Capitolo 25 (La Bomba)

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Alex era in sella alla sua moto. Sfrecció nel traficco del mattino. Quando arrivó nei pressi del palazzo dove lavorava, vide un gran via vai di gente. Non erano giornalisti ma colleghi. Tutti poliziotti e si dirigevano tutti verso la stessa direzione. Si affrettó a togliersi il casco, e corse a vedere cosa era successo.
Fermó un collega "ehy! Che succede?"

"non lha saputo detective. Hanno messo una bomba al bar di Lincoln"

Queste ultime parole le fecero raggelare il sangue. Si mise a correre verso la stessa direzione. Si fece largo in mezzo alla folla. "levatevi di mezzo. Fate passare" cercó con lo sguardo, impaurito, il suo migliore amico. Quando lo vide gli corse incontro lasciò andare il casco che aveva ancora in mano e lo abbracciò forte, con tutta se stessa. "omiodio! Stai bene?" s'informó subito esaminando il suo corpo alto e muscolo. Era illeso.

"Alex. Ehy! Calmati. Sto bene." tentò di tranquillizarla. Ma doveva metterlo il fatto di aver rischiato la vita e di perdere ciò che aveva di più a cuore, il bar ereditato dal padre, aveva un po' spezzato le sue sicurezze.

Nath li raggiunse e tutti e tre si abbracciarono sotto gli occhi di tutti. Tutti i presenti sapevano quanto i tre erano uniti. E poi erano tutti preoccupati per Lincoln. Avevano colpito il bar dei poliziotti era un affronto personale. I poliziotti lo consideravano di famiglia. Beh! Quasi tutti. Tranne quelli che stavano dalla parte di suo padre. Da quando Alex aveva arrestato il padre il distretto era diviso in due.

"cosa è successo?" chiese per avere più informazioni

"sta mattina come tutti i giorni sono venuto a fare apertura. Era tutto ok come sempre. Non c'era nulla fuori posto che mi potesse anche solo mettere in allerta. Ho sistemato il locale. Ma quando sono andato sul retro ho notato che in cucina, piazzata  sotto i fornelli c'era una bomba. Ho chiamato subito..." non terminó la frase perché lo videro uscire dal locale, Parker.

James Parker è l'artificiere più cazzuto del mondo intero. Detto anche l'immortale. Era nell'esercito ed era sopravvissuto allo scoppio di ben tre bombe. Un giorno decise di disinnescarle quelle bastarde, come le chiamava lui. Così aveva fatto domanda di entrare negli artificieri ed era diventato il migliore.

"Parker. Allora, che mi dici?" chiese Alex.

"la bomba era sotto ai fornelli se li avesse accesi, avrebbe fatto da detonatore, a quest'ora sarebbe tutto ridotto in cenere. Compreso il nostro amico" disse indicando Lincoln e aggiunse "diciamo che ci hanno tirato un bello scherzo. Non era azzionata quindi chi l'ha messa o era un incapace o ci volevano solo fare prendere un bel caccazzo."

"non capisco. È il nostro bar. Il bar dei poliziotti. Chi mai è così folle da fare un gesto del genere?" ragionó Nath.

Alex fissó il bar "io credo di saperlo"

Tutti rientrarono nei proprio uffici e presero posto alle loro scrivanie. La dottoressa venne convocata nell'ufficio di De Luca.

Quando entrò vide Lincoln, ormai avevano stretto amicizia. E lo abbracció "omiodio! Ho saputo...grazie al cielo stai bene"

Alex notó come la dottoressa si era inserita nella sua vita ed era entrata a far parte della sua cerchia più ristretta di persone a cui teneva. Il modo in cui aveva abbracciato Lincoln, le aveva scaldato il cuore. Lo aveva fatto con molto affetto, ed era bello nonostante si conoscessero da poco.

"cosa succede?" chiese subito dopo. Per sapere il motivo della convocazione. Ci fu uno strano silenzio da parte di tutti i presenti.

