Capitolo 52 (Il Verdetto)

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Tre settimane dopo...

Erano passati mesi dall'inizio del processo e adesso si era arrivati alla fine. Entrambe le parti avevano fatto del loro meglio. Chi l'avrebbe spuntata l'accusa o la difesa? Spettava alla giuria decidere. Alex aveva controllato uno per uno tutti i giurati ed erano apposto. Nulla di strano su di loro. Non avevano mai avuto a che fare con l'avvocato. Perciò nessuno di loro era stato corrotto o minacciato in alcun modo.

Alex era in tribunale e stava ascoltando la sua avvocata per la arringa finale.

"signore e signori della giuria. Siamo qui presenti per giudicare l'imputato colpevole dei reati commessi. Abbiamo la testimonianza della Detective Ferrari che dichiara di aver visto l'imputato vicino alla vittima. Con gli indumenti sporchi del sangue della vittima. E per di più aveva l'arma del delitto in mano. La difesa proverà a confondervi dicendo che l'imputato ha provato a soccorrere la vittima. Ma non dimenticate che l'imputato è prima di tutto un poliziotto. Se così fosse avrebbe solo toccato il cadavere e non l'arma del delitto. In quanto tale sa bene come comportarsi in una scena del crimine. Quindi vi esorto a non lasciare un colpevole impunito. Grazie. Ho concluso" disse tornando al suo posto.

Toccava alla difesa... L'avvocato Tripodi si alzò e si diresse verso la giuria e inizió...

"signore e signori della giuria. Siamo qui per giudicare l'imputato innocente. Totalmente estraneo ai fatti. Abbiamo un uomo, un marito che rientrato in casa trova sua moglie, stesa a terra in una pozza di sangue. Non è più un poliziotto ma solo un uomo che tenta disperatamente di salvare la vita alla donna che ama. Si commette l'errore di toccare e incriminare la scena del crimine ma questo non fa di lui il colpevole. Non ci sono prove o testimoni che abbiano visto quell'uomo commettere tale atrocità di cui viene accusato. Quindi vi esorto a non condannare un innocente. Grazie. Ho concluso" disse anche lui tornó al suo posto.

Il giudice sbatté il martelletto annunciando "la giuria si ritira".

Adesso toccava a degli estranei decidere della sorte di suo padre. Toccava a loro decidere se ci sarebbe o meno stata giustizia per l'omicidio di sua madre. Alex era nervosa e andava avanti e indietro per la stanza adiacente al tribunale, talmente tanto che di li a poco avrebbe fatto un buco nel pavimento. Ad un tratto Claire le chiamò "sono rientrati".

Sia lei che l'avvocato si precipitarono di nuovo in aula. E il giudice chiese alla giuria "la giuria ha raggiunto un verdetto?"

"sì vostro onore" disse il portavoce

"bene. Sia data lettura"

Il portavoce lesse dal foglio che aveva in mano "per tre voti contro due. E due astenuti, la giuria dichiara l'imputato...non colpevole. La giuria dichiara l'imputato innocente da tutte le accuse"

Claire si mise la mano sulla bocca aperta per lo scock.

Ad Alex si bloccò il respiro. Era come se avesse ricevuto un pugno in pieno stomaco. Si sentiva mancare.

Non colpevole ... Non colpevole ... Innocente... Innocente....

Quelle parole rimbombavano nella sua testa come un eco infinito.

Scoppiò il finimondo...ci furono vari scatti e flash dei fotografi, le domande dei giornalisti assetati di sapere cosa provavano entrambe le parti in causa, ma soprattutto volevano una dichiarazione dell'avvocato e dell'imputato. Ci furono cori negativi da parte di quelli che lo ritenevano colpevole...anche se erano in pochi e urlavano... "vergogna... Buuu... vergogna"

Il giudice sbatté il martelletto urlando a sua volta "ordine...ordine. Fate silenzio. O faccio sgomberare l'aula." dopo aver sistemato e registrato dei documenti, dichiarò "l'imputato è libero di andare. L'udienza è tolta". Sbattendo per l'ultima volta il martelletto. Era davvero finita.

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