Capitolo 33 (L'inconscio)

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Alex aveva avvisato De Luca. Il caso della torta era chiuso. E lui si era complimentato. Sia lei che Sanchez avevano fatto un ottimo lavoro.

Si ritrovò da sola, nel grande ufficio. Le scrivanie erano vuote. Quasi tutti erano andati a casa. La giornata era finita.

Aveva ancora il rapporto da compilare e si mise a digitare sulla tastiera.

Ad un certo punto sulla sua scrivania comparve la dottoressa. Si mise seduta e lo spacco della gonna si aprì rivelando le sue belle gambe. La scena catturó l'attenzione della detective che si voltò verso di lei, e sorridente disse "doc! Che ci fai qui?"

"beh! Mi sembra ovvio sono venuta per congratularmi. Ho saputo che l'avete preso. Il killer della torta. Certo che storia assurda." poi la fissó intensamente e aggiunse "ottimo lavoro detective. Sapevo che ci staresti riuscita."

Non si prese tutto il merito anche Sanchez aveva fatto il suo... "È stato un lavoro di squadra. E...anche tu hai fatto la tua parte. Con l'intuizione del libro. Sei stata fondamentale."

"la ringrazio. Per altre consulenze sa dove trovarmi."

Risero divertite.

"prima dal mio ufficio è passata Natasha so che le hai chiesto di accompagnarmi a casa tua. Ma volevo aspettarti."

"ne avrò ancora per un po', devo finire il rapporto."

"fai pure, non ho fretta. E poi avevi promesso di portarmi a prendere dei vestiti. Ricordi? Una promessa è una promessa."

"non possiamo farlo domani?"

Claire guardò l'ora "detective, è già domani."

Alex fissó l'ora nel monitor del computer erano le due passate.

"la verità è che mi serve qualcosa per andare ad una festa. Sai! Rebecca fa il compleanno e dà una festa. Non posso andarci in jeans e maglietta ti pare?"

Alex fissó lo spacco della gonna che ogni volta che la dottoressa si muoveva la stoffa si spostava rivelando sempre più pelle. Si mosse agitata sulla sedia." perché? Che cosa hanno di male i jeans?"

"preferisco i vestiti. Mi piace mostrare le gambe detective è un problema?" chiese provocandola

"dipende da chi guarda" Alex sostenne il suo sguardo.

"e se le dicessi che voglio farmi bella per una persona in particolare?"

"ah sì? Mi dica chi è, così la cerco nel database" stette al gioco.

"oh! È gentile da parte sua. Non c'è bisogno. So per certo che lei è una donna eccezionale. Anche se gira voce che abbia un brutto caratteraccio"

"ehy! Io non ho un brutto caratteraccio" di se si offendersi

Claire rise "e chi ha detto che stavo parlando di te"

ah sì! eh? Adesso ti faccio vedere io. Alex allungó la mano verso di lei.

Claire sgranó gli occhi, non riusciva a crederci stava per toccarla. La mano di Alex era diretta proprio al suo spacco. Oh, ti prego. Fallo. Toccami. Le si bloccò il respiro.

Ma all'ultimo la mano di Alex si appoggiò sul mouse proprio vicino alla coscia scoperta della dottoressa. E Alex lo muoveva contro di lei. Sfiorando più volte la sua pelle, con il dorso della mano. Hai iniziato tu.

Claire capì lo stava facendo apposta la stava "punendo" per il suo giochetto. Ogni volta che la sfiorava le saliva un brivido. Le diventava la pelle d'oca. Quel movimento continuo verso la sua coscia la stava eccitando, dovette aggrapparsi alla scrivania.

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