24. Ciao Papà

608 45 14
                                    

Cercai di evitare Liam per tutto il giorno

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Cercai di evitare Liam per tutto il giorno.

Fu difficile, considerando che non faceva altro che fissarmi con la fronte corrucciata e chiamare il mio nome per attirare la mia attenzione.

Più volte tentò di chiedermi se potessimo parlare, ma io lo ignorai prontamente. Non lo guardai in faccia, non gli concessi un solo secondo del mio tempo.

Rabbia, rammarico, irritazione, nervosismo, sconforto, preoccupazione.

Queste erano solo alcune delle emozioni che mi arrivavano dalla liasion.

Sentii tutte le sfaccettature delle sue sensazioni, mentre mi sforzavo di non provare nulla per tutto il giorno, in modo da non permettergli di leggermi dentro.

Continuai così nei giorni a seguire. Lo ignoravo quando lo trovavo nel parcheggio appoggiato alla mia macchina, quando si avvicinava nei corridoi, quando mi aspettava vicino al mio armadietto, quando saltava la fila in mensa per affiancarmi, fulminando con lo sguardo chiunque stesse per lamentarsi. Ignoravo le sue chiamate, i suoi messaggi, le lettere lasciate nel mio armadietto, i bigliettini che mi lanciava durante le lezioni. Ignoravo anche le rose che mi faceva recapitare ogni mattina a casa, e che Clohè non sapeva più dove mettere. Infine lo ignoravo tutte le notti: quando lo sentivo ululare nella radura e quando dormiva fuori dalla mia finestra sotto casa.

Dopo qualche giorno, cessò di insistere e si limitò solo a osservarmi mentre eravamo a scuola, sempre e costantemente.

Era molto discreto, quasi si sforzasse di lasciarmi il mio spazio, ma sapevo che non mi perdeva mai di vista.

Da un lato, la cosa mi infastidiva, dall'altro mi faceva sentire al sicuro. E forse, segretamente, era l'unica cosa che mi teneva ancora in piedi.

I miei genitori si comportavano praticamente come se non esistessi, riuscivo a ingannare Clohè, le mie amiche e tutti gli altri nostri compagni.

Ma Liam non aveva mai smesso di vedermi. Sentivo costantemente la sua preoccupazione nei miei confronti. Quando per sbaglio incrociavo il suo sguardo e la luce triste dei suoi occhi si univa alla sensazione di apprensione che ricevevo da lui, provavo sempre un fremito nel petto e una voglia di piangere.

Ma non cedetti mai, ricordandomi come mi aveva fatta sentire quella mattina.

Per il resto, la cosa che non tolleravo e che non smetteva mai di fare, ad eccezione del plenilunio, era trascorrere le notti nel mio giardino.

Mi sentivo braccata emotivamente. La presenza del lupo sotto casa mi costringeva a mantenere la mia corazza quasi per tutto il giorno. Gli unici momenti in cui potevo essere me stessa e dare sfogo alle mie emozioni erano quando Liam si assentava all'inizio della sera per andare a caccia con il suo branco.

Anche quando uscivo per qualche serata nei locali o per qualche festa privata, lui c'era. Sempre.

Il suo gruppo era diventato molto popolare dopo la festa di inizio anno, suonavano spesso agli eventi e di conseguenza mi ritrovavo a incontrarli ad ogni singolo party a cui andavo con le mie amiche.

The ConnectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora