18.Cancelleria 🌶️

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L'avevo trattata davvero male

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L'avevo trattata davvero male. Lei era stata qui tutta la notte per me, senza fare domande, senza andare in escandescenza dopo che Marcus le aveva detto: "Sai, siamo cinque lupi e tu sei legata imprescindibilmente a uno di loro", senza aggiungere altri fronzoli.

E io l'avevo cacciata via nel peggiore dei modi. Un ingrato schifoso.

Ma stare con Annie mentre non potevo averla era più semplice. Ma così, con lei che mi desiderava in quel modo, non lo era per niente.

Dormire con il suo corpo caldo accanto mi aveva fatto talmente accelerare la guarigione che verso le quattro di mattina mi ero svegliato con una fame assurda. Avevo controllato le ferite e avevo scoperto che erano quasi completamente rimarginate. Mi sentivo forte e pieno di energie.

Così trascorsi qualche minuto a contemplare Annie dormire serenamente nel mio letto e uscii per raggiungere i ragazzi a caccia.

Ero sazio e finalmente, dopo diverse notti trascorse con il freno a mano, ero riuscito a dare libero sfogo ai miei appetiti e alla mia aggressività.

Correre e cacciare mi aveva finalmente rigenerato e al rientro ero ancora su di giri.

Una volta tornato nella mia stanza però, quello che mi ero trovato davanti agli occhi mi aveva mandato completamente fuori di testa.

Avevo sentito l'odore e le sensazioni della sua eccitazione diverso tempo prima, ma le avevo attribuite ad un semplice sogno bollente che Annie stava facendo e che a tratti era comparso nella mia mente.

Tuttavia non mi aspettavo di trovarla in mezzo al mio letto, ansimante, con addosso solo una mia t-shirt, mentre si toccava in modo così sensuale e così letale per il sottoscritto.

Nonostante arrivassi dalla caccia completamente soddisfatto, quella scena mi aveva provocato talmente tanto, che fui sicuro di non riuscire a trattenermi nemmeno un secondo di più.

Così mi ero fiondato in bagno, avevo chiuso a chiave e mi ero gettato sotto la doccia gelida.

L'acqua ghiacciata però sembrava non sortire alcun effetto.

Stavo andando a fuoco. Un incendio si era acceso dentro di me e sembrava impossibile spegnerlo.

Nemmeno i mortificanti sensi di colpa ci riuscivano.

Sentivo la delusione e la tristezza di Annie mentre lasciava la villa. Ero sicuro stesse piangendo mentre guidava la sua auto verso casa. Nonostante tutto, era sicuramente più al sicuro così, rispetto che qui nel mio letto.

Anche senza tutto lo spauracchio del morso e della sua eventuale trasformazione, mi sentivo talmente fuori controllo che non sarei riuscito a trattenermi come avrei dovuto fare con una ragazzina del liceo la cui esperienza probabilmente si limitava solo a quell'imbranato e psicopatico di Drake.

Per quanto fosse stato spiacevole, avevo fatto bene a mandarla via. Il problema rimaneva però gestire il mio stato a scuola, qualora non fossi riuscito a calmarmi.

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