sarò anche un medico legale e un molti mi considerano fredda come i corpi che seziono ma non è così ho un cuore anch'io. Questa è la mia vita e ne vado fiera.

Sono la dottoressa Claire Gallo. Ma voi potete chiamarmi Doc.

A young...brilliant... Detective Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora