Capitolo 42 (Lady Killer)

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Dopo la strana telefonata della sera precedente Alex non era riuscita a chiudere occhio.

Il carcere l'aveva chiamata per avvisarla, in quanto parente prossimo, dello strano incidente del padre.

Non fece colazione e si diresse direttamente in ufficio. Era appena arrivata quando il telefono della sua scrivania prese a squillare. Rispose "detective Ferrari". Dall'altra parte del ricevitore una voce maschile le comunicó che il direttore del carcere voleva parlare con lei. Attese...

"pronto? Parlo con la detective Ferrari?"

"sì. Sono io."

"sono Corrado Greco il direttore del carcere dove è detenuto suo padre. So che è stata avvisata di ciò che è successo. Credo che dovremmo parlarne...quando pensa di poter passare?"

Alex infastidita rispose male "senta! glielo dico in modo semplice e chiaro. Se mio padre ha pestato i piedi alla persona sbagliata e gliel'hanno fatta pagare non è un mio problema. Buona giornata." detto ciò riagganció il telefono in maniera brusca, sbattendo la cornetta.

"oh! Che succede?" chiese Nath vedendo la collera della collega.

"non ne posso più." disse gettandosi a peso morto sulla sedia. Si prese la testa fra le mani, le doleva "Era il carcere. Mio padre ha avuto una specie di incidente."

"ah! E non vuoi sapere che è successo?"

"che vada al diavolo. Sono stufa di tutto ciò che lo riguarda." sospirò "sembra un incubo che non ha mai fine." disse poi alzandosi. Si mise a fissare la lavagna del caso "abbiamo novità sulla nostra killer? Ti prego dimmi che abbiamo qualcosa così mi distraggo un po'"

"sto ancora cercando nei nostri database, sto controllando tutti i casi di violenza. E devo ammettere che sono veramente tanti. È incredibile quante ragazze si sono trovate in queste situazioni orribili."

"già! E non tutte denunciano. Là fuori ci sono povere ragazze indifficoltá. E nessuno si cura di loro." si mise a braccia conserte.

"anche se vorremmo...non possiamo aiutare il mondo intero, Alex."

"lo so, lo so. E che vorrei poter fare di più. Sono diventata una poliziotta per aiutare il prossimo ma la verità è che le nostre vittime sono già morte. Noi non aiutiamo proprio nessuno."

"non dire così. Noi fermiamo i cattivi ed evitiamo che facciano altre vittime"

"davvero? Guarda questo caso Nath. Sei vittime, e ancora sappiamo ben poco sulla nostra killer. Quanti ancora ne dovrà uccidere prima che riusciamo a fermarla?"

In quel momento arrivó un fattorino...il povero e giovanissimo ragazzo si ritrovò davanti due belle ragazze con la pistola alla cintola dei pantaloni e rimase stranito dalla cosa.

"ehy ragazzino, che hai da guardare? Non hai mai visto una donna con la pistola?" chiese Alex, fissandolo.

Il ragazzo era impaurito "scusate." disse abbassando la testa, tutto vergognoso.

Nath rise divertita "non sei il solito ragazzo, che viene sempre" notó.

Alex capì dal pacco che aveva in mano che cercava qualcuno "ti serve aiuto?" chiese Alex vedendolo spaesato.

"sì, scusate io...ehm...sto cercando la detective Ferrari" riuscì a dire.

"sono io." rispose sorridendo. Divertita dall'imbarazzo del ragazzo.

"questo è per lei detective" disse appoggiò un pacco sulla sua scrivania e scappò via.

Alex si acciglió "ehy! Aspetta un attimo" gli urló dietro inutilmente perché il ragazzo si era volatilizzato nel caos dell'ufficio.

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