Cercasi Aiutante!

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<<Ah, Signora, quella che lei chiama gobba in realtà è l'astuccio delle mie ali>>
-Giacomo Leopardi

<<Voglio fare una nuova carta d'identità>> dico alla questura di Seattle.

<<Ha portato la fotografia?>> chiede un uomo dietro a una specie di finestra.

<<Sì>> dico porgendogli la fotografia fatta un attimo prima nella macchina che fa le foto ricordo.

<<Può compilare queste informazioni e può ritirare la sua carta d'identità>> dice porgendomi un foglio con tutte le informazioni richieste. Sono qui a Seattle da quasi un'ora, in quest'ora la prima cosa che ho fatto è presentarmi al comune per terminare le pratiche che ho iniziato in Italia. Finalmente dopo una mezzora di fila tocca a me e mi basta solo compilare questo modulo.

Nome: Eric
Cognome: Dawson
Nato il: 29/06/1991
Cittadinanza: Italiana
Residenza: Seattle
Via: 85 Pike Street, Room 500
Stato Civile: Single
Professione: studente
Statura: Media
Capelli: Biondi
Occhi: blu
Segni particolari: nessuno

Finisco di scrivere tutto il richiesto e consegno i dati con la mia firma ed esco. Quando ero ancora in Italia, avevo contatto il Ministero dell'Interno facendo cosi la richiesta per poter cambiare nome, il mio vantaggio è che ho un padre e meglio, una famiglia conosciuta e molto ampia, perciò mio zio ha agito accelerando cosi i tempi. Per fortuna mio zio non parla con mio padre da secoli, spero di non correre pericolo.

Ora qui in America posso ricominciare veramente da capo, lasciando tutto ciò che odiavo alle spalle.

Chiamo un taxi per andare al mio nuovo college.
Dovrei prendermi una nuova macchina.
Pago il tassista e scendo dal veicolo per entrare dentro la mia nuova scuola.
Sono tipo le 11:30 ed è pieno di ragazzi qua dentro anche se Giugno.

<<Scusa sai dirmi dov'è la segreteria?>> domando ad un ragazzo.

<<Uh... cerchi la segreteria? Mi spiace ma io non sono un info box quattrocchi cerca qualcun altro!>>  Dice andando via con la sua compagnia. Mi sono scordato di togliermi gli occhiali e mettermi le lentine, che stupida dimenticanza.

<<Se cerchi la segreteria è di là>> sento una voce dietro di me mentre sono intento a pulire gli occhiali.
Non riesco a vedere la figura visto che sono girato di spalle, ma dalla voce sembra una ragazza, una ragazza dalla voce molto familiare.

<<Mi chiamo Emily Williams, tu?>> dice porgendomi la mano. Mi metto gli occhiali e una volta girato verso di lei inquadro meglio la figura. È la ragazza dell'aereo.

<<Oh! Chi si rivede>> dice sorpresa una volta girato verso di lei.

<<Eric Dawson>> le stringo la mano.
<<Bene Eric Dawson, devi iscriverti in questa scuola?>> No, guarda sono venuto qua per fare una gita. Sorrido per quello che la mia mente ha appena pensato, è la prima volta che faccio certi pensieri, dicono che si chiami sarcasmo.

<<Sì, puoi accompagnarmi in segreteria?>>

<<Certamente seguimi>> dice prendendomi per un braccio e trascinarmi dietro di lei.

<<Allora...Eric Dawson, ti sei trasferito?>> domanda rompendo il silenzio.

<<Uh...beh...sì...Solo che non so dov'è il mio dormitorio ed è per questo che ho bisogno della segreteria>> dico seguendo il suo passo.

<<Ecco perché hai quella valigia dietro di te>>ridacchia.

<<Sì, proprio per questo>> dico serio. Mentre lei è davanti a me, l'occhio mi cade sulla sua parte bassa della schiena e sento improvvisamente i pantaloni farsi più stretti. Non so che mi succede, non mi è mai successa una cosa del genere e mi sento leggermente in imbarazzo.

