Capitolo 18 (La lavagna del Detective)

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Come in tutti i libri e le serie tv thriller e/o polizieschi, che si rispettino, ad un certo punto della storia subentra quella che da molti viene definita la lavagna del Detective.

Consiste in una lavagna di solito attaccata al muro ma può essere anche mobile, dove vengono attaccate le foto delle vittime e i rispettivi sospettati. Collegati tra loro da frecce e piccole ipotesi azzardate dai poliziotti che lavorano al caso.

Alex arrivò in centrale dieci minuti dopo Nath e la vide attaccare le foto prima di un caso e poi dell'altro.

Avevano difronte le due vittime con i nome scritti sotto e poi c'erano le foto delle loro parti intime e la foto dell'arma del delitto. Entrambi collegavano una foto con la forma di un uomo con un punto interrogativo nel mezzo. Quella la usavano per indicare l'assassino ancora ignoto. E poi sottolineata per due volte c'era la parola Movente, anche quest'ultima accompagnata da un punto interrogativo.

"hai trovato qualche collegamento tra le vittime?" chiese Alex.

"nessuno. Vengono da quartieri diversi. Scuole diverse. Uno era sposato e l'altro no. Uno era ricco e l'altro no. Vite diverse insomma"

"hai saputo della donna ritrovata l'altro giorno con la fetta di torta accanto?"

"sì. Ho saputo. Sai che vuol dire questo? "

"che abbiamo due serial killer a piede libero"

Il serial killer, o assassino seriale, è un pluriomicida di natura compulsiva, che uccide persone spesso con tratti comuni quali l'età, il sesso o la professione, con o senza regolarità temporale e con un modus operandi caratteristico. Solitamente, le vittime scelte dal serial killer sono sostitute di un'altra persona la quale è il vero oggetto della sua rabbia o compulsione. La natura compulsiva dell'azione, talvolta priva di movente, è in genere legata a traumi della sfera emotivo-sessuale, quali possano essere isolamento sociale, comportamento irregolare, ossessioni e altri.

"non vorrei essere nei panni del capo. Povero De Luca. Avrà contro il sindaco e la stampa."

Era un eccezione. Non era mai capitato ma per la prima volta in quella stanza piena zeppa di scrivanie comparve una seconda lavagna con altri due casi.

In questa erano presenti le due vittime che erano state ritrovate con la torta di cioccolato accanto. Anche in quel caso, c'erano le foto delle vittime. Dell'arma del delitto cioè una puntura con la sostanza ignettata e la torta al cioccolato. Anche lì era presente la stessa immagine dell'uomo invisibile con il punto interrogativo. Anche in quel caso non avevano sospettati. C'era la foto del vicino ed ex fidanzato, della prima vittima. Lo avevano sentito di nuovo e non conosceva la seconda vittima era rimasto turbato dalla somiglianza con la donna che amava. E poi per il secondo omicidio aveva un alibi confermato.

Le due detective fissavano entrambe le lavagne si resero conto di essere ad un punto morto con le indagini. Cosa fare per evitare che quei mostri colpissero ancora?

Sentirono gridare De Luca, nonostante la porta del suo ufficio chiusa.

Non era un buon segno. Alex sapeva che quando De Luca urlava c'erano solo due possibilità o era l'avvocato di sua moglie per il divorzio e non era quello il caso...oppure cercava di tenere testa ai giornalisti e al sindaco.

"sì, sì signore, ho capito." lo sentirono dire. Chiuse la comunicazione sbattendo il telefono per la frustrazione.

Poi si affacció e la chiamó "Ferrari. Una parola" disse indicandole con la testa di raggiungerlo.

Alex entrò e chiuse la porta. Non le diede il tempo di accertarsi che stesse bene. Ma d'altronde sarebbe stata una domanda fuori luogo.

"allora, la situazione è questa. Si è sparsa la voce della seconda vittima senza pene. La città è impazzita così come il suo sindaco. Gli uomini hanno paura ad uscire di casa."

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