Capitolo 44 (La settima vittima)

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Erano sul divano e Alex aveva la testa appoggiata sulle gambe di Claire. La fissó "ciao" disse e sorrise. Mentre Claire le accarezzava i capelli "ciao a te" i loro sguardi intensi valevano più di mille parole. Alex si fece coccolare, era piacevole. Claire si chinó per darle un bacio sulle labbra. Alex sorrise e si mise le mani sul volto. Si vergognava "oddio! Dovrei essere una poliziotta cazzuta senza paura e invece sembro una bambina. È colpa tua. Mi vizi"

Claire la fissó con gli occhi innamorati "adoro viziarti." ammise e aggiunse "non c'è niente di male a farsi coccolare un po'. E comunque tu...sei...una super poliziotta cazzuta. Sei forte e non lo sai. Nessuna è come te" le accarezzó il viso.

"ti ho già detto che ti amo, oggi?"

"fammi pensare? Non ricordo. Oh! sì, l'hai fatto, ma è piacevole sentirtelo dire di nuovo"

Risero divertite entrambe.

Poi Alex divenne seria "mi impegnerò per dirtelo ogni singolo giorno" la sua era una promessa. Una di quelle che ti scaldano il cuore.

"ti amo Alex. Ti ho amata fin dal primo istante. E ti amerò per sempre" si chinó per baciarla di nuovo. E questa volta il bacio fú più lungo e intenso. Alex si allungo verso di lei per rispondere al bacio e nello stesso tempo le fece una carezza sul viso.

Claire continuó a coccolarla giocando con i suoi capelli. Tra carezze e piccoli baci. Dopo qualche istante vide che Alex tornó con la mente a quanto era successo. Era tipico di lei. Si lasciava andare per qualche istante di felicità e poi tornava al suo lavoro. "come ti senti?" si informó premurosa.

"sopraffatta." ammise "la mia vita continua ad essere un totale casino."

"resisti amore. Vedrai che è solo questione di tempo. Tutto questo sarà solo un lontano ricordo."

Claire prese la mano di Alex e la portò al piano di sopra. In quella che ormai era diventata la loro camera da letto. Il loro nido d'amore.

La liberò dei vestiti e la mise a letto con solo la biancheria. Alex la lasció fare. Si sdraió accanto a lei. Alex si abbandonó fra le sue braccia. "riposa un po'. Veglierò io su di te" e alla fine Alex si addormentó.

Vennero svegliate dal cellulare di Alex che vibrava continuamente. Che cos'altro era successo? Era Lady Killer, aveva colpito di nuovo?

Alex prese il cellulare e con gli occhi socchiusi fissó lo schermo. Riconobbe il numero, era quello del carcere. Ci siamo, si disse.

"Ferrari" rispose e ascoltò... Ma quello che il direttore del carcere le stava dicendo la innervosí. Si domandò come faceva quell'uomo a essere così inetto? Non capiva la gravità della situazione?

"detective mi rincresce informarla che uno dei detenuti accusati e condannati per reati di violenza aveva ottenuto un permesso. C'è ne siamo resi conto solo ora"

Alex non ci poteva credere. "come dice scusi?" era nera di rabbia.

"sì. Ecco il detenuto almomento si trova fuori dal carcere. Per il matrimonio del fratello. Quest'ultimo si svolgerà oggi in una chiesa vicino al porto" spiegò e poi aggiunse "sono desolato"

No. Lei è un incompetente. Pensò Alex. "mi mandi l'indirizzo" disse furiosa. Si vestí velocemente e informó gli altri. Nath la raggiunse direttamente sul posto.

"cazzo! Ci saranno almeno 250 invitati. Chi diavolo è questo tizio? Un politico?" ipotizzó Nath fissando la baraonda di gente.

Alex fissava ognuno di loro. E soprattutto era concentrata su i ragazzi del catering. Lady Killer poteva essere ovunque. Il matrimonio  era appena terminato e il detenuto era il testimone questo voleva dire che Lady Killer non aveva ancora agito. E loro erano arrivate in tempo.

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