Errare è umano

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"L'uomo è infelice perché incontentabile"

Tutto gira intorno ad un fulcro.

Per alcuni questo fulcro cambia, per altri non c'è.


E' difficile staccarsi una volta scoperto questo fulcro, soprattutto se ti fa stare bene. Ci sono, però, delle volte in cui c'è bisogno di staccarsi dal fulcro e provare a cavarsela da soli.

V'immaginate se la luna non girasse più intorno alla Terra? Secondo la scienza la luna schiaccerebbe la terra e con il proprio calore annienterebbe ogni forma di vita che è presente su di essa.

Anche se ci staccassimo una parte di noi resterebbe per sempre attaccata a quel fulcro.

Ogni tuo errore lo collegheresti sempre a quel fulcro. 
Insomma, ognuno resta attaccato ad un fulcro, ed io ho sentito di perderlo.

Resto tutta la notte sveglio cercando di farmi venire qualche idea per il nuovo libro, lasciando spazio al vuoto più totale.

Emily bussa alla mia porta, grido un "E' aperto!", e subito dopo la sua figura si fa spazio per tutto la sala.

Una ragazza bellissima, senza trucco e vestiti troppo scoperti che lasciano poco all'immaginazione. Solo lei, con i suoi capelli scombinati e la sua tuta. Dietro di lei mia sorella con un sorriso che non avevo mai visto su di lei.

<<Carlo?>> domanda.

<<Ancora sta dormendo>> dico indicando la camera da letto dietro di me.

Paolina piano piano va da lui, sembra tutto tranquillo fino a quando mia sorella non salta sopra a Carlo svegliandolo.

Ci mettiamo a ridere quando Carlo cerca di prendere per i piedi Paolina, ma lei è troppo veloce facendo cosi rotolare Carlo fino alla fine del letto.

<<Buongiorno>> gli porgo una mano e lui, ancora mezzo assonnato, la prende alzandosi per poi andare in cucina.

<<Giacomo! Manca il latte!>> urla Emily dalla cucina mentre insieme a Paolina cercano di preparare la colazione.

<<Scendo a prenderlo!>> indosso velocemente le scarpe e la giacca, con dentro i soldi necessari, e corro al supermercato più vicino.

Scelgo velocemente il latte di marca migliore e vado alla cassa salutando Marc, che devo ringraziare con tutto il cuore, difatti è stato lui il primo ad incoraggiarmi per pubblicare il primo libro, dicendomi che il mio posto sarebbe stato qui ad aspettarmi quando ne avessi avuto più bisogno.

Ritorno velocemente a casa, non vedo l'ora di mangiare di nuovo le famose frittelle che mi cucinava mia sorella quando nessuno guardava a Recanati.

Salgo le scale non curandomi dell'ascensore, apro la porta non vedendo nessuno, se non mia sorella girata di spalle intenta ad ascoltare ciò che Emily ha da dire.

Decido di spaventarla, perciò senza fare alcun tipo di rumore vado fino in cucina e mi metto con schiena a muro cosicché non mi possa vedere.

All'improvviso le parole di Emily arrivano alle mie orecchie facendomi cosi fermare e ascoltare.

<<Vostro fratello è molto malato, lui non vuole ammetterlo, ma da quando vostro padre è venuto qui non è più lo stesso. Lui fa finta che tutto è apposto, ma non è cosi. E' già svenuto due volte ed è restato incosciente per più di due giorni. Ancora l'ospedale deve darci notizie per la sua schiena, ma se succedesse qualcosa di molto grave il suo cuore non potrebbe farcela>> eravamo d'accordo di non dire niente a nessuno, nemmeno Daniel sa di quel fatto.

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