Alex era seduta sul bordo della finestra, aveva lasciato le poltroncine agli altri. Fissava il vuoto sul pavimento.

Fu Nath a rompere il silenzio "pensi davvero che ci sia lui dietro a tutto questo?"

"lui chi?" chiese la dottoressa. Era l'unica all'oscuro di tutto.

Tutti, tranne la dottoressa, sapevano che Alex si riferiva al padre e al suo avvocato. Era arrivato a minacciare le persone a lei care per metterle paura per non farla testimoniare.

"non abbiamo prove, Alex. Non abbiamo la certezza che c'entri lui dietro a tutto questo"

"È così vi dico. Prima hanno preso di mira la dottoressa e adesso Lincoln." poi si rese conto e aggiunse "cazzo! I prossimi sarete voi due" fissó terrorizzata il suo capo e Nath.

"alla dottoressa l'hanno seguita. A Lincoln una bomba e a noi cosa ci aspetta? La testa sanguinante di qualche animale?" optó. Poi fece la faccia schifata alla sola idea di tornare a casa e trovarsi sul portone un pacco contente una cosa simile.

"parlo sul serio Nath. Vi ha preso di mira." si passó le mani sui capelli e sul viso, era esausta di questa situazione. "vi sta usando, per mettermi paura. Cazzo! Sa benissimo che non posso proteggervi tutti e quattro contemporaneamente. Vuole farmi impazzire"

"tutti e quattro? Lasciatemi dire che mi sento onorato di far parte di questo piccola cerchia." ammise De Luca.

"capo, sta piangendo? Si è commosso?" disse Nath prendendolo in giro.

"niente affatto. La smetta detective o la sbatto a dirigere il traffico." disse con gli occhi umidi.

Tutti risero. De Luca era un orso tenerone. Era l'umorismo dei poliziotti anche in una situazione grave si cercava sempre di sdrammatizzare. Il loro lavoro era duro e pesante e sdrammatizzare serviva a non perdere la testa.

Alex lo raggiunse e gli mise un braccio in torno alle spalle. "certo che ne fa parte. Le persone che sono qui presenti sono la mia famiglia." sorrise, sollevò lo sguardo verso la dottoressa e aggiunse di nuovo "tutti e quattro"

Claire non riuscì a nascondere la sua contentezza nel sentire le sue parole. E sorrise di gioia. Ma subito dopo la curiosità prese il sopravvento chiese "quindi fatemi capire pensate che i due eventi siano collegati?"

"purtroppo temo di sì doc. Ti prometto che ti spiegherò tutto" disse dispiaciuta. Perché se avevano tentato di fargli del male era colpa sua.

"ma non avevi chiesto novità al tuo informatore?"

"non si è ancora fatto vivo. Sinceramente sto iniziando a temere anche per lui"

"pensi l'abbiano scoperto?"

"se così fosse ci avrebbe fatto trovare il suo cadavere, non credi?"

Nath ci raggionó un po' su "forse...o forse no"

Purtroppo succedeva spesso che gli informatori cambiassero idea o venissero scoperti e uccisi. Era successo anche al suo? Si chiese Alex.

Fissó i suoi amici ad uno ad uno e disse "d'ora in poi nessuno starà da solo. La dottoressa verrà a stare da me. Lincoln starà con Nath. E capo ho chiesto a Lopez di venire da lei."

"ti ricordo che la metà delle persone presenti sono poliziotti Alex. Sappiamo cavarcela da soli."

"la prego capo. Almeno finché non finirà questa storia"

"beh! Potrebbe volerci molto tempo" disse Nath sapendo che suo padre non era ancora stato condannato e che il processo veniva sempre rimandato.

"lo so. E mi dispiace"

"non è colpa tua Alex" disse Lincoln.

"d'accordo, se ti fa stare più tranquilla, faremo come dici tu." alla fine De Luca approvó.

Le persone in quella stanza sapevano che avrebbero affrontato una lunga e dura battaglia, ma insieme c'è l'avrebbero fatta. Perché uniti erano più forti.




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