Nuove amicizie

139 24 24
                                    

"L'immaginazione è la prima fonte della felicità umana."

La luce del sole riesce a farmi alzare dal letto dopo che la sveglia ha suonato già due volte. Esco da sotto le lenzuola e inizio a fare il caffè, il mio migliore amico dopo due settimane di soggiorno qui a Seattle. Dopo mi infilo in doccia per levarmi la puzza di ieri e una volta asciugati i capelli indosso la mia divisa. Prendo il cellulare e vado a lavoro.  Ho iniziato il mio nuovo lavoro da quasi due settimane e devo dire che me la sto cavando, anche se la lingua a volte gioca brutti scherzi. Mi hanno incaricato allo smistamento della roba che arriva e ai reparti da sistemare. Emily mi sta aiutando molto ad ambientarmi qui, ieri siamo stati in un parco e poi la sera in un pub. Devo dire che tutte quelle luci non fanno molto per me, ma per la prima volta ho bevuto qualcosa diverso dal solito vino sofisticato di mio padre.

<<Buongiorno>> mi saluta Marc, il direttore. Ricambio il saluto e mi metto subito a lavorare. Ieri ho ricevuto la mia prima paga e qui in America pagano molto bene, non posso lamentarmi. Noto che la mia nuova amica non è qua e di solito noi arriviamo contemporaneamente a lavoro, non è manco il suo giorno libero. Non faccio tanto caso e incomincio a smistare la nuova roba e poi a metterli nei vari scaffali. Alle 11:00 in punto Daniel entra dalla porta e dopo qualche minuto mi aiuta a sistemare. Daniel è un ragazzo, che come me ha iniziato a lavorare da poco qui, ho stretto  un'amicizia con lui, mi ha fatto scoprire cose che io non avrei potuto mai immaginare di fare con un cellulare o con un computer.

<<Alla buon'ora>> dico dandogli una pacca nella spalla.

<<Ieri mi sono sballato da matti!>> dice ridendo.

<<Sballato?>> ripeto non capendo ciò che vuole dire.

<<Sì, sai quando ti ubriachi di brutto e poi fumi anche qualche cosa sai cosa intendo vero?>> dice con una faccia maliziosa.

<<Uhm, si certo. Ovvio!>> no, non intendo. Iniziamo a parlare del più e del meno e lui mi fa la fatidica domanda:

<<Tu che hai fatto ieri sera?>>

<<Io? Sono andato con Emily in un locale>> dico non dandogli tanto peso.

<<Cosa?! Ti sei fatto Emily?>>

<<Mi sono fatto?>> mi spiegate come parla questo ragazzo!

<<Insomma, sai quello che intendo>> dice facendo un gesto, una volta capito rabbrividisco.

<<N-no, insomma no! Non eravamo soli, c'erano dei suoi amici e mi hanno offerto da bere e poi loro hanno giocato ad un gioco dove io non ho partecipato>> dico continuando a lavorare.

<<Ma dai! Ancora devo cercare di capirti!>> dice ridendo.

Quando c'è la pausa io e Daniel andiamo in terrazza per mangiare ciò che c'è negli scaffali appena smistati da noi. Lui inizia a prendere un pacchetto di sigarette e ne inizia a fumare una. Questa cosa m'intriga molto, ne ho sentito parlare abbastanza ma non bene, perciò appena mi chiede se ne voglio una non accetto e continuo a mangiare le mie patatine alla paprika. Finisco il mio turno alla 16:30, saluto tutto lo staff e mi dirigo verso casa. Una volta entrato a casa, butto le chiavi nel tavolino all'ingresso e mi butto a peso morto sul letto. Prendo il mio cellulare e non vedo nessun messaggio in particolare che m'interessi. Emily mi ha iscritto su Facebook, un social network dove posso mettermi in contatto con tutta la gente che voglio, ovviamente iscritta a questo social. Gli unici amici che ho per ora sono: Emily, Marc, Daniel e Stella una ragazza dello staff. E' luglio e mancano ancora due mesi per l'inizio della scuola. Ho scoperto che Emily deve andare al secondo anno del college e a quanto pare condivideremo due lezioni: letteratura e scienze. Non so cosa aspettarmi dal college e sinceramente questo mi mette paura. Decido di non pensarci e di godermi l'estate, perciò cerco qualche volo,da fare ad agosto, per qualche città che ho sempre voluto visitare, per esempio: New York o Londra in Inghilterra o addirittura Amburgo Germania. Vedo che non posso permettermi per ora nessuno dei seguenti viaggi per cui chiudo internet e apro Word.  Continuo ciò che avevo iniziato a scrivere. Un nuovo libro, finalmente posso lasciare spazio alla mia fantasia senza che nessuno mi blocchi o mi butti tutte le mie opere nel cestino.
C'è solo un piccolo problema, la mia mente è cosi confusa che non riesco a collegare tutte le idee che ho in mente, perciò scrivo solo cose confusionarie, senza senso. Preso dal nervoso chiudo il computer, prendo le mie cuffie col cellulare e m'incammino al parco dove Emily mi ha portato giorni fa.

Mi siedo sull'unica panchina all'ombra e là inizio finalmente a rilassarmi e a capire ciò che voglio realmente per quella stesura. Prendo il cellulare e scrivo ciò che ho in mente. Ora si che mi sento realizzato, sento che questo sarà-

<<Eric Dawson!>> dice la ragazza sedendosi accanto a me.

<<Ciao Stella>> dico chiudendo velocemente le note aperte nel cellulare.

<<Che fai qua tutto solo?>> dice disturbandomi profondamente.

<<Cercavo di rilassarmi>>

<<Oh ti ho disturbato?>> domanda mettendosi una mano davanti alla bocca stupita.

<<No, figurati>> si, da impazzire.

<<Menomale, allora ho visto che hai finito presto di lavorare>>

<<Già, oggi ho fatto la mattina>> dico freddo continuando ad ascoltare la musica.

<<Domani ho la serata libera, che ne dici di andarci a prendere qualcosa?>> domanda posando una mano sulla mia spalla e sbattendo troppe volte le ciglia.

<<Beh, ecco domani ho il turno fino a tardi, possiamo fare qualche altro giorno>> dico alzando le spalle cosicché la sua finisce lungo i suoi fianchi.

<<Va benissimo, ci teniamo in contatto allora>> dice finalmente alzandosi e facendomi un occhiolino.

<<Certamente, ciao Stella>> mi rimetto le mie cuffie e continuo ciò che avevo lasciato sospeso. La luce del sole si fa improvvisamente più scura da farmi alzare gli occhi e quando li alzo finalmente vedo ciò che avevo pensato tutta la giornata. Decido di alzarmi e di andarle incontro.

<<Ciao>> dico toccandole una spalla.

<<Eric, ciao>> dice liberando il cane dal guinzaglio.

<<Come mai non sei venuta al lavoro oggi?>> dico seguendola verso quella panchina.

<<Ieri sono rientrata un po' troppo tardi dalla serata e non avevo le forze di uscire di casa>> dice sorridendo un po'. Io annuisco con la testa e iniziamo a parlare delle cose più banali, ma che sembrano le cose più importanti del mondo in quel preciso momento. Con lei sento che tutto ciò che avevo sempre sognato e sperato finalmente si sono avverate, poi ritorno alla realtà quando un ragazzo da lontano le viene incontro e lei si alza baciandolo. Là capisco che ogni cosa è un illusione mischiato alla delusione dell'essere umano in sé. Anche se sto incominciando a fare nuove amicizie, lei resterà per sempre l'unica amica che voglio nella mia vita.

Il Giovane Favoloso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora