[COMPLETA] 🔞 Contenuti sessuali espliciti.
I protagonisti sono due stereotipi fatti e finiti che piano piano si destruttureranno individualmente e muteranno nel tempo, all'interno di un rapporto meno prevedibile e sopratutto complicato.
Nella tran...
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«Non c'è niente, Annie, sulla pancia. Almeno per il momento. Potrebbe essere il fuoco di Sant'Antonio, però. Hai fatto la varicella da piccola?» concluse l'infermiera della scuola levandosi i guanti in lattice.
«Non che io sappia.»
Dovrei chiamare mia mamma e chiederglielo. Ma mi risponderebbe la segreteria e, con buona probabilità, non se lo ricorderebbe comunque.
«Hai altri sintomi?»
A parte di essere tornata a vivere nel mio mondo immaginario di lupi come quando ero una bambina?
«No, solo quelli che le ho già detto.»
«C'è qualcuno che può venirti a prendere?»
«No, in realtà. Però mi sento già molto meglio.»
«Tesoro, avevi trentanove di febbre due secondi fa, come fai a sentirti meglio?»
«Sto meglio davvero. Credo sia stato qualcosa di passeggero. Non possiamo misurarla di nuovo?»
Come immaginavo, la febbre era sparita così come i dolori. Insistei per continuare a prendere parte alle lezioni, con la speranza che il gruppetto di musicisti ricomparisse a scuola.
Ma non successe. C'erano stati altri momenti nel corso della giornata in cui avevo sentito dolori e brividi da febbre alta, ma così come erano comparsi, se ne erano sempre andati.
Liam non aveva ancora risposto e io me ne tornai a casa un po' provata da tutti i picchi di dolore.
Il mio lupo immaginario non si fece vedere quella sera e io passai la notte a chiedermi se fosse vivo oppure se non fosse mai esistito. Mi sentivo terribilmente sola e spaventata, e il fatto che Liam non si fosse presentato a scuola e non avesse risposto al messaggio, mi fece sentire ancora peggio.
D'altra parte, anche se lo avessi visto, non avrei potuto parlargli di tutto quello che mi era successo o mi avrebbe preso per pazza, come avevano fatto tutti quando ero piccola.
Cercai ancora invano di trovare una logica in tutto quello che era successo quella mattina, ma non ne venivo a capo.
Il comportamento di quei cinque lupi nei miei confronti era un mistero, così come era un mistero che i cinque nuovi ragazzi di scuola fossero spariti nel nulla.77
Cinque...
C'era qualcosa che mi sfuggiva, ma la mia mente era restia ad elaborare quello che già sentivo dentro il cuore. Dopo quello che avevo passato da bambina, non ebbi il coraggio di elaborare quel pensiero. Non volevo più sentirmi così diversa dagli altri.
Ignorare però il sogno che feci quella notte fu davvero difficile.
Liam era disteso nel letto di camera sua, dormiva con le braccia piegate dietro la nuca, i pettorali nudi e solo un lenzuolo che lo copriva dalla vita in giù. Lo vedevo dal bosco, camminavo tra gli alberi, fluttuando dentro una vestaglia di seta bianca che copriva malamente la mia biancheria intima. Ero scalza e sentivo le foglie e il terriccio umido sotto i miei piedi. L'odore di umidità e dei pini era penetrante, ma non riusciva a coprire l'odore della pelle di Liam, che mi richiamava come se ne fossi totalmente assuefatta.