43. Ricatto d'amore 👊🏻

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Pericolo, terrore e dispiacere

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Pericolo, terrore e dispiacere.

Le sensazioni della connessione riecheggiavano forti nella mia testa e nel mio petto, ma erano le uniche sensazioni che riuscivo a percepire chiaramente. Per il resto, tutti i miei sensi erano ancora nell'oblio.

«Annie!» urlai con tutta la forza che avevo, dando uno strattone a qualcosa che sembrava tirarmi per un polso. Mi guardai le mani, non riuscendo a mettere a fuoco a distanza.
Avevo i polsi imprigionati in delle catene che pendevano dall'alto. Provai a fare un passo, ma mi accorsi che le mie caviglie erano nelle medesime condizioni.

«Annie!» urlai ancora con più disperazione.

«Sono qui...» mi rispose con un filo di voce rotta dal pianto.

Riportai la vista davanti a me e lentamente riuscii a mettere a fuoco.

Annie e Attry erano le due figure legate alle sedie. Il mio ricciolo di luna aveva gli occhi spalancati e ricolmi di lacrime, mentre Atropo aveva un largo scotch metallizzato sulla bocca e uno sguardo tra il dispiaciuto e il rassegnato.

Una furia cieca si impossessò del mio corpo e iniziai a dimenarmi per rompere le catene, quando sentii un colpo secco provenire dalla zona buia del capannone.

Un cigolio acuto accompagnato da un stridio metallico si attivò sopra la mia testa e iniziai a sentire le braccia tirararmi per i polsi.
Piano piano, i miei piedi si sollevarono da terra, fermandosi solo quando le punte non riuscirono più a toccare il suolo polveroso di quel capannone.

«Scusami, figliolo, immagino che comprenderai le misure di sicurezza. Ti libererò a breve comunque, non temere. Ma per il momento, vorrei evitare di azzuffarmi con il mio primogenito, proprio il giorno di Natale.» La figura di mio padre sbucò dalla penombra del magazzino.

«Maledetto! Liberala subito!» ringhiai talmente forte che una finestra, già con diversi vetri rotti, esplose. «Avevamo un patto! Avevi promesso che ci avresti fatto finire l'anno scolastico in tranquillità.»

«E tu pensi che me la sia bevuta davvero? Non siete molto furbi, sapete? Liam, dovresti sapere che io osservo sempre prima di attaccare. E la scenetta da "Rebel Rebel" a cui si è lasciata andare la tua compagna questa mattina, mi ha fatto capire che il vostro atteggiamento collaborativo era tutta una messa in scena. Ho sempre avuto grandi dubbi sul fatto che ti saresti messo al servizio del tuo branco di origine, ma poi mi è parso chiaro che anche Annie non si sarebbe mai fatta mettere i piedi in testa. Perciò ho deciso di accelerare i tempi.»

Ringhiai ancora in modo disumano e un altro pezzetto di vetrata cadde a terra. Mi guardai intorno per cercare qualcosa di affilato, qualcosa che potesse offrirmi un'ultima e disperata occasione per salvare Annie dal suo destino. Fu in quel momento che mi accorsi che eravamo in una vecchia segheria. Diverse seghe a nastro e altre circolari erano ammucchiate a una decina di metri da me.

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