<<Eccoci arrivati>> mi sorride la ragazza.

<<Bene Eric Dawson, questo è il mio numero di cellulare, chiamami quando saprai la tua nuova stanza. Adesso hai un'amica>> dice lasciandomi un pezzo di carta.

La ringrazio ed entro nella segreteria.

<<Eric Dawson, giusto?>> dice una signora dietro il bancone.

<<Sì, sono io>> rispondo calmandomi per ciò che è successo cinque minuti prima.

<<Bene, per completare l'iscrizione c'è bisogno che mi dia la sua carta d'identità>> dice allungando la mano.
Le do la mia carta d'identità, lei scrive qualche cosa su un foglio e poi mi dà delle chiavi che credo siano del dormitorio.

<<Secondo piano, camera 333, questi sono i suoi libri di quest'anno. Le sue lezioni incominceranno direttamente a settembre, ha tutto il tempo per ambientarsi>>

<<Grazie mille>> dico prendendo le chiavi e dirigendomi nel dormitorio.

Camera 330, 331, 332.
Eccola 333.
Inserisco la chiave che apre la porta rivelando una camera molto buia.
Ci sto un po' per trovare la luce e quando la trovo, illumina la stanza e finalmente vedo la camera in cui passerò questi tre anni.
È più spaziosa di quel che immaginavo.
C'è un corridoio che porta alle varie stanze, girando a destra appena entrati c'è il salone con una televisione ed un divano, le pareti sono di colori chiari, come l'azzurro e il bianco.

Alla sinistra invece c'è la cucina, andando più avanti il bagno, il doppio servizio e poi c'è la mia camera.
Un letto matrimoniale con pareti blu, una scrivania e un televisore molto piccolo.
Svuoto la valigia piena di tutte le mie opere e le metto nei vari cassetti della scrivania per poi chiuderli a chiave, dopo prendo i miei libri e li posiziono tutti sulle mensole mentre i libri della scuola nella libreria in salotto. Solo che lascio fuori il libro che sto leggendo adesso 'Città di Carta' Jonh Green, stimo molto quell'uomo. Una volta finito di sistemare tutto ciò che avevo in valigia testo il mio nuovo letto buttandomici di sopra. Guardo il soffitto ed inizio a pensare che ho tutta l'estate per girarmi l'America e visitare tutto quello che ho sempre sognato. 

Allungo una mano verso il mio portafoglio e tra biglietti aerei, carta d'identità e taxi mi accorgo di star rimanendo al verde, mi sa che l'euro cambiato in dollari consumi di più. Potrei trovare un lavoro. Infondo è l'America qua posso anche mettermi a suonare per le strade.

Mi alzo dalla mia posizione comoda e guardo nel frigo, siccome il mio stomaco reclama del cibo. Nel frigorifero non c'è niente se non dell'acqua. Prendo alcuni dollari che ho nel portafoglio, mentre i restanti li metto nel cassetto del mio comodino ed esco per fare la spesa e trovarmi un lavoro.

Vado al supermercato più vicino e prendo gli alimenti che per una settima mi serviranno. Mi dirigo alla cassa e scopro che la cassiera è la mia nuova "amica".
<<Uh ci si rivede Eric Dawson, come mai da queste parti?>> dice passando i prodotti sulla cassa.
La sua divisa è leggermente scollata e mi risento quella strana cosa sotto i pantaloni.
<<Beh, i-il frigo è vuoto e inoltre st-sto cercando un lavoro>> dico iniziando a imbustare cercando di non fare la figura dell'idiota.

<<Se vuoi qui cercano un cassiere, guarda il cartello fuori. Ah sono 30 dollari>>

<<Okay, ecco. Ora gli do un'occhiata grazie>> prendo le buste e mi reco di fronte al supermercato e noto un cartello.
"Cercasi Aiutante"